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La battaglia per la riforma del sistema fiscale |
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I movimenti anti-Equitalia non abbasseranno la guardia. Durante la campagna elettorale, tantissimi partiti politici si sono detti disponibili a rivedere il sistema della riscossione. Un impianto carico di storture e contraddizioni. La legge, infatti, non si cura di distinguere in maniera adeguata gli evasori dai contribuenti in difficoltà. Sanzioni, more ed interessi non guardano in faccia a nessuno. Un aumento esponenziale che ha messo sul lastrico migliaia di famiglie e costretto alla definitiva chiusura altrettante piccole e medie imprese. Fabrizio Fadda è uno dei coordinatori del Movimento anti-Equitalia. Negli scorsi mesi si è fatto carico di informare il decisore pubblico delle conseguenze della normativa vigente. Un impegno proseguito con maggiore dedizione dopo il decreto del Presidente della Repubblica che ha decretato lo scioglimento delle Camere. Molti leader politici sono venuti a conoscenza di numeri e cifre grazie ai suoi “report”, sempre molto dettagliati. In tanti hanno promesso di depositare delle proposte di legge con cui riformare la riscossione e l’accertamento. Parole e proclami su cui si dovrà vigilare con rinnovata attenzione. Anche durante questa legislatura sono stati presentati tantissimi atti parlamentari, azioni a cui hanno fatto seguito le approvazioni di alcuni importanti ordini del giorno da parte di Camera e Senato. Voti che hanno portato solo a dei piccoli correttivi. Ad oggi, è ancora possibile subire il pignoramento della prima casa per somme non elevate. Una sanzione che molte sigle politiche hanno promesso di eliminare al più presto. Persino il Partito democratico si è detto a favore di una riforma sulle attività di Equitalia; un cambiamento radicale dopo anni di scarsa sensibilità rispetto a questo tema. Il Pdl ha proposto una specie di moratoria sulle cartelle già notificate. I contribuenti sarebbero chiamati a versare la somma “evasa” senza l’aggiunta di altri oneri. Un sistema che garantirebbe un discreto gettito e favorirebbe la ripresa economica nel Paese. “Noi abbiamo consegnato a diversi leader le nostre proposte – spiega a Rinascita Fadda – Per prima cosa chiediamo l’introduzione dell’istituto dell’onnicomprensività quinquennale della sanzione, misura da accompagnare ad un calmieramento e ad un tetto massimo basato sul reddito netto o sul fatturato di impresa. Andrebbe poi introdotta una sospensione per i cittadini in situazione di indigenza, condizione facilmente verificabile dalla pubblica amministrazione”. “Dobbiamo cercare di introdurre nel Paese un sistema di riscossione etico – prosegue Fadda – Chi decide di collaborare con il Fisco ed accedere alla rateizzazione deve essere favorito. Per questi soggetti non c’è motivo per continuare ad applicare delle misure cautelari. Cautele che potrebbero essere sostituite da vincoli di trasferimento revocabili progressivamente”. La riforma del sistema è imprescindibile. Le attuali norme hanno causato la perdita di troppi posti di lavoro. Un circolo vizioso che finisce per causare pesanti danni a tutta la collettività.Matteo Mascia |
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