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Gli scandali e l’effetto-voto in Sicilia |
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Siamo convinti dei lati completamente negativi del sistema di gestione del potere attualmente in vigore. Dall’osservazione dei fatti, si nota che esso non permette l’emergere degli uomini migliori ma il formarsi di gruppi di potere tesi solo all’arricchimento personale dei suoi membri, nemmeno capaci di accompagnarlo al perseguimento dell’interesse popolare. La democrazia costituisce un paravento per il potere finanziario internazionale che viene legittimato dalla complicità dai politici corrotti eletti col voto degli ignari cittadini. Potrebbe forse essere un tipo di sistema di governo accettabile se non si verificasse un profondo condizionamento verso il pubblico attraverso potenti mezzi di disinformazione, televisione in primo luogo, che falsano la possibilità di capire la realtà politica e sociale: questi, infatti, sono sotto lo stretto dominio della finanza che controlla tutti i poteri reali: oltre a quelli istituzionali legislativo, esecutivo e giudiziario quelli economico, culturale, politico, militare, del costume ed ogni altro. Le recenti elezioni siciliane hanno tuttavia dimostrato che ad estremi mali la democrazia può dare estreme risposte. Si nota infatti una chiara reazione popolare alla perversa situazione attuale che si configura con un governo presieduto da un esponente di una grande istituzione finanziaria il quale, assecondando l’ingordigia della multinazionale bancaria di cui è stato esponente fino ad ora, sta devastando con tasse gabelle ed interessi usurai la nostra economia, creando desertificazione industriale, espropriazione di ogni ricchezza pubblica e privata, distruzione dello stato sociale. Quest’ultimo, è stato istituito, è bene ricordarlo, da quei regimi che l’informazione, sotto stretto controllo, definisce “il male assoluto” forse perché ha sottratto alla speculazione le risorse destinate al benessere della gente, considerate spese inutili. L’astensione di più del cinquanta per cento degli aventi diritto di per sé già delegittima un sistema di potere che estrinsecherebbe la propria azione sulla volontà di una maggioranza che però non aderisce all’invito di esprimersi attraverso il voto. Questo è un segnale potente di cui la casta finge di non accorgersi e minimizza come fosse una forma di volontà di cambiamento ancora all’interno di questo sistema. Inoltre il successo del “Movimento cinque stelle”, un antipartito presieduto da un capace demagogo, è il ripetersi del messaggio dell’insofferenza dell’elettorato verso la classe dirigente democratica. Ma se dal basso giungono tali fortissimi segnali, il capo dello stato ha nominato capo del governo un personaggio, politicamente illustre sconosciuto, ma dirigente come già detto della Goldman Sachs che è una banca dedita a speculazioni internazionali contro legittimi governi ed i loro popoli. Tale capo del governo non è dunque stato eletto con il metodo democratico ma nominato senatore a vita, non si sa per quali meriti, da un presidente della repubblica che, da comunista quale era, è passato armi e bagagli, ad appoggiare gli uomini di strutture capitalistiche dedite all’usura nei confronti dei governi e quindi dei popoli. Una bella dimostrazione di incoerenza e di sottomissione ai poteri finanziari! Altre dimostrazioni della deriva avversa al sistema elettorale sono il comportamento della magistratura e gli scandali. Un magistrato, precedentemente quasi sconosciuto, si permette di fermare i grandiosi impianti dell’ILVA di Taranto, uno dei più grandi complessi industriali europei. Tale decisione getterà sul lastrico oltre dodicimila dipendenti più i lavoratori impiegati nell’indotto. Si noti che tale complesso industriale, unico al mondo per avanzamento tecnico e produzioni speciali, fabbrica, fra l’altro, tubi per oleodotti e gasdotti di diametro di quasi due metri. La motivazione ufficiale della chiusura degli altiforni è l’inquinamento ambientale. Non viene dato un termine entro il quale adeguare le strutture. Per sessanta anni nessuno si è accorto di niente ma proprio ora che siamo sotto pressione per costringerci a vendere al capitale straniero il nostro patrimonio statale e privato si prendono tali gravissime decisioni contro la volontà e senza il parere di decine di migliaia di elettori e delle loro famiglie. Tutti gli organismi eletti, comune, provincia regione o associazioni sindacali o di categoria sono impotenti di fronte a decisioni di tale gravità. Questo vien percepito come un risultato negativo della democrazia che porterà alla desertificazione industriale e alla diffusione di disoccupazione e miseria. Infine cerchiamo di capire perché improvvisamente vi è un incredibile fiorire di denunce contro gli esponenti di ogni partito, anche di quelli finora rimasti indenni. Mentre precedentemente gli scandali colpivano una sola parte politica, ed erano evidentemente strumentali a lotte di potere interne al sistema, oggi stranamente colpiscono tutti i gruppi parlamentari, nessuno escluso. Evidentemente il gruppo dei tecnici, non eletti da nessuno, vuole sostituirsi definitivamente ai politici portati al potere per via democratica. Intendiamoci, non è che io voglia difendere l’attuale corrotta classe dirigente politica e burocratica ma voglio suonare un campanello di allarme: sbaglio o si sta cercando di sostituire la democrazia, con tutti i suoi gravi difetti, ad una pericolosissima dittatura di esponenti del capitale finanziario, usuraio, internazionale ed apolide, non eletti da nessuno ma nominati nel chiuso e nel segreto dei salotti della City e di Wall Street? E dove sono finiti i comunisti “trinariciuti” che ora potrebbero essere nostri compagni di lotta contro i loro odiati capitalisti? Sono passati proprio tutti al nemico? Vittoriano Peyrani |
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