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La giungla della mente. Farmaci inutili e costi per il sistema sanitario |
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Una grande eterogeneità di trattamenti e differenti percorsi terapeutici con ben 480 combinazioni diverse di farmaci. Un alto livello di non aderenza alla terapia, che può raggiungere punte del 60%. Una pesante ricaduta economica per il sistema sanitario, con un costo medio di 4 mila euro all’anno per paziente. È il Circolo Vizioso della Psiche che, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale di mercoledì 10 ottobre, viene messo in luce dai risultati dello studio IBIS - Italian Burden of Illness analysis on Schizophrenia & bipolar disorder, promosso da AstraZeneca e realizzato da CliCon su un campione di quasi 13 mila pazienti con età maggiore di 18 anni affetti da schizofrenia e disturbo bipolare[1]. Le due maggiori forme di disturbo psichiatrico che si stima colpiscano insieme oltre 50 milioni di persone nel mondo[2] e circa 2 milioni di italiani. Il Circolo Vizioso della Psiche. Le persone con schizofrenia e disturbo bipolare sono "pazienti grigi", molto differenti tra loro e pieni di sfaccettature. Proprio la complessità di questi disturbi psichiatrici rende spesso necessario un trattamento personalizzato, che preveda combinazioni di molecole. Ciò può aumentare la complessità nella gestione dei pazienti, con un basso tasso di aderenza alla terapia. Ricadute e conseguenti ospedalizzazioni finiscono per incidere sull’elevato costo annuo della malattia per singolo paziente. "Abuso di alcol e droghe, solitudine, aggressività e ospedalizzazioni nei sei mesi precedenti: sono i 4 campanelli di allarme della non aderenza al trattamento - spiega il professor Claudio Mencacci, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze A.O. Fatebenefratelli, Milano - che comporta rischi gravi per i pazienti come le ricadute e i ricoveri frequenti, incidendo di fatto anche sulle principali voci di costo di schizofrenia e disturbo bipolare. La terapia giusta, al contrario, migliora l’aderenza e riduce la spesa. Lo studio IBIS dimostra, ad esempio, che il passaggio da terapia con quetiapina a rilascio immediato a terapia con quetiapina a rilascio prolungato migliora l’aderenza dal 48 al 56% nella schizofrenia e dal 42 al 67% nel disturbo bipolare. Anche i costi scendono del 7% a semestre per la schizofrenia e del 23% per il disturbo bipolare". "Lo studio IBIS è la prima outcome research che, condotta sui database di 6 ASL e circa 7 mila pazienti maggiorenni trattati almeno con un antipsicotico nel biennio 2008-2009, analizza il trattamento in Italia di schizofrenia e disturbo bipolare in termini di farmacoutilizzazione e costi", spiega Luca degli Esposti, Amministratore Delegato CliCon. "Da un lato emerge un panorama estremamente eterogeneo e variopinto in termini di comportamenti prescrittivi e strategie terapeutiche: nell’anno di osservazione dello studio, i due terzi dei pazienti è trattata in monoterapia con 21 diverse molecole, mentre un quarto con una combinazione di due medicine e il resto addirittura con 3 o più farmaci, per un totale di ben 480 differenti combinazioni". I risultati di IBIS in sintesi - Nell’anno di osservazione, il 66% dei pazienti (4.497) è trattato in monoterapia e, nell’insieme di tali pazienti, sono state prescritte 21 differenti molecole di farmaci antipsicotici, mentre circa il 25% (1.677) usa 2 differenti farmaci, per un totale di 126 differenti combinazioni terapeutiche. Il 9% dei pazienti (643) assume addirittura 3 o più farmaci, per un totale di ben 333 differenti combinazioni. "Il passaggio da un trattamento a rilascio immediato a un trattamento a rilascio prolungato (quetiapina) migliora l’aderenza dei pazienti alla terapia: passa, infatti, da una media del 48% al 56% nella schizofrenia e dal 42% al 67% nel disturbo bipolare. "Il passaggio da un trattamento a rilascio immediato a un trattamento a rilascio prolungato (quetiapina) riduce il costo totale del trattamento di un paziente: il costo a semestre cala, nonostante un incremento della spesa per il farmaco, del 7% nella schizofrenia e del 23% nel disturbo bipolare. Ciò si spiega con un abbattimento dei costi per le ospedalizzazioni e per l’accesso alle strutture psichiatriche, che incidono per circa i tre quarti del costo totale annuo. Quetiapina è l’unico antipsicotico approvato per trattare schizofrenia, mania e depressione bipolare, in grado di agire efficacemente su tre condizioni cliniche diverse, nel pieno rispetto delle funzioni cognitive del paziente. La molecola interagisce con i meccanismi che regolano i livelli di specifici neurotrasmettitori ed esplica, in base al dosaggio, sia un’azione antidepressiva sia un’azione antipsicotica/antimaniacale, agendo in due modi diversi. In pratica quetiapina agisce come antimaniacale e antipsicotico mentre il suo metabolita attivo norquetiapina, ottenuto dalla quetiapina per azione degli enzimi epatici, è dotato di azione antidepressiva. Schizofrenia e disturbo bipolare. La schizofrenia è una patologia mentale grave, con sintomi debilitanti che compromettono profondamente la qualità di vita di chi ne è affetto. Si tratta di una malattia molto diffusa: all’incirca 1 persona su 100 la sviluppa nel corso della propria vita. È caratterizzata da una prognosi sfavorevole in almeno un terzo dei pazienti, con un tasso di mortalità doppio rispetto a quello della popolazione globale e da un maggior rischio di comorbidità ed esclusione sociale. Il disturbo bipolare, noto anche come malattia maniaco-depressiva, è un grave disturbo biologico che interessa più dell’1% della popolazione adulta. È caratterizzato da episodi depressivi e maniacali ricorrenti e ciclici, che possono comportare sintomi psicotici. Il tasso di mortalità associato al disturbo bipolare non trattato è superiore a quello di molti tipi di cardiopatie e di alcuni tipi di tumore. Circa il 10-20% dei pazienti che soffrono di disturbo bipolare tenta il suicidio, con un tasso di successo dell’1-2%. L’impatto economico. Dallo studio IBIS emerge che un paziente con schizofrenia ha un costo totale medio di 3.900 euro (solo per prestazioni inerenti alla malattia e non considerando altri eventuali disturbi coesistenti o provocati dalla schizofrenia). La spesa è assorbita per il 30% dal costo dei farmaci (antipsicotici e antidepressivi), per un altro 30% dall’ospedalizzazione e per circa il 40% dall’accesso a strutture psichiatriche. Un paziente con disturbo bipolare ha invece un costo totale medio di 3.600 euro (solo per prestazioni inerenti alla malattia). La spesa legata ai farmaci incide per circa il 35%, le ospedalizzazione per il 50% e l’accesso a strutture psichiatriche per il restante 15%. |
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