Egitto contro Morsi. E l’Ue vuole regalargli 5 miliardi...
 











Caso Egitto.
Le cose non vanno come immaginato in Occidente, nell’ex Paese dei faraoni.
Il nuovo-Mubarak, Mohamed Morsi, salutato con gli “evviva!” degli atlantici è, come noto, un “fratello musulmano” coperto. Della confraternità sostiene soprattutto le rivendicazioni formali (come il sostegno di facciata alla causa palestinese in un assolo con l’altro grande dell’area, il turco Erdogan), la supremazia dell’Islam “sunni” su ogni altro credo (cristiano copto o eretico mahadista o salafita), le pratiche giuridico-sociali moderate della sharia e, naturalmente, nella tattica, il trattto emblematico dei “Fratelli”: la loro politica di adeguamento ai poteri forti che li circondano. Quindi, nel caso egiziano, quelli dell’Occidente, a cui spillare finanziamenti e aiuti.
Ora si dà il caso che l’Egitto sia una polveriera di 83 milioni di abitanti di varie etnie e religioni. Un mosaico dagli equilibri delicatissimi, checché ne pensino a Londra e
Washington che, dalla presa del potere di Gamal Abdel Nasser, alle sue guerre per Suez e Palestina, non hanno appreso un bel nulla. Come nulla hanno tratto di insegnamento dall’assassinio di Sadat, dalla creazione del “rais” feudal-militare Mubarak, dal sostegno alle alternative “primaverili” dell’anno scorso.
E così ecco gli scontri e la rivolta in atto da Suez a Ismailia, da Porto Said al Cairo, da Alessandria ad Assiut, dopo che giovedì il presidente e fratello musulmano Mohamed Morsi ha annunciato l’ampliamento “alla Mubarak” dei suoi poteri.
Le reazioni al “piccolo golpe” islamico (moderato ma non troppo) sono state nelle strade con incendi e devastazioni delle sedi della fratellanza e anche nei palazzi del potere. In conflitto con il “piccolo golpe”, Samir Morcos, copto, assistente di Morsi per la “transizione democratica” (sic), ha annunciato le proprie dimissioni.
Un bel guaio, per gli angloamericani (e i francesi di scorta e Mr. Monti ciambella finale di
salvataggio)... A chi dare, adesso, il denaro e gli aiuti (militari e alimentari) promessi al nuovo regime?
Beh, facciamo nostro un consiglio di Mario Borghezio, europarlamentare della Lega che proprio ieri, ha chiesto a Strasburgo all’algida Lady Ashton, inutilissimo “’alto rappresentante Ue per la politica estera” di annullare il pacchetto di aiuti per ben 5 miliardi di euro (“senza precedenti”) promesso dalla detta Catherine Ashton al regime egiziano al termine dell’incontro fra il presidente Mohamed Morsi e la stessa “Alto rappresentante Ue”.
Lo ripetiamo: 5 miliardi di euro: quattro forniti dalle banche Ue Bei e Bers e un miliardo quota parte (e l’Italia è tra i sovventori maggiori) dagli Stati membri di questa vergognosa eurocrazia sperpera denari e ammazza nazioni.
Borghezio aveva rivolto alla Ashton il seguente interrogativo retorico: “se Ella non ritiene che questa ingente somma di denaro sarebbe potuta essere meglio distribuita tra gli Stati membri dell’Ue più
colpiti dalla crisi finanziaria in atto”....
Interessante sapere quale sarà la risposta dell’Eurocrate. E chissà se se la sentiranno di rispondere anche Mr. Monti e il tristo Van Rompuy, che vorrebbero decidere entro gennaio una sforbiciata di 25 miliardi di euro agli aiuti al settore agro-alimentare (per l’Italia un cruento taglio di 3 miliardi di euro alle aziende vitali del settore) a partire dal 2014...
Per fortuna, i vertici dell’ue a volte finiscono nel nulla. E per fortuna che questo sia capitato ieri a Bruxelles e che sia i signori Van Rompuy (ancora per un mese “presidente”) e Monti dovranno tornare a Natale rispettivamente nelle Fiandre e nel Varesotto senza nuovi doni per gli italiani sotto l’albero. Il vertice avrebbe regalato tagli e lacrime e sangue per mille miliardi di euro. E mica tagliando l’inutile burocrazia dell’Ue... Quella rimane e si amplia ed è un classico Eldorado per gli oligarchi... No. L’idea della coppia è tagliare i fondi per le economie nazionali,
agroalimentare italiano in primis.
Il rinvio di una decisione suicida - anche se di un mese o due - è benvenuto. Ugo Gaudenzi