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Crisi di governo. La bomba ad acqua del Cavaliere |
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La legge sull’incandidabilità dei condannati e lo sfaldamento del centrodestra spingono Berlusconi ad un ripensamento. E subito sono cresciute le tensioni dentro la maggioranza ma soprattutto nel governo. Che tolga o meno l’appoggio a Monti poco importa. Non perché non interessi il capitombolo del governo tecnico, anzi lo speriamo, ma perché purtroppo cambierebbe poco. Napolitano avrebbe subito la carta di riserva, magari un traghettatore fino alle elezioni di aprile, con le gambe del Pd, del Pdl e dell’Udc. E poi Berlusconi si muove ormai da tempo solo per fini personali e delle sue aziende. Come la sua uscita di un anno fa conferma. Gli resta solo una barchetta con pochi mozzi e pochi viaggiatori. Vero che nel Pdl c’è poco e niente ma è anche vero che la stagione è passata. Si tratta di un vivaio dove in mancanza d’acqua sono destinati quasi tutti ad appassire. Anche il centrosinistra non è che se la passi bene, nonostante l’esaltazione delle primarie. Siamo di fronte a due contenitori che hanno fallito il loro compito. Il centrosinistra per averci fatto il peggior regalo che ci potesse fare ovvero l’entrata nell’euro; il centrodestra per averci regalato un’illusione ottica. Vero che Berlusconi non ha aumentato le tasse e ci ha tolto il peso dell’Ici, però per il resto ha fatto solo il compitino che Ue, la Bce e i mercati man mano dettavano. Ora che torni o stacchi la spina poco importa. Il suo tempo l’ha avuto, come Prodi e D’Alema, ma senza dare nessun segnale di diversità. Si sono imbarcati nelle missioni “umanitarie” senza distinzione alcuna. Più che democrazia hanno esportato morte e distruzione. I rifinanziamenti delle missioni al servizio degli interessi anglo-americani li hanno fatti tutti, senza distinzione alcuna. Poi la chicca finale dell’attacco alla Libia di Gheddafi ha raggiunto livelli di ipocrisia pazzeschi. Non solo il governo Berlusconi non ha negato le basi agli attacchi dei Mirage francesi ma ha addirittura preso parte all’attacco, pochi mesi dopo il ricevimento in pompa magna del Colonnello. Un voltafaccia vergognoso. Non che Gheddafi fosse una figura positiva ma addirittura baciargli l’anello e poi colpirlo alle spalle è da sistemi mafiosi. Del centrosinistra neanche a parlarne in quanto sulle missioni di morte si è sempre messo al guinzaglio dei potenti di turno. Sulla riforma del lavoro hanno fatto più o meno le stesse cose, spalmando tanta flessibilità e precarietà. Sulle varie riforme scolastiche hanno viaggiato su binari paralleli, tagliando l’istruzione e la ricerca. E se poi pensiamo che Bersani, Berlusca non rappresentano altro che le gambe di Monti allora c’è poco da fare distinzioni e proclami di staccare la spina. La può pure staccare la spina ma il fatto saliente è che gli italiani l’hanno staccata a lui e a tutto il centrodestra. E sono prossimi a staccarla anche al centrosinistra di Bersani, come il voto siciliano dimostra. Hanno vinto ma hanno ugualmente perso tanti voti. E la partecipazione delle primarie non significa un bel niente. Le due gambe stanno sostenendo Monti e le sue leggi ammazza società. Berlusconi e i suoi si sono indispettiti anche per le parole del ministro Passera. “Qualunque segnale che faccia pensare all’estero che l’Italia torni indietro invece che fare passi avanti è controproducente”, in relazione ad una ricandidatura del Berlusca. Per carità detto dall’ex banchiere potrebbe pure far girare le scatole ma il fatto è che ormai i sinistro-centro-destri sono tutti prigionieri del sistema europeo, sotto la regia di Napolitano. Come forma di rappresaglia gli uomini vicini al Cavaliere hanno pensato di lanciare un messaggio a Monti, facendo mancare i voti al decreto sviluppo tanto caro a Passera. Posizione non condivisa da Frattini e qualche altro inutile personaggio del Pdl. Certo che l’ex ministro degli Esteri voti la fiducia ai tecnocrati poco ci importa, anzi ci fa quasi quasi rivalutare Berlusconi. E così la piddina Finocchiaro ha invitato il presidente del Consiglio a salire il Colle, in quanto la maggioranza non c’era più. “Se il principale partito della strana maggioranza che sostiene Monti non vota la fiducia, e lo fa in modo irresponsabile, in un momento delicatissimo per il Paese, vuol dire che il governo non ha più la maggioranza. Cosa succede in questi casi? Credo che Monti dovrebbe recarsi al Quirinale”. E lo stesso segretario Bersani non ha mancato di sottolineare l’irresponsabilità del Pdl, confidando comunque nel ruolo miracolante dell’amico Napolitano. “Va evitata una fine convulsa della legislatura” chiosa l’inquilino del Colle “Ci sono tensioni politiche pre-elettorali che, anche fuori dall’Italia possono essere comprese, senza suscitare allarmi sulla tenuta istituzionale del nostro Paese”. E subito il Colle si è dato da fare per cercare di sminare la bomba ad acqua del Cavaliere. Lo spread intanto rialza la testa, superando quota 330. Ma non è che qualcuno lo muove a seconda del profumo dell’arrosto? Comunque, pare che si stia aprendo uno spiraglio: election day il 10 e 11 febbraio? michele mendolicchio |
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