Scandalo Tributi Italia la maxi truffa nata in Puglia
 











Due milioni al comune di Bari, che due anni fa ha denunciato il tutto in Procura. Altrettanti a quello di Fasano, poco meno a Foggia e Brindisi. Sono complessivamente trentacinque i comuni pugliesi travolti dallo scandalo Tributi Italia, una vicenda che scoppia a Chiavari (dove la procura ha ordinato l’arresto dei vertici della società, quasi tutti pugliesi) ma che nasce proprio in Puglia dove la Gestor (la società di riscossione tributi poi assorbita da Tributi Italia con un’operazione finanziaria folle secondo i magistrati genovesi) per anni ha lavorato per una serie di Comuni lasciando qui e la buchi milionari.
Secondo i magistrati liguri, i guai cominciano quando la Tributi Italia con la regia di Giuseppe Saggese (tarantino al vertice della società) "gestendo il gruppo secondo scelte arbitrarie, si appropriava di milioni di euro di denaro dei contribuenti utilizzandoli sulla base di valutazioni imprenditoriali suicide come quella
dell’acquisto di Gestor spa, una società che aveva debiti per ben 43 milioni di euro". La maggior parte di questi debiti la Gestor li aveva proprio con i comuni, molti dei quali pugliesi. A Bari al momento devono per esempio due milioni di euro riscossi per la Tosapp e mai versati nelle casse comunali. "Ci siamo iscritti al fallimento - spiega l’assessore Giovanni Giannini e lo scorso anno abbiamo presentato anche una denuncia alla procura di Bari. Di più
sinceramente non sappiamo che fare ". Tra l’altro dopo la brutta esperienza con la Gestor, il Comune ha lasciato anche Equitalia e ha deciso di organizzare in proprio il servizio di riscossione affidandosi alle Poste e risparmiando circa 700mila euro.
Agli atti dell’inchiesta di Chiavari è finita invece la situazione del comune di Foggia al quale, secondo i conti fatti dalla guardia di Finanza di Genova, mancavano circa tre milioni e seicentomila euro nel periodo che andava dal 2008 al 2010. Secondo i conti fatti al tribunale
fallimentare di Roma, complessivamente i comuni pugliesi in credito con Tributi Italia sarebbero però trentacinque con alcune situazioni limite, come il comune di Fasano che ha un credito di circa due milioni di euro.
Del caso ha parlato ieri il deputato del Pd, Ludovico Vico che da tempo segue la vicenda. "Tredici anni per far luce su una vicenda scandalosa - dice Vico -Una vicenda che scopre il sistema "Tributi Italia", ma che non risarcisce i comuni italiani- che attendono il rientro delle tasse locali pagate dai cittadini - , non fornisce risposte ai circa 1.000 dipendenti lasciati a casa dall’agenzia di riscossione e soprattutto non svela il quadro complessivo di complicità e coperture istituzionali e personali che hanno permesso a questa azienda, che di fatto doveva controllare, di agire indisturbata per molti anni". "Ora - continua l’onorevole - le tasse pagate dai cittadini devono tornare ai Comuni vittime della truffa. Il Ministero delle Finanze, in questi anni, è rimasto
inerte: resta da definire il quadro complessivo di risposte da fornire ai comuni così come rimangono senza responso i dubbi inquietanti su chi doveva controllare i controllori". Giuliano oschini-repubblica.it