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Accreditamenti facili per le cliniche chiesto il processo per Tedesco |
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La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per 47 persone, tra cui il senatore ed ex assessore alla Sanità della Regione Puglia Alberto Tedesco (senatore, eletto nel Pd e passato al gruppo Misto), nell’ambito dell’inchiesta sugli accreditamenti delle cliniche private. Le accuse per i 47 indagati sono, a vario titolo, abuso d’ufficio, falso materiale e ideologico, truffa, corruzione, peculato, rivelazione del segreto d’ufficio, e persino un episodio di estorsione per aver minacciato e poi licenziato due infermieri di una casa di cura. Tra gli indagati anche l’ex direttore generale dell’agenzia regionale per la sanità (l’Ares) Mario Morlacco e Lucia Buonamico, dirigente del settore che si occupava per la Regione degli accreditamenti con le cliniche private, oltre agli allora direttori della Asl di Bari, Nicola Pansini, Alessandro Calasso e Francesco Lippolis. L’inchiesta è partita nel 2007 dalla clinica Kentron di Putignano, coordinata dall’allora pm (oggi assessore regionale all’Ambiente per l’Idv) Lorenzo Nicastro, e finita poi all’aggiunto Lino Giorgio Bruno e ai sostituti Francesco Bretone e Desirèe Digeronimo. La clinica di Putignano, degli imprenditori Angelo Rocco Colonna e Francesco Ritella, coindagati nel fascicolo, avrebbe ottenuto per cinque anni, dal 2007 al 2011, un ingiusto profitto quantificato in oltre sette milioni 800mila euro. Nel gennaio 2008 gli amministratori della Kentron avrebbero avuto persino una soffiata sull’indagine in corso. Circostanza che ha fatto finire sotto inchiesta anche il comandante della Tenenza di Putignano della guardia di finanza, Salvatore De Giorgi, accusato di rivelazione del segreto d’ufficio per aver informato Ritella di una visita ispettiva da parte del Nas. L’udienza preliminare per i rinvii a giudizio si celebrerà davanti al gup del Tribunale di Bari Marco Guida. Sarà emessa alla vigilia di Natale la sentenza a carico dell’ex vicepresidente Pd della Regione Puglia Sandro Frisullo, dell’imprenditore barese Giampaolo Tarantini e dell’ex primario di Neurochirurgia del Vito Fazzi di Lecce Antonio Montinaro. Il gup Alessandra Piliego, davanti al quale si sta celebrando il processo con rito abbreviato, ha fissato per domani le repliche dei difensori degli imputati e per il 24 le conclusioni delle parti e la lettura del dispositivo. Per Frisullo la Procura di Bari ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione. Chiesti 4 anni di reclusione per Tarantini e 2 anni e 8 mesi per Montinaro. Nessuna richiesta di riti alternativi dagli altri due imputati, Claudio Tarantini, fratello di Gianpaolo, e Vincenzo Valente, ex direttore amministrativo dell’Asl di Lecce. Per loro il gup deciderà sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dai pm Ciro Angelillis ed Eugenia Pontassuglia. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta e millantato credito. Secondo le indagini, basate soprattutto sulle intercettazioni e sulle dichiarazioni rese durante alcuni interrogatori da Giampaolo Tarantini, Frisullo avrebbe ricevuto dall’imprenditore barese escort e denaro in cambio di vantaggi per le sue società nell’aggiudicazione di appalti presso la Asl di Lecce. I fatti contestati si riferiscono agli anni 2007-2009. |
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