Ue: "Ogni Paese prepari un piano per l’uscita della Grecia dall’euro"
 











Ogni Paese membro dell’Eurozona dovrà preparare uno scenario in vista dell’eventuale uscita della Grecia dall’euro. Lo hanno indicato, nel corso di una teleconferenza, i tecnici dell’Ewg, il gruppo di lavoro dell’Eurogruppo. Si tratta, in pratica, degli "sherpa" che preparano le riunioni dei ministri delle Finanze europei. "Il gruppo - spiega uno dei tecnici - ha concordato che ciascun paese dell’Eurozona prepari un piano di emergenza, individualmente, per capire le potenziali conseguenze di una fuoriuscita della Grecia".
Il focus dei tecnici sulla Grecia giunge a poche ore da un Consiglio straordinario Ue che avrà sul tavolo altri temi particolarmente sensibili: un Fiscal Compact da integrare con la crescita; la ricapitalizzazione della Banca Europea per gli Investimenti (Bei); il Golden Rule, ovvero l’ipotesi di scorporare  dal calcolo del deficit le spese destinate agli investimenti produttivi, su cui tanto preme il presidente del
Consiglio Mario Monti; la possibilità di emettere Project Bond, titoli obbligazionari mirati al rilancio delle grandi opere pubbliche ridando slancio all’economia; infine, gli Eurobond, così avversati da Berlino, obbligazioni sul debito pubblico dei Paesi dell’eurozona, la cui solvibilità sia garantita congiuntamente dagli stessi Paesi di Eurolandia.
Intanto sui  sui mercati pesano anche le parole di Lucas Papademos: "Non si puo’ escludere - ha detto - un piano che preveda l’uscita della Grecia dall’euro". L’ex premier definisce "catastrofica" una simile eventualita’. Secondo Papademos i costi di un’uscita della Grecia dall’euro oscillerebbero tra i 500 milioni e un miliardo di euro, incluso l’effetto contagio. Alle parole di Papademos e’ seguita la repentina risposta dell’Unione europea. Il portavoce della Commissione Ue Olivier Bailly ha escluso qualsiasi scenario alternativo alla permanenza della Grecia nell’eurozona.
Intanto, il numero uno dell’Fmi Christine Lagarde
mette in guardia dal rischio di "contaminazione" in caso di uscita della Grecia dall’euro e considera un’opzione la possibilita’ che altri Paesi aumentino i loro aiuti ad Atene per farla restare. Sul fronte tedesco, a parlare e’ la Bundesbank: secondo la banca, si creerebbe una situazione "estremamente allarmante" se Atene non dovesse implementare le riforme concordate. A rischio
soprattutto gli aiuti finanziari. Uno scenario senza via d’uscita per il Paese ellenico, con conseguenze "considerevoli ma gestibili" per l’Eurozona. Secondo la banca centrale tedesca, un eventuale allentamento delle condizioni europee alla Grecia "danneggerebbe la fiducia in tutti i trattati e gli accordi dell’area euro e indebolirebbe fortemente l’incentivo alle riforme dei Paesi europei". Intanto, sul fronte degli investimenti, per l’agenzia Fitch continua la "fuga" degli stranieri dai bond governativi di Italia e Spagna.