|
|
Trattativa Stato-mafia, Di Pietro attacca: il Colle delegittima i magistrati di Palermo |
|
|
|
|
|
|
|
|
Da parte del presidente Giorgio Napolitano è in atto "una delegittimazione oggettiva dei magistrati di Palermo" che stanno indagando sulla trattativa Stato-mafia. Lo ribadisce Antonio Di Pietro a Sky Tg24. "Noi -aggiunge il leader dell’Idv- non accettiamo di essere chiamati polemisti, giacché poniamo un problema costituzionale. In un momento così delicato in cui i pm di Palermo" stanno cercando di capire "chi tirava le fila sulla trattative Stato-mafia", è sbagliato "sollevare questioni di lana caprina per andare a trovare il pelo nell’uovo. Non è altro che una scusa e non un problema di difesa costituzionale del ruolo del capo dello Stato". "E’ dal ’97 che manca una norma sulle intercettazioni indirette del capo dello Stato. Sono 7 anni che sta lì, poteva fare qualcosa prima. Farlo proprio ora -incalza Di Pietro- è una delegittimazione oggettiva dei pm di Palermo". "E’ già documentato che ai tempi di Napolitano, di Mancino, di Conso e di Martelli che una trattativa tra lo Stato e la mafia è avvenuta". "Ma chi sia stato il tramite e l’ideatore di questa trattativa lasciamolo scoprire ai giudici e diamo loro tutte le possibilità per farlo. Impedire ai giudici di fare il proprio lavoro -aggiunge il leader dell’Idv- non è solo questione del capo dello Stato, visto che ci sono di mezzo tutti, anche i mezzi di informazione". Antonio Di Pietro difende poi la scelta di Sonia Alfano che insieme a Beppe Lumia ha visitato in carcere alcuni boss mafiosi. "Quando un europarlamentare si reca in carcere e dice a uno dei boss di mafia ’perché non si pente e non ci rcconta cosa avete combinato, quali agganci all’interno della istiuzioni avete avuto? ’mi chiedo, che ha fatto di male questa persona...", dice ancora a Sky Tg24. "Anzi -aggiunge il leader dell’Idv- facciamolo anche noi. Mi rivolgo a Riina, Provenzano: se avete un po’ di dignità, prima di morire perché il padreterno ci chiama a tutti, diteci chi copriva le vostre malefatte". Secondo Di Pietro, "è un dato di fatto che tutti quelli che cercano di capire e scoprire gli intrecci tra la criminalità comune, la delinquenza organizzata e le istituzioni vengono isolati. E’ successo a me da magistrato di Mani Pulite, succede ora" tanto che "si sta cercando di fare una legge elettorale che isoli e metta fuori dal Parlamento quei partiti che non si allineano al pensiero unico". Riguardo le tensioni interne all’Idv, Di Pietro liquida la questione: "Ma quali rese dei conti...è da anni che dite che all’interno dell’Idv decide tutto Di Pietro ora che si discute dite che c’è la resa dei conti...ma volete la zuppa o il pan bagnato?", conclude il leader del partito. |
|