Malasanità
"Vendola dimissioni subito"
Taranto Inquinatissima...
"Le sporche mani del potere...politico Istituzionale"
"Terroristi della Salute"
 


Patrizio Mazza, Consigliere regionale de l’Italia dei Valori: "I fatti mi hanno sempre dato ragione..."









Ad ognuno di noi è, sicuramente, successo, nel contesto di discorsi, di formulare l’esclamazione: ‘Visto che avevo ragione?’ Esattamente come mi accade in questo periodo in cui, alla distanza mi chiedo come mai tanti avvertimenti forniti non abbiano prodotto i risultati sperati.
E’ accaduto che dal 2007 in poi abbia affermato in tv, su rete nazionale, sui giornali, in convegni di materia ambientale e sanitaria, che l’effetto dell’inquinamento a Taranto produceva un incremento di incidenza di certe patologie tumorali, dell’ordine del 20-30%, e che ciò rappresentava un ’allarme vero’ sia ambientale che sanitario. Più di qualcuno ricorda sicuramente il caso del ‘bambino fumatore incallito’, per il quale fui intervistato dalla Rai, come da altri media nazionali. Il bambino aveva sviluppato un tumore del rinofaringe, proprio come i fumatori incalliti e la diagnosi gliela feci io manifestando che per quanto riscontravo, in quel bambino, come in altri casi, vi era motivo di allarme per possibili alterazioni eugenetiche nell’ambito della popolazione fertile tarantina. Nessuno a livello istituzionale badò alle dichiarazioni fatte e quando fui convocato da Vendola insieme al presidente dell’AIL di Taranto l’unica frase significativa fu che a causa di poteri forti non si poteva fare un gran che per Taranto, se non applicare la legge antidiossina, che si è rivelata una bufala alla luce dei fatti. Ricordo anche che l’allora assessore all’ambiente regionale, uscendo da una riunione tenutasi alla Provincia di Taranto disse, per mezzo dei mass media, che medici come il sottoscritto erano ‘terroristi della salute’, che avrebbero reso maggior servizio alla società rimanendo in silenzio perché ‘tutto era sotto controllo’.
Continuando invece a fare il mio dovere mi ritrovo, nei giorni nostri, che quanto all’epoca riferii è suffragato da evidenze scientifiche che riguardano la maxi perizia attivata dalla magistratura, nel procedimento per disastro ambientale e molto altro nella città bi-mare. Oggi a che cosa si assiste a Taranto? Al fatto che la politica fino ad oggi inadempiente ai propri doveri tenta di porre rimedio, perché c’è la Magistratura di mezzo, e allora il sindaco fa ordinanze con richiesta di abbattimento degli inquinanti, il presidente Vendola allarga le responsabilità a livello governativo e afferma che il merito delle perizie è del comune di Taranto, mentendo perché se non ci fosse stata la maxi-inchiesta della magistratura tutto avrebbe continuato ad essere taciuto. L’ILVA ricorre al TAR per qualsiasi cosa dall’AIA all’ordinanza sindacale ad altro ostinatamente ricorre. Ribadisco ora, come allora, che la situazione sanitaria ed ambientale di Taranto non può essere gestita solo sotto un profilo ‘ambientale’, e confermo che non ci può essere ecocompatibilità degli impianti industriali col territorio circostante, inoltre che le bonifiche non si possono effettuare con gli impianti funzionanti al 100% e che
continuano la loro opera inquinate. Dico che: ‘occorre parlare di alternative economiche rispetto alle realtà esistenti sia per coloro che in codeste lavorano rischiando di ammalarsi gravemente, che per rilanciare lo sviluppo dell’economia e del lavoro su Taranto e provincia’. Sento sempre parlare dei 400 milioni di euro destinati al porto di Taranto, ma non sento cambiamenti di sorta per lo sviluppo del territorio ionico legati al rilancio della vocazione territoriale su agroalimentare, turismo e tanto di altro. Abbiamo la necessità di ricostruire urgentemente il tessuto sociale e culturale della città perché ricominci a ragionare e pensare progettualmente.
Nel week-end il nostro Presidente Vendola ospite della trasmissione di Fazio su rai 3 ha sostenuto, accoratamente, che l’Italia non ha urgente bisogno della TAV ma di progetti grandi che interessino il mondo della scuole e della cultura. Ha detto, altresì ,che l’Europa sta perdendo lo spirito che l’aveva animata in passato, cioè della trasversalità culturale, che unisce i Balcani ai Pirenei, il Mediterraneo al mar del Nord e mi sono chiesto: ‘Vendola va a dire in tv ciò che si dovrebbe fare per l’Italia e l’Europa mentre in Puglia, a casa sua, relega Taranto alla depressione perenne e al sottosviluppo senza approntare una progettualità trasversale, ad esempio barese, leccese e tarantina? Non uno straccio di progetto per evitare la migrazione dei giovani di Taranto dalla propria città eppure lui ha fondato il suo successo grazie ai giovani delle fabbriche di Nichi. E allora credo di assistere al solito teatro in cui c’è sfoggio di linguaggio ricercato e forbito, che sempre tanto mi aveva affascinato, e che solo ora riesco opportunamente a distinguere; non si può fare due pesi e due misure ma occorre essere coerenti con quello cui si crede. Io credo ancora che Taranto possa risollevarsi ma questa volta, e forse per l’ultima occasione, la parola ce l’hanno i cittadini che hanno gli elementi per scegliere.