La disfida dei glucometri
 











Prove tecniche di Stato efficiente: la Consip organizza una gara per razionalizzare la montagna di soldi (un miliardo di euro) che ogni anno le Asl spendono per assicurare agli ammalati di diabete i necessari glucometri (cioè gli aggeggini che servono a misurare il tasso di glicemia nel sangue). E mentre il grosso delle associazioni dei diabetici aderiscono con piena convinzione all’iniziativa, che farà risparmiare da sola ben 100 milioni di euro di spesa sanitaria inutile, due di esse – la Federazione italiana diabetici e la Fand, federazione tra le associazioni nazionali diabetici – fanno ricorso al Tas, come anche i big farmaceutici Johnson & Johnson Medical, la Roche e Bayer. Ebbene, miracolosamente il Tar del Lazio ha respinto la sospensione della gara richiesta dai ricorsi che adesso andranno esaminati nel merito ma con tutta calma, e senza bloccare nel frattempo la fondamentale procedura. E’ una piccola-grande buona notizia di Natale, di quelle che allargano il cuoe alla speranza e fanno pensare che forse, Monti o non Monti, per la finanza pubblica del nostro Paese non tutto sia perduto.
Ma andiamo con ordine, perchè l’episodio ha del rivoluzionario...
Dunque, il Tar rileva, nelle motivazioni con cui ha respinto il ricorso dei diabetici, che la gara “non impedisce l’acquisto di altri dispositivi diversi da quelli considerati nei due lotti, su specifica indicazione terapeutica, cosi` da tutelare il diritto alla salute nel senso statutario dedotto dalle ricorrenti”, come dire che se i singoli medici vogliono prescrivere un glucometro diverso da quello “passato” dalla Asl possono farlo, ma i pazienti devono pagare. Un altr’affermazione saliente, il Tar la fa nelle motivazioni con cui ha rigettato il ricorso Bayer, rilevando che “i diversi dispositivi offerti dalla ricorrente, richiamati nell’ultima memoria”, non presentano “caratteristiche tali da rilevare direttamente sulla idoneita` al controllo glicemico
necessario alla singola categoria di paziente, tali da ritenere necessaria e indispensabile, al fine di tutela della concorrenza e non del maggior profitto delle partecipanti, una ulteriore suddivisione in un numero di lotti maggiore di quello invece previsto in sede di gara”; infine, nel rigettare il ricorso Roche, il Tar sottolinea che non appare assistito “da adeguato fumus alla luce di quanto evidenziato dall’intimata Consip con specifico riferimento alla sostanziale equivalenza in termini di prestazioni dei dispositivi per l’analisi domiciliare del livello di glicemia nel sangue; b) la societa` ricorrente ha presentato domanda di partecipazione alla gara cui si riferisce il contestato bando, con la conseguenza che non e` individuabile alcun concreto vantaggio derivante dall’accoglimento della proposta istanza cautelare”.
Tradotto dal burocratese, significa che i glucometri alternativi a quelli ammessi a gara possono comunque essere prescritti, non risultano titolari di
performance migliori e la loro esclusione non lede il diritto alla salute.
Infine, in termini generali, il Tar del Lazio (Sezione Terza) fa un’affermazione molto importante, ai fini del diritto amministrativo: cioè indica nelle gare (telematiche, se gestite dalal Consip...) lo strumento appropriato per gli acquisti delle pubbliche amministrazioni, mentre non riconosce alcun valore giuridicamente vincolante ai prezzi di riferimento. Effettivamente, sono le prime a formare la concreta e legittima opportunità di acquisto per una amministrazione e non i secondi, utili a fini statistici, di programmazione e di controllo, ma non a fini di stipula di contratti: per i contratti ci vuole sempre e solo una gara, lo dice la normativa comunitaria e nazionale (disattesa dagli accordi regioni o asl sui glucometri, ad esempio).
Anzi, a guardare bene, il ricorso ai “prezzi di riferimento” non sembra utile neppure ad attività di controllo. Non vi è davvero alcuna notizia di controlli, proprio
sull’applicazione di questi prezzi di riferimento, che siano stati operati dai numerosi, asseriti “organi di controllo” presenti nella Pubblica Amministrazione Italiana: Corte dei conti, Ragioneria dello Stato, servizi ispettivi della Funzione Pubblica, Osservatorio dell’Autorità dei contratti pubblici (la stessa Avcp che ha pubblicato i prezzi di riferimento non ha avviato controlli!!!), Nucleo tutela finanza pubblica della Guardia di finanza, Ragionerie di Regioni, Provincie e Comuni, i servizi di Controllo Interno e/o Ispettivi di ciascun Ente... Quindi, la spending review sulla sanità si basa oggi sulla volontà e sulla capacità di Funzionari pubblici efficienti e trasparenti, nonché sulle gare che le Centrali regionali di acquisto e Consip hanno potenziato negli ultimi mesi, per rendere disponibili alle Amministrazioni delle concrete, legittime e convenienti opportunità di acquisto. Il resto sono chiacchiere. Sergio Luciano-affaritaliani