La Campania sceglie l’energia solare
 











In Campania una legge d’iniziativa popolare sulla cultura e la diffusione dell’energia solare nella regione è diventata provvedimento regionale da metà gennaio. Il Comitato promotore (Lega Ambiente, Wwf, VAS, centinaia di associazioni ambientaliste, esponenti nella comunità scientifica e del modo accademico campano) ha tenuto oggi un’apposita conferenza, nella sala della II^ Municipalità di Napoli, in piazza Dante, per illustrare questo importante traguardo.
Antonio D’Acunto, storica figura del movimento ambientalista napoletano, ha parlato di un evento eccezionale. Per la prima volta in Italia, infatti, una regione sceglie il sole come sua primaria fonte di energia per ogni attività, civile e produttiva. Questa opzione aprirà un percorso: da un lato entro un anno dall’approvazione, quindi già dal 2014, la regione Campania si dovrà dotare di una rete elettrica solare, di media e bassa tensione, di collegamento trai i Comuni; dall’altro
s’istituirà la "Biennale del Sole della Biodiversità del Mediterraneo", un ambito permanente di sviluppo sulla ricerca, sulla tecnologia, rivolto all’area del bacino del Mediterraneo. Si punta, in questo modo, alla crescita di una vera e propria cultura della civiltà del sole e della biodiversità con apporti scientifici, di socializzazione (previsti molti dibattiti nelle scuole).
I Comuni avranno un ruolo importante per far decollare il solare; dovranno assumere delle scelte sul piano generale della promozione delle finalità della legge, in particolare si prevedere l’avvio di una solarizzazione degli edifici pubblici e realizzazione dei Piani Energetici Solari Comunali.
Il solare apre scenari nuovi anche in tema di modello energetico e dello sviluppo, più in generale. Le tante e dannose trivellazioni in cerca di gas o di petrolio che stanno interessando il territorio campano, con il solo effetto nefasto di mettere a rischio le falde acquifere, potranno avere un notevole arresto.
La riconversione al solare del sistema energetico potrà indurre mutamenti nel sistema distributivo dell’energia; la mobilità, quella sostenibile, avrà la possibilità di servirsi di stazioni elettriche di servizio di diretta emanazione della produzione di energia solare.
Il Comitato promotore della legge popolare sull’energia solare in Campania (che presto si trasformerà in Rete Campana per la Civiltà del Sole e della Biodiversità) ha annunciato un percorso, con la promozione di specifiche conferenze, sulla ricerca, sull’economia, sulla produzione e il lavoro collegate all’attuazione della legge campana sul solare. Giuliano Pennacchio