Il ritorno degli opposti estremismi
 











Chiare le parole con le quali il direttore di Rinascita ha chiuso un recente articolo: "Al sistema occorre definire estremisti, fascisti, comunisti, “facinorosi” chi protesta. Ecco perché temiamo dietro l’angolo, per un futuro molto prossimo, qualche ferale sorpresa. I Lorsignori hanno perso ogni contatto con il popolo. Hanno bisogno di deviarne l’attenzione. E’ facile assai sentire poi la Cancellieri o Alemanno concionare sugli estremisti radicali da esorcizzare. Già: gli opposti estremisti, la strategia della tensione... Vi ricordano qualcosa?".
Comunque, a nostro avviso, questa volta, a differenza degli anni di piombo, c’è molto di più che un rigurgito di opposti estremismi al tempo adatto ad agevolare la conduzione del sistema da parte dei governi Dc.
Questa volta c’è all’orizzonte quello che certe “centrali” di potere sanno bene: la possibilità di una guerra internazionale che potrebbe avere risvolti apocalittici. O in alternativa il
coinvolgimento dell’Italia in altre sporche manovre militari nel Vicino Oriente. Questa di una futura, ma neppure troppo futura, guerra è un ipotesi, seppur molto concreta, tenuta in ben conto, ma il drastico e progressivamente crescente aumento della povertà e del disagio sociale del nostro popolo, già in atto per volontà delle misure imposte dai banksters, è invece una realtà, una realtà foriera di forti tensioni sociali. Di una rivolta di popolo.
In prospettiva di eventi del genere, tutto deve essere sotto controllo: ogni opposizione interna, ideale o politica, deve essere dissolta, vanificata.
Per dissolvere, vanificare ogni opposizione interna è necessario che ci siano provocazioni, incidenti che possano dare il pretesto ad interventi drastici sul piano poliziesco e decisivi su quello giudiziario.
Affinché questo avvenga, chi di dovere sa benissimo a chi si deve rivolgere per fargli organizzare certi incidenti. La stampa di sistema poi farà il resto.
La catena di
montaggio della strategia della tensione è sempre la stessa: determinate “centrali” danno l’input che viene recepito da “chi di dovere”, e “chi di dovere”, ha sempre per le mani, attraverso le pieghe di certi Servizi, persone che, a loro volta, sono attivi in determinati gruppi politici o sociali. Il gioco è fatto, resta solo da attendere la giusta occasione.
Guardate cosa è accaduto a Roma in occasione della partita Lazio – Tottenham. Prima, incidenti e aggressione ad un gruppo di tifosi inglesi, per motivazioni ancora non chiare, poi un minoritario coro provocatorio allo stadio tipo Juden - Tottenham, rivolto ai tifosi del Tottenham ivi presenti.
Come conseguenza si è addirittura mosso il Jewish Congress che ha chiesto all’Uefa, l’ente calcistico europeo, di espellere la S. S. Lazio dalle competizioni europee. Un richiesta assurda e pretestuosa, perché l’aggressione ai tifosi inglesi in un pub di Campo de Fiori, esula dal tifo dei laziali, la Lazio non c’entra nulla, anzi la
provocazione ha contorni oscuri ed è di ancor più oscura matrice, tanto è vero che due presunti aggressori arrestati risultano addirittura ultrà della Roma. Quindi al massimo si potrebbe pensare ad un gruppo organizzato, composto di elementi eterogenei, preposto ad atti violenti di ambigua matrice.
Il piccolo e breve coro poi allo stadio, che un altrettanto piccolo gruppo di persone, ha cercato di intonare all’Olimpico durante la partita e che neppure il delegato dell’Uefa sembra aver sentito, appare in tutta evidenza come un’altra provocazione per dare poi il pretesto alla stampa di criminalizzare tutto. Cosa puntualmente avvenuta.
Un ultima considerazione: in Italia si vuole proibire tutto ciò che possa in qualche modo avere un riferimento, un aggancio, vero o presunto che sia, o anche ideale con un certo passato nazionale, quello fascista.
E’ indubbio che c’è da tempo un tentativo in atto, di cancellare totalmente la “memoria” storica, il valore di certe idee, ideali,
simboli di chi ha combattuto una guerra del sangue contro l’oro. E’ a questo che con il tempo vogliono arrivare. La prefigurazione di un Nuovo Ordine Mondiale e mondialista, richiede tutto questo.
La stessa legge “antirevisionista”, o meglio le modifiche di legge, che in sordina, stanno preparandosi a votare al parlamento per introdurre fattispecie di reato “antisemite” e che, si può prevedere, saranno annunciate intorno al “giorno della memoria”, il 27 gennaio prossimo, con gran clamore e magari dopo che qualche provocatore, qualche deficiente, ovviamente manovrato, avrà compiuto qualche gesto demenziale, dal tenore, appunto, “antisemita”. D’altra parte… la madre dei cretini è sempre incinta e gli utili idioti sono sempre… utili.
Tutto ciò giova indiscutibilmente al varo di leggi e provvedimenti sempre più repressivi che, altrimenti, solleverebbero una certa resistenza e opposizione da parte di tutti.
Ma attenzione, c’è di più: quella legge, cosiddetta “antinegazionista”, in
realtà espressamente antirevisionista, e quindi norma negatrice della ricerca storica, non soltanto sarà finalizzata ad impedire la ricerca storica sulle persecuzioni antiebraiche, ma avrà una elasticità tale, per la quale si potranno costruire analogie, sillogismi e teoremi, estendendone la portata ad un ventaglio di proibizioni e punizioni, tutte finalizzate a cancellare la memoria storica del passato.
Teniamo presente tutto questo, perché tempi tristi e difficili, molto difficili, ci attendono. La futura società che hanno prefigurato è oramai chiara: una società globalizzata in ogni ambito sociale, nutrita, anzi mal nutrita con prodotti ogm, dalle devastanti conseguenze per la salute dei popoli, ma dai grandi guadagni per le multinazionali che li producono, dove ogni interesse, ogni risparmio, ogni valore deve essere devoluto al sistema bancario, il vero padrone di tutto. Una società multietnica, possibilmente bisexy, immersa nella alienazione di bisogni virtuali, controllata da
un continuo lavaggio dei cervelli applicato dal Grande Fratello. Maufi