Processo Enel, sì alle parti civili ma il giudice respinge la Regione
 











Bocciata perch¨¦ "tardiva", la richiesta di costituzione di parte civile della Regione Puglia nel processo contro Enel che si sta celebrando a Brindisi per la dispersione delle polveri di carbone nei campi intorno alla centrale Federico II di Cerano. Verdetto clamoroso del giudice monocratico Francesco Cacucci, che ha deciso sulla ammissibilit¨¤ o meno delle oltre 90 richieste di costituzione di parte civile nel procedimento in corso. Ammessa invece le domande di Provincia e Comune di Brindisi, oltre che dei Comuni di Torchiarolo e San Pietro Vernotico.                                     Ammesse anche le associazioni ambientaliste Legambiente, Medicina democratica, Salute pubblica, escluso il movimento "No al carbone" la cui costituzione formale in associazione ¨¨ avvenuta nel 2012, ossia in epoca successiva al presunto verificarsi dei reati contestati dal pm Giuseppe De Nozza, ossia getto pericoloso di cose, danneggiamento delle colture e insudiciamento delle abitazioni, a carico di tredici dirigenti Enel e due imprenditori addetti al trasporto del carbone per conto della societ¨¤ elettrica.                                                                                            In sostanza il giudice monocratico ha ammesso alla costituzione, malgrado le riserve che andranno discusse in dibattimento come ha specificato nell’ordinanza, tutti gli enti che lo hanno chiesto, Regione esclusa. L’assenza dell’ente era stata fortemente censurata dal Wwf nei giorni scorsi, tanto quanto quella del ministero dell’Ambiente: "La Regione Puglia a Taranto gioca il suo ruolo in difesa della popolazione e a Brindisi lascia tutto correre. La sua presenza avrebbe dato maggiore forza all’attivit¨¤ giudiziaria, soprattutto per la grave e ingiustificata assenza del ministero dell’Ambiente, dal quale tutti i cittadini vorrebbero vedersi rappresentati in situazioni simili".                                                                                                           Subito dopo l’intervento a muso duro del Wwf, ¨¨ il presidente Nichi Vendola in persona che, per "ragioni d’urgenza" e non avendo potuto convocare la giunta perch¨¦ venisse adottata una decisione collegiale, ha firmato l’atto di conferimento dell’incarico all’avvocato Marcello Falcone per conto dell’ente regionale. E’ proprio su quelle "ragioni d’urgenza" che si ¨¨ appuntata l’opera di demolizione del collegio difensivo degli imputati.                                                                                                       "E’ da mesi che si parla di questo procedimento - ha detto l’avvocato della societ¨¤ elettrica -, da mesi che gli organi di stampa ne scrivono, non capisco come si possa parlare d’urgenza quando la Regione avrebbe avuto tutto il tempo per una richiesta tempestiva sottoposta al vaglio dunque a firma dell’intero esecutivo. La domanda a nostro parere va dunque respinta in quanto carente di legittimazione".Sonia Gioia-repubblica

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