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Pd-Pdl-Terzo Polo, ménage à trois sotto l’ombrellone |
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Prima di staccare la spina, sempreché lo spread non costringa tutti a rientrare precipitosamente, vogliamo tornare sulla questione delle alleanze. Nel Pdl la preoccupazione principale è legata alla discesa in campo di Berlusconi. A questo punto ci crediamo poco ad un suo ritorno, anche perché ha perso tutte le battaglie. In primis quella con i poteri forti che lo hanno costretto alle dimissioni. D’altronde se voleva mantenere in vita le sue aziende doveva lasciare, altrimenti gli avrebbero chiuso i rubinetti del credito. Un comandante perdente, quindi, non è più in grado di farsi seguire dalle proprie truppe. Gli altri comandanti centrosinistri e centrodestri non è che brillino per capacità. Casini e Fini e Fini possono giusto parlare ad un centro bocciofilo e magari rischiare pure di beccarsi una palla in testa. Degli altri c’è davvero poco da salvare. Bersani naviga a vista cercando di non disturbare troppo i pescecani della finanza e dell’economia mentre Vendola vive nell’attesa di un evento gay settimanale. Bisognerebbe cancellare tutte le feste religiose e commemorative per fare posto ai gay pride, almeno finirebbe questa divisione sulla storia italiana. Di Pietro, invece, è ormai ridotto alla questua. Da anni staziona dinanzi al portone dell’ex Botteghino in attesa che qualcuno lo faccia entrare. Anzi, lo hanno illuso di essere una pedina importante nello scacchiere di centrosinistra per poi sbarazzarsene quando è apparsa l’icona Casini. A proposito di stelle cadenti, il leader del Pdl Alfano spera ancora che la stella Berlusconi riprenda a brillare. “Noi auspichiamo che venga ufficializzata la candidatura di Berlusconi alla premiership”, questa la speranza di Alfano. Come se l’esperienza negativa di Palazzo Chigi non fosse mai avvenuta. Comunque nelle condizioni attuali di perdita di sovranità chi ci metti ci metti il discorso non cambia. Si tratta sempre di camerieri che di diverso hanno solo l’abito. Solo con l’uscita dall’euro si potrebbe restituire al Paese la dignità perduta. Questo è un sistema che giova solo ai contenitori centrodestri e centrosinistri e non certo ai cittadini. Mentre cresce il loro benessere e quello delle cricche di privilegiati, in primis i banchieri, aumenta il livellamento delle classi lavoratrici con salari miserrimi e figli laureati disoccupati o sfruttati. Senza contare lo sfascio della società, con un livello di qualità di vita ormai ridotta a discarica mentre le icone della politica e della finanza sguazzano nei privilegi, guardati a vista dai tanti gorilla a loro disposizione. “Noi stiamo insistendo in tanti -confessa Alfano- affinché Berlusconi si candidi alla guida del Paese. Lui ancora non ha sciolto la riserva. Riteniamo che lui sia il politico italiano con il maggior consenso personale: nella storia della Repubblica non credo ci sia stato un leader che sul piano individuale abbia avuto lo stesso consenso al livello di voti”. Ma il consenso cosa vale se poi non si fa quasi nulla per il bene comune? Stare nell’euro non è certo un bene come non sono un bene queste politiche migratorie che sono utili solo per gli sfruttatori di manodopera. Ormai le città brulicano di povertà e di degrado, anche perché con quello che queste persone prendono non potranno mai aspirare ad un salto di qualità. E questi centrosinistri e centrodestri vivono solo di alleanze e di promesse quasi mai mantenute. Il Pdl non si capacita ancora di aver perso Casini, finito nelle braccia di D’Alema “Chi fa parte di un’area moderata e si allea con Bersani va a sinistra. Il concetto di fondo è che Bersani e Casini staranno in un governo di centrosinistra se vinceranno loro”. Ma che vuol dire vincere quando poi non si è in grado di realizzare nulla di diverso dagli altri? Non è che concedendo il nulla osta giuridico ai matrimoni gay il Paese tornerà a splendere di luce propria. E nemmeno concedendo la cittadinanza veloce i problemi dell’Italia come d’incanto spariranno. Seguendo questo modello globalizzato imposto dagli speculatori delle braccia e della finanza si andrà incontro al disastro della società. Ci sarà solo gente in attesa di un ingaggio per raccogliere pomodori, mele o per essere usati giornalmente nelle diverse attività commerciali. A proposito di luna di miele tra Bersani e Casini, Alfano dice che le prove generali le faranno in Sicilia. E qualora si dovesse comporre il triangolo Casini-Bersani-Vendola, anche a livello nazionale la relazione avrà dei riflessi. “Noi non gioiamo: avremmo sperato un grande progetto di unificazione con Casini”, questa la riflessione dolorosa di Alfano. Naturalmente si tratta di colpi sole. Centrodestri e centrosinistri hanno ormai un ruolo di camerieri, seppur con l’abito diverso.michele mendolicchio |
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