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Il vero bene, i propri figli e il senso della religione della Patria
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I nostri politici, coadiuvati dai media e da chi vive di "collette alimentari" e di "non profit" non pronunciano più, ci sembra, l’adagio del political correct. In un mondo dalla competizione feroce, qui, altro non si fa, che puntare sul non profit, sulle On-lus e Ong. Indice, non solo di un Paese fuori controllo, ma che continua il percorso verso burroni, o per restare in tema di tragedia nazionale: foiba. Sì perché stiamo vivendo la nemesi di una auto-pulizia etnica, troppo tardi entrata nel vocabolario della nazione sconfitta più e più volte, ma sempre nazione d’Europa, forse ora, "non troppo" per una sorta di s-partito musicale dal disco rotto! Uno scende in capo di qua l’altro di là, tutti pronti sul corpo economico e sociale ma, quando arriveranno, in parlamento, è oramai una carcassa su cui i corvi da tempo volano, pronti al banchetto finale. I libri di storia del futuro ci studieranno come una antica popolazione di celti, o di galli, o di antichi traci sbaragliati come nella (fu) Costantinopoli, quel tradimento orientale? In fondo molti popoli sono spariti e gli italiani, dopo la bellissima parabola culminata nel decennio dei poeti vate della nazione da Giovanni Pascoli del 1911 a Gabriele D’Annunzio poeta-soldato, già aviatore nel 1911-12. Ma chi verrà al nostro posto? Intanto, avendo coscienza, possiamo fuggire dal genocidio? Come e perché questi politici ci portano all’auto-estinzione? Perché nessuno osa dire: abbiamo detto per oltre 60 anni solo menzogne. E bastasse uno a dirlo per tutti: abbiamo sbagliato non diamo più, ai nostri figli, il diritto alla vita. E così il Paese avanza nell’arretratezza. Un Paese arretrato anche per il fatto che, non solo non fa la raccolta differenziata delle immondizie, cosa che i Paesi nostri amici europei fanno (per quanto ancora, possono già considerarci traditori della civiltà europea e laica). E la fanno con consenso unanime, senza proteste italiote finalizzate a dare forse solo indotto economico alle organizzazioni criminogene, al capo bastone di turno, non solo questa Italia delle menzogne non mette in opera, ma non si cura ora nemmeno di dare regime al reflusso delle acque. E così si continua ad allagare e morire per la causa spesso di canali e scoline ricolme (le vediamo tutti di bottiglie, di brick di vino e quant’altro...) che esondano. Arretrato il Paese, anche perché neanche, nessuna compagnia di assicurazione pagherebbe degli idioti che, in un certo senso assicurano la loro casa e lasciano il gas aperto prima di uscire di casa: rischiano e allora speriamo per il ritorno della civiltà con delle grosse multe dall’Europa a questa Italietta. Siamo ancora un paese europeo? Sì ma anche i media ’politicamente corretti’ cercano di far di tutto per auto-aggredirsi del loro stesso bene fondamentale: libertà e ricerca della verità. E nascondere il fatto che, in pochissimi anni stiamo perdendo tutto quello che furono le conquiste della società moderna, del socialismo e della laicità dello Stato. Uno Stato è sovrano se garantisce il bene comune, la dignità della persona umana, l’individuo libero di avere un futuro in una base comune detta cultura e proprio ambiente. La crisi è sistemica, un programma di sviluppo economico serio deve ascoltare il CNEL non gli attivisti o i non – profit e bla bla. Il presidente Putin, esempio pratico di un uomo che entrerà nella storia, ha dedicato metà del suo discorso di fine anno alla sopravvivenza della Russia, la sua sovranità e identità di nazione fondata sulla demografia e sui valori. Putin è un vero patriota, che mira a servire la società russa e la nazione sopra ogni altra cosa. Il presidente russo, ha una visione volta all’integrazione e alla coesione della nazione, tesa a scongiurare minacce a lungo termine, dare al Paese la sicurezza e l’integrità della Russia come grande nazione. Inutile persino ricordare che la crescita demografica è una proprietà per la sicurezza nazionale, crescendo educando e informando, propri figli, e per voi italian’s political correct, nipoti, se li amate e rispettate.Raffaele Panico |
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