Sempre peggio. Ci infilano nella nave che affonda
 











Anna Maria Tarantola

Circola insistentemente la notizia che la neo-presidente della RAI, Anna Maria Tarantola, sia stata in questi anni alla “Vigilanza” di Bankitalia, l’Interlocutrice italiana più rappresentativa per l’Isda.
L’Isda non è un Carneade qualunque.
L’Isda è l’acronomo di “International Swaps and Derivatives Association”. Come recita l’oggetto “sociale” è un’ “organizzazione di operatori sul mercato dei derivati”.
E, cioè, la “cupola” degli speculatori che di scommessa in scommessa svalutano o rivalutano - senza sborsare un soldo - i costi futuri del greggio, i titoli obbligazionari di uno Stato o di qualsiasi altra cosa.
Un esempio. La benemerita Goldman & Sachs decise nei primi anni di questo secolo - ante, in parallelo e post guida di Mr. Draghi - di speculare sui titoli pubblici della Grecia. Avanzò un’opzione di acquisto di quei titoli ipotizzando di lucrare, a termine, sempre maggiori interessi usurai. Scommettendo, cioè, che quel
debito non sarebbe stato pagato. Un sistema speculativo obbrobrioso, non regolamentato, che ha condotto la Grecia alla crisi attuale. Ecco, la G.& S. fa parte di quella “cupola”.
Siamo arrivati dunque alla frutta.
Un’esperta di derivati al controllo dell’informazione pubblica televisiva. Con un altro banchiere alla direzione generale.
Mr. Monti e il suo governo affamapopolo aveva appena finito di lamentarsi (si badi bene: dopo averne dichiarato l’inesistenza nel 2011...) della “perdita del sostegno dei poteri forti”.
Ha subito provveduto. E, con i suoi compari europei, si è prodotto in un altro finanziamento (a danno dei cittadini) “salvabanche”. Invece di operare per i lavoratori, per l’economia reale, per il benessere delle famiglie, si sostengono gli istituti speculativi artefici della crisi.
Il suo è un governo golpista di manutengoli distruttori della nazione.U.G.
Signore e Signori, ecco a Voi, la Bankrai
Se Mario Monti restasse ancora presidente del
Consiglio, metterebbe forse dei banchieri pure al posto dei chirurghi nelle sale operatorie; magari ne distribuirebbe ad libitum anche nel “grande fratello” o nell’isola famosa.
Nulla secondo Lui, può prescindere dall’autorità della pecunia e dagli Unti che la governano. Volevo quasi scriver Unni.
Visto il disastroso dato odierno sul Pil, qualcuno dei guru economisti potrebbe ricordargli la nota curva del nobel russo Laffer: quella secondo cui all’aumento della tassazione diminuisce conseguentemente il gettito totale! Ed ecco allora che il professore da Bocconi ci mette una banchiera tal Tarantola (foto), sull’ultraricca poltrona di comando a via Mazzini, facendola ordunque divenire davvero Bankrai.
Una che proviene da Bankitalia appartiene alla crème de la crème dei boiardi e dei signori del denaro. Alla casta delle caste, ai veri adoratori del vitello d’oro. Proni servitori dello stato dell’usura, gente che possiede un particolare dna tutto diverso da noi miserabili mortali.
Sono quelli che nell’estate del ‘92 riuscirono, con Ciampi, a mangiarsi 60mila miliardi delle vecchie lire per difendere, senza speranza, la moneta traballante dagli speculativi attacchi del filantropo-mecenate, guru della speculazione, Georges Soros.
Roba da profani ignoranti. La signora Tarantola, che ci dicono indagata dalla procura di Trani, si occupava della vigilanza: impegnata cioè a sorvegliare con ferocia Mps, Unipol e Unicredit. Inoltre a contrastare tutte le lordure compiute dal governatore Fazio e Fiorani, da Profumo, da Geronzi coi bond della Parmalat. Poi di Ponzellini, Consorte, Mussari e l’intera compagnia. Invece d’abbassare i milionari stipendi della Rai, il governo in carica sta gente qua la metterà nel consiglio d’amministrazione? Sembra d’udire la tetra profezia del perseguitato Ezra Pound che ammoniva, “l’usuraio distruggerà ogni ordine sociale, ogni decenza, ogni bellezza”.L. C.