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Ecomafie, rifiuti: sos per la Puglia rischia di diventare terra di illeciti |
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La regione Puglia è esposta al rischio di diventare destinazione privilegiata per lo smaltimento di rifiuti nell’ambito di traffici illeciti riconducibili sovente ad organizzazioni malavitose radicate in altre regioni. La Commissione d’inchiesta presieduta dall’onorevole Gaetano Pecorella ha potuto infatti accertare "la sussistenza di gravi indizi circa la penetrazione della criminalità campana nel territorio pugliese, penetrazione facilitata dalle caratteristiche geomorfologiche della regione (presenza di numerose cave abbandonate) che si associa alla presenza di una criminalità mafiosa endogena, in particolare nel territorio del foggiano". A tale fenomeno "si accompagna l’utilizzo specie del porto di Bari quale luogo di partenza e di transito per i traffici transfrontalieri di rifiuti effettuati da organizzazioni criminali ampiamente ramificate", si legge nella relazione della Commissione ecomafie dedicata alla Puglia, nel corso della quale è stata affrontata anche l’emergenza Taranto. Gli illeciti ambientali ordinari "sono numerosi e in taluni casi sono resi possibili da complicità di soggetti che operano all’interno delle pubbliche amministrazioni, laddove dietro una parvenza di regolarità formale si cela una sostanza di illegalità e di totale dispregio per l’ambiente", spiega la relazione. Altro elemento di criticità che la commissione evidenzia è "l’esistenza di posizioni di ’controllo’ nel settore dei rifiuti da parte di imprese che hanno, evidentemente, tutto l’interesse a continuare a gestire il settore della raccolta, del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti, piuttosto che vedere incrementare la raccolta differenziata". La strada da seguire è quella "di avviare in modo deciso un corretto ciclo dei rifiuti, condizione questa indispensabile non solo affinché la Puglia possa gestire il settore nel rispetto dei principi comunitari e della legge statale, ma anche affinché possa porsi un freno al dilagare di fenomeni di inquinamento che, alla lunga, sono destinati a trasformare la Puglia intera in una sorta di ’discarica’ a servizio di tutti coloro che operano lecitamente ed illecitamente", conclude la commissione ’ecomafie’. ARO Rifiuti. Nicastro:"“Come previsto dalla legge regionale 24/2012 la Giunta ha approvato la perimetrazione degli ambiti di raccolta ottimali previsti dalla legge sulla nuova organizzazione dei servizi pubblici locali. Gli Aro, come si ricorderà, sono i soggetti deputati a gestire quella parte di servizi del ciclo dei rifiuti cosiddetti ’labour intensive’, ossia a bassi investimento ma con elevati costi di personale: nello specifico spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani. La delibera di oggi è il frutto di un lungo lavoro di studio e di confronto in primo luogo sulle perimetrazioni contenute nei documenti di armonizzazione dei piani di ambito trasmesse dai commissari ad acta e, in seconda battuta sulle proposte pervenute dai comuni della regione come previsto dall’art. 8 della legge dell’agosto scorso”. A dichiararlo l’Assessore regionale alla Qualità dell’Ambiente, Lorenzo Nicastro, al termine della seduta odierna dell’Esecutivo “Abbiamo individuato come criteri per la perimetrazione parametri relativi alla popolazione e al coefficiente di picco di produzione dei rifiuti, oltre che la salvaguardia di eventuali gestioni unitarie già esistenti dei servizi di raccolta e o di gestione dei flussi di raccolta in termini virtuosi. Il tutto – prosegue Nicastro – per individuare ambiti ottimali dal punto di vista dei servizi che sviluppassero sufficienti economie di scala. La Giunta ha approvato un assetto con 38 Aro in tutta la Regione (8 per la provincia di Bari, 8 per Foggia, 11 per Lecce, 3 per la BAT, 3 per Brindisi e 5 per Taranto) con una popolazione mediamente attestata sui 100mila abitanti eccezion fatta per alcune località particolarmente svantaggiate sul piano geografico”. “Il documento tecnico di perimetrazione – conclude Nicastro - degli Aro è stato oggetto di esame e di confronto in occasione di tavolo tecnico convocato presso l’Assessorato all’Ambiente alla presenza dei rappresentanti di Invitalia e Anci Puglia la cui condivisione è stata raccolta a seguito di una approfondita disamina del provvedimento”.
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