Pd-Pdl, camerieri a tutto tondo
 











I camerieri di centrosinistra e centrodestra ribadiscono la loro fedeltà allo chef Monti. Dunque nonostante le voglie di mandare per aria piatti e bicchieri, i camerieri biancorossi restano al loro posto fino al 2013, come stabilito dal Colle.
“Il Pd non punta al voto anticipato in ottobre”, questa la promessa di Franceschini “Assolutamente no: la missione che noi abbiamo affidato a Monti è arrivare alla fine della   legislatura”. E questo nonostante la vittoria di Pirro delle comunali. D’altronde come abbiamo già sottolineato in altre occasioni è impensabile andare a Palazzo Chigi senza più avere il parafulmine della crisi. Meglio stare coperti dietro Monti, facendogli fare il lavoro sporco. E poi? E poi sono guai perché bisognerà confermare tutto, dalla riforma delle pensioni a quella del lavoro, a tutto il resto perché questo vogliono la Bce e i mercati. E allora a scappare sui tetti saranno Bersani, Vendola e Di Pietro. “Il Pd
-spiega Franceschini- vuole vincere le elezioni. Completato il lavoro di Monti, si tornerà allo scontro fisiologico tra conservatori e progressisti. Non ci sarà nessuna grande coalizione”. Ma non ci sarà più nemmeno l’Italia e soprattutto gli italiani. Sbattuti come fuscelli dal vento liberista che sta facendoci precipitare verso il dirupo e verso la perdita di dignità e di qualità della vita. Le colpe sono di tutti, compresi questi finti vincitori. “Voto anticipato a ottobre?”, a questo interrogativo Fassino risponde che il suo partito resterà fedele a Monti fino al termine del suo mandato. Anche per non dispiacere il Colle.
Lo stesso pensiero cova tra i pidiellini. “Il voto anticipato ad ottobre sarebbe dannoso per tutti”, questo il giudizio dell’ex ministro degli Esteri Frattini.
Fa anche capire che sul cammino futuro si andrà avanti con questo modello del tutti assieme appassionatamente. Tutti allineati e coperti sotto le tonache dei Professori e dell’inquilino del
Colle.
“Lungi da noi a far cadere il   governo Monti” promette l’ex alleanzino La Russa. Purché il Professore riesca ad essere un’alternativa seria alla politica del rigore tedesco. “Il premier, insomma, dovrebbe, non a parole, ma con progetti concreti,   promuovere lo sviluppo. Ci auguriamo che Monti sappia davvero lavorare  per lo sviluppo e non gli faremo certo mancare il sostegno, ma non avremo peli sulla lingua tutte le volte che riteniamo che sbagli”.
E sullo stomaco degli italiani resterà tutto il peso di questa scellerata decisione della politica di sottomettersi ai poteri finanziari ed economici.michele mendolicchio