Re(f)use lab, il recupero di oggetti diventa cura
 











Il recupero degli oggetti come strumento di riabilitazione personale e psichiatrica. Con questo obiettivo ha aperto a None, in provincia di Torino, il Re(f)Use Lab, il primo laboratorio sistemico interattivo, creato negli spazi della Galliano Habitat, azienda attiva da 40 anni nel settore dell’arredamento di design made in Italy.
La parola d’ordine del progetto è ’dare una seconda chance’ a oggetti e persone. All’interno del laboratorio un’equipe di psicologi, educatori, artisti e designer affianca i malati psichiatrici nel ridisegnare gli oggetti in disuso per trasformarli in nuovi, che poi saranno venduti al pubblico.
GLI OGGETTI "RIENTRANO" NEL MERCATO - In questo modo tavoli, sedie e oggetti abbandonati rientrano sul mercato attraverso la fantasia e la creatività delle persone in difficoltà si danno, a loro volta, una seconda opportunità attraverso il recupero delle proprie capacità manuali.
L’idea di reinventare il design all’insegna
della terapia e del rinnovamento è di Opereaperte, la prima rete di imprese - tutte piemontesi - in grado di riunire la realtà della riabilitazione  (Progetto du Parc di Torre Pellice e Blu Acqua di Torino) con quella dell’arredamento (Galliano Habitat).
Il Re(f)use Lab ha partecipato al Salone Internazionale del Mobile di Milano 2012 nell’ambito dello spazio di Cascina Cuccagna con il progetto: "Non buttiamo via niente". Attualmente inoltre è aperta una collaborazione con il Politecnico di Torino  ed un progetto per  l’allestimento degli interni del Progetto Social Housing della Compagnia di San Paolo di Torino  Piazza della Repubblica a Torino. Livia Fonsatti-affaritaliani