Azienda big dei pelati italiani acquistata dai giapponesi
 











ll Made in Italy perde altri pezzi con l’ennesimo colpo di big stranieri sui colossi dell’alimentare italiano. Dopo Gancia, Parmalat, Perugina e Bertolli, ora a passare di mano è Ar Alimentari, primo produttore italiano di pomodoro pelati finito nella galassia anglo-nipponica Princes controllata dal gigante Mitsubishi. A rivelarlo è il presidente di Coldiretti, Sergio Marini, secondo cui con l’operazione Princes si sarebbe aggiudicata il 51% di Ar.
L’azienda italiana, nata nei primi anni ’60, e’ specializzata nella produzione di conserve ed ha un fatturato di circa 300 milioni di euro con stabilimenti in Campania ed in Puglia a Borgo Incoronata, a due passi da Foggia: solo il 20% delle vendite del gruppo sono realizzate in Italia mentre il giro d’affari all’estero spazia fra il 30% per l’Inghilterra, il 20% per la Germania, il 10% per l’Africa, l’8% per la Francia, con una percentuale minore per la Grecia, gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone,
l’Austria e il Sud America.
La blasonata Princes fondata nel lontano 1880 da Simpson & Roberts, è controllata dalla Mitsubishi Corporation dal 1989 ed ha realizzato da allora ben 22 acquisizioni e fusioni classificandosi tra le società europee con maggiore rapidità di crescita. In realtà, Ar Alimentari già nel 2001 aveva stretto legami con Princes dando vita alla società "Napolina Ltd". "I pomodori pelati sono il simbolo dell’Italia a tavola ma in un solo anno - sottolinea Marini - sono stati ceduti all’estero tre
pezzi importanti del Made in Italy alimentare che sta diventando una appetibile terra di conquista per gli stranieri. Un processo favorito dalla crisi di fronte al quale occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che - conclude Marini - ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi".
Si allunga sempre di più
l’elenco dei marchi dell’italian food finiti in mano estera: il 2011 si è appena chiuso con il passaggio della storica casa piemontese dei Gancia all’oligarca russo della vodka Roustam Tariko che ne ha rilevato una quota del 70%. Ma a segnare il debutto 2011 dello shopping straniero era stato l’affondo dei francesi di Lactalis sulla Parmalat.
Andando ancora a ritroso, si ritrovano altre operazioni choc come quella di Buitoni, altra storica azienda familiare oggi di proprietàdella multinazionale Nestlè cui fu ceduta dopo varie vicissitudini nel 1988. Nell’universo Nestlè finisce anche Perugina, per quanto la storica casa umbra abbia mantenuto sul suolo nazionale stabilimenti e produzione. Al gruppo svizzero appartiene anche un nutrito pacchetto di acque minerali nostrane insieme ai gelati l’Antica gelateria del Corso.
Alla multinazionale anglo-olandese Unilever sono invece approdati i nostri gelati Algida, mentre gli spagnoli della Deoleo hanno fatto man bassa dell’olio d’oliva
italiano accaparrandosi il marchio Bertolli in aggiunta al nutrito pacchetto Carapelli, Sasso, Minerva oli.