Incendi, è polemica sui soccorsi
 







di Francesca Pilla




Cosa non ha funzionato nel martedì nero di Peschici devastata da un incendio assassino? Per il capo della protezione civile Guido Bertolaso le colpe non vanno ricercate nella capacità d'intervento dei suoi, bensì nell'incompetenza delle istituzioni locali perché i comuni non approntano i piani d'emergenza; nelle connivenze con i criminali che appiccano i fuochi perché nessuno denuncia i piromani; nell'inapplicazione delle legge perché i sindaci non fanno il catasto delle aree bruciate per evitare speculazioni. Ma da Peschici il sindaco di centrodestra, Francesco Tavaglione, attacca sostenuto dall'opposizione: i soccorsi sono arrivati in ritardo dopo tre ore dalla prima segnalazione che sarebbe avvenuta alle 9.30. Lentezze che avrebbero provocato la morte dei due fratelli Fasanella, di 81 e 71 anni, finiti carbonizzati mentre tentavano di fuggire con la loro auto. Per loro è stato proclamato il lutto cittadino. L'amministrazione cittadina accusa la protezione civile per i mezzi utilizzati: a differenza dell'Abruzzo nessun Canadair è stato messo a disposizione per il Gargano, così l'incendio si sarebbe propagato a dismisura avvolgendo la cittadina e l'intero litorale fino a Vieste. «Carta canta» è stata la risposta di Bertolaso: «Un S64 Eriksson è arrivato sul luogo in 40 minuti esatti dalla prima chiamata pervenuta alle 11.50 - ha detto - e fortunatamente abbiamo tutto registrato». Per Bertolaso la sua struttura non solo ha lavorato bene, ma ha fatto più del dovuto nel «giorno peggiore della storia degli incendi boschivi nel nostro paese», con 47 gradi all'ombra e il forte vento. Il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lucera, Massimo Lucianetti, ha aperto un fascicolo di indagine per incendio e duplice omicidio doloso a carico di ignoti. Lucianetti non ha confermato né smentito l'ipotesi che vi sia stato un iniziale focolaio all'interno di un uliveto poi divampato per l'esplosione di un piccolo deposito di gpl. La procura dovrà accertare anche eventuali ritardi nei soccorsi. Tremila e cinquecento persone, tra cui 1400 turisti, tratte in salvo e alloggiate nelle cinque scuole del paesino e negli alberghi di San Giovanni Rotondo, accuditi in ogni bisogno, dai vestiti al telefono. Ieri le famiglie hanno potuto ricongiungersi e chi aveva intenzione di proseguire la vacanza è stato riaccompagnato nei 22 alberghi disponibili. In quattrocento hanno preferito tornare a casa, tra cui cento stranieri cui è stato fornito il biglietto aereo e il passaporto. Per questo Bertolaso ha avuto il plauso della Regione Puglia che si è schierata al suo fianco, tramite l'assessore alla solidarietà. Il presidente Nichi Vendola ha chiesto lo stato di calamità e parlato di una regione gravemente colpita, ma che deve andare avanti. Mercoledì prossimo il capo della protezione civile dovrà presentarsi a Roma per un'audizione in commissione.da Il manifesto