Intimidazioni alla Procura di Foggia, una pistola per intimorire la procura
 











Un pacco davanti all’ingresso del tribunale. Dentro una pistola e alcuni proiettili. Destinatari il procuratore capo, Vincenzo Russo, e i suoi collaboratori. La scoperta all’ingresso del tribunale, nella zona riservata ai dipendenti. A notare il plico, accompagnato da un biglietto su cui era scritto col computer “Procura della repubblica” è stata una guardia giurata. In un primo momento si pensava che potesse trattarsi di un pacco bomba, ma gli artificieri hanno svelato l’arcano. La rivoltella, una scacciacani arrugginita e non in grado di sparare, è stata inviata a Roma ai carabinieri del Ris insieme ai proiettili.
Per nulla intimorito Vincenzo Russo: “Le indagini sono in corso, ma noi continueremo a fare il nostro lavoro. Questo ennesimo gesto non ci spaventa”. Saranno prese in considerazione le immagini delle telecamere di videosorveglianza del tribunale, che potrebbero far risalire gli inquirenti all’identità di chi ha depositato il pacco.

Nel 2007 polizia e carabinieri scoprirono il progetto della mafia foggiana di uccidere un sostituto procuratore, ora non più a Foggia, che collaborava proprio con Russo, a cui fu assegnata una scorta. A giugno del 2009 qualcuno inviò a casa del capo della procura una lettera minatoria: “Frena i tuoi scagnozzi. Noi colpiamo dove vogliamo e quando vogliamo”, c’era scritto sul foglio, che recava anche il disegno di una pistola e di una bara. Ad ottobre del 2010 un’altra busta chiusa contenente tre proiettili ed una lettera minatoria giunsero in procura. Nel biglietto solo frasi sconnesse e minacce di morte, senza un vero destinatario. “ Se riceviamo segnali del genere – disse Russo  - significa che la criminalità si sente pressata e reagisce in qualche maniera. Questa reazione, però, non c’intimorisce”.
A nome della città, il Sindaco Mongelli, esprimo solidarietà al procuratore della Repubblica Vincenzo Russo e, per suo tramite, ai magistrati della Procura presso il Tribunale
di Foggia nuovamente oggetto di un inquietante tentativo di intimidazione.
A tutti loro va anche la nostra gratitudine per lo spirito di sacrificio con cui affrontano il proprio gravoso compito.
Conoscendo e apprezzando il procuratore Russo, sono certo che le minacce e le intimidazioni saranno di ulteriore stimolo a svolgere con rinnovato impegno il lavoro quotidianamente svolto per affermare l’imprescindibile valore della legalità.
Il Presidente della Provincia Pepe,commenta il ritrovamento nel cortile del Tribunale di Foggia di un plico contenente una pistola:"Al Procuratore Russo e a tutti i magistrati della Procura di Foggia esprimo la mia solidarietà, umana ed istituzionale, per l’intimidazione di cui sono stati vittime. Si tratta di un segnale pericoloso che non può essere in alcun modo sottovalutato ma che allo stesso tempo non fiaccherà il loro impegno nella lotta ad ogni forma di criminalità sul territorio di Capitanata". "Nessuno si lascerà intimorire da queste forme
di violenza – afferma il presidente della Provincia – soprattutto tra quanti operano all’interno della Procura di Foggia, che in questi anni si è distinta per un’abnegazione, un impegno ed una serietà senza pari nel combattere l’illegalità in provincia di Foggia. Ciò che è necessario fare in questo frangente è stringere ancor di più le maglie della sinergia istituzionale, condannando in modo unanime queste vili intimidazioni e rafforzando a tutti i livelli la promozione della cultura della legalità. Al Procuratore Vincenzo Russo e ai magistrati che collaborano con lui va dunque la vicinanza e la solidarietà dell’intera comunità di Capitanata – conclude Pepe – che in questa circostanza rinnova il suo grazie più sincero per l’opera portata avanti sino ad oggi dalla Procura di Foggia".