"Sanità, bene il piano di rientro si va verso il taglio dei ticket"
 











"Entro il prossimo mese di aprile la Regione Puglia potrebbe rimodulare al ribasso i ticket sanitari". Lo ha annunciato l’assessore al Bilancio della Regione Puglia, Michele Pelillo, spiegando che "questo è il primo anno che si chiude con una copertura zero del disavanzo sanitario, il che vuol dire che il Piano di rientro cui è sottoposta la Puglia, ha raggiunto il suo scopo, quindi siamo in perfetto equilibrio". Pelillo ne ha parlato presentando gli interventi inseriti nel bilancio di previsione 2013, insieme con il presidente della giunta pugliese Nichi Vendola.
"Qualora, come prevediamo - ha aggiunto - la Puglia sarà fuori dal Piano di rientro, la Regione potrà riprendersi le proprie prerogative nella sanità, tra cui c’è quella di intervenire sui ticket". Per farlo, però, "c’è bisogno di risorse di cui la Regione Puglia dispone poichè ha in cassa tutto l’avanzo di amministrazione che non è stato toccato". L’appuntamento con la verifica dei
risparmi previsti dal Piano di rientro sanitario, è in programma per il 31 dicembre, quindi entro il 31 aprile si potrebbe sapere se la Regione uscirà dai vincoli imposti dal Piano, tra cui c’è il blocco del turn over del personale sanitario.
Non solo. Perché la manovra fiscale prevede l’abbattimento delle aliquote dell’addizionale Irpef dall’1 gennaio per i redditi più bassi. L’aliquota sull’imponibile per lo scaglione 0-15mila euro passa da 0,3 al 0,1%, per lo scaglione
15mila  -  28 mila da 0,3 a 0,2%, per i redditi superiori resta invariata a 0,5%. Invariate le aliquote IRAP e IRBA, mentre viene introdotta una novità per il bollo auto, che viene abolito per 5 anni per le auto immatricolate dal 2013 a basso impatto ambientale (metano e gpl). Inoltre viene cancellata la tassa di concessione regionale per il settore turistico e industria alberghiera. "L’abolizione della tassa di concessione  -  ha spiegato Pelillo  -  è un segnale di attenzione al
comparto turistico, importante per la nostra economia, nonché un segno di sburocratizzazione. Invece l’abbassamento dell’Irpef realizza una maggiore progressività nella tassazione con tre scaglioni dello 0,1, del 0,2 e del 0,5%. Spero infine che siano molte le auto immatricolate a gas e metano per aiutarci ad avere aria pulita nelle nostre città: possiamo garantire l’esenzione nonostante l’incasso del bollo sia una delle voci più rilevanti per il bilancio pugliese".
Pelillo in premessa ha rivendicato inoltre la scelta di sforare in maniera controllata il patto di stabilità: "Oggi  -  ha detto  -  abbiamo la certezza che la spesa dei fondi europei è in piena regola e anzi, spenderemo di più di quanto previsto. A fine anno dunque avremo immesso liquidità nel sistema pugliese secondo quanto previsto, una boccata di ossigeno per le imprese. E le controindicazioni  -  nessun mutuo, blocco assunzioni  -  non ci riguardano perché nel 2013 non avremo
né mutui, né assunzioni. Invece lo Stato ci ha tagliato con le spending review altri 75 milioni di euro di trasferimenti che erano la cifra che ci sarebbe stata tagliata per lo sforamento: dunque, siamo a saldo zero e non abbiamo avuto alcun nocumento per le nostre scelte".
Pelillo ha poi illustrato altri aspetti della manovra: "Porteremo al 75% la copertura delle borse di studio universitarie, oggi coperte per il 35% degli aventi diritto. Inoltre per Taranto abbiamo stanziato 5 milioni di euro in più per il centro salute-ambiente finalizzati agli screening per la popolazione. Infine per Statte devastata dal tornado ci sono altri 2 milioni di euro per la ricostruzione".
Salute, i tagli e gli sprechi
Ci sono due modi di tagliare la sanità. Si possono stringere i rubinetti ad alcuni settori in modo indiscriminato, oppure i può entrare nel dettaglio, per colpire solo gli sprechi. In alcuni casi si potrebbe anche scoprire che il modo migliore per risparmiare è investire. Un caso
evidente è l’informazione, indipendente dall’industria, sui farmaci, o anche sui dispositivi medici come le protesi, gli stent o altri prodotti costosi. E’ di questi giorni la notizia che "Dialogo sui farmaci" cesserà le sue pubblicazioni alla fine del 2012, per mancanza di risorse. Un bel risparmio davvero. A fronte di un costo di poche decine di migliaia di euro l’anno, Dialogo era una delle poche voci che cercava di fare il controcanto alla rete capillare di "informatori" che l’industria mette in campo, con risorse economiche superiori di migliaia di volte. Ed è incredibile che nessuna Regione o rete di Regioni capisca quanto sarebbe conveniente rilevare l’iniziativa, anche per salvaguardare la salute dei cittadini.
Tanto più dopo la decimazione avvenuta dal 2008 in poi, da quando l’Agenzia del farmaco (Aifa) ha deciso di abbandonare quasi del tutto il compito di "dialogare" con i medici sull’impiego ragionato e assennato dei prodotti, di cui l’industria continua invece a
promuovere l’uso più ampio possibile, come è logico attendersi. Il "Bollettino d’informazione sui farmaci" e altre pubblicazioni, per esempio, hanno cessato di uscire nel 2009.
E l’ultima notizia, ancora ufficiosa, è molto grave: dal 2012 non verranno più forniti all’Istituto superiore di sanità i dati necessari per elaborare il Rapporto annuale sull’uso dei medicinali (Osmed), l’unica fonte pubblica per analizzare i consumi e pianificare i possibili interventi. Se l’industria destina milioni di euro all’informazione è perché questa è in grado di influenzare le prescrizioni. Lasciare il campo libero al marketing e alla sola promozione è un modo sicuro per spendere sempre di più e sempre peggio.  Roberto Satolli