Italia: cassa integrazione record, stretta creditizia, chiusura di attività produttive e sovranità limitata
 











Sarebbe incredibile se non fosse stato purtroppo previsto.
Il governo della miseria e i suoi puntelli partitocratici, dopo aver avviato lo smantellamento dello stato sociale e dello Stato nazionale nell’esclusivo interesse delle banche e delle multinazionali, annaspano in una crisi sempre più nera che, purtroppo, cade feroce su tutti i cittadini italiani, le famiglie, le imprese, i lavoratori.
E’ addirittura Confindustria che si lamenta per la stretta di credito che mette a rischio interi settori produttivi del BelPaese. E’ l’Inps che registra un feroce aumento dei cassintegrati, è il Censis che denuncia la rapina della sovranità nazionale della quale è vittima il popolo italiano...
E sono - e non si vergognano neppure - gli stessi stregoni dell’economia che blateravano sui celestiali effetti della “produttività” (leggi: precarietà del lavoro), delle “liberalizzazioni”, delle “privatizzazioni”, delle svendite delle industrie strategiche
nazionali nel nome della produttività e della “concorrenza” (sic), a elargire oggi nuove ricette di segno formalmente contrario.
E’ vero: tra loro, c’è ancora chi dichiara inutili gli investimenti sulle infrastrutture perché l’Italia è un Paese “post-industriale”... senza economia produttiva.
Ma all’idiozia non c’è mai fine.
Intanto Grecia, Cipro, Spagna affondano e Mr. Monti saltella qua e là nell’Europadi Bruxelles a confabulare di crescita (?) e di banche con i suoi colleghi di governo.
Appunto: all’idiozia non c’è mai fine.Ugo Gaudenzi