Nuove minacce trivellazione nei nostri mari
 











Non accenna a fermarsi la corsa al petrolio. Nei mari del Belpaese sono già attive 9 piattaforme di estrazione petrolifera ma, grazie ai colpi di spugna normativi dell’ultimo anno, a partire da quello previsto dal recente decreto Sviluppo promosso dal ministro Corrado Passera e in via di approvazione definitiva dal Parlamento, si potrebbero aggiungere almeno altre 70 trivelle.
Un quadro allarmante che rischia di ipotecare seriamente il futuro delle coste e del mare italiano e delle attività economiche connesse - a partire dal turismo di qualità e dalla pesca sostenibile - con rischi di incidenti che non vale la pena di correre a maggior ragione considerando i quantitativi irrisori presenti nei fondali marini italiani.
"La Puglia dice un chiaro e secco no alle trivelle, a questo proposito, la  richiesta della Petroleum ha ricevuto il parere sfavorevole della Regione Puglia, formalizzato con una delibera del 3 luglio scorso, ricevendo anche
il parere contrario di tutte le amministrazioni locali che si affacciano sulla costa interessata dall’istanza di prospezione. Anche se il parere degli enti locali non è vincolante ai fini del rilascio dei permessi di prospezione, ricerca o coltivazione di idrocarburi in mare  -  sottolinea Tarantini - la forte opposizione è comunque un importante segnale per i ministeri competenti al rilascio delle autorizzazioni necessarie, che ci auguriamo venga preso in considerazione.
Continueremo a manifestare il nostro dissenso e ci auguriamo che, come in Puglia, anche nelle altre regioni." P.M.R.