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Libia, scontri tra milizie. Sospesa fornitura di gas all’Italia |
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Sospesa da sabato 2 marzo la fornitura di gas dalla Libia. Eni infatti ha deciso di bloccare la produzione e l’esportazione di gas verso l’impianto siciliano di Gela, attraverso il gasdotto Green Stream, per ragioni di sicurezza, in seguito a scontri a fuoco fra milizie locali nell’area dell’impianto della Mellitah Oil & Gas, joint venture paritetica fra Noc ed Eni, nel nord-ovest del Paese. “Le esportazioni di gas sono state completamente bloccate” ha detto Mustafa Sunalla, vice presidente della National Oil Corporation (Noc). Il ministro dello Sviluppo economico è stato messo al corrente dell’interruzione del flusso di gas e sono state operate le necessarie misure di sicurezza per il personale e per la protezione dell’impianto e della zona. “Sono state attivate tutte le misure di sicurezza necessarie a proteggere il personale in loco, oltre che gli impianti interessati. Tutto il personale è al sicuro” ha assicurato l’Eni. Gli scontri sono scoppiati dopo l’aggravarsi di tensioni tra ex combattenti locali e le guardie di Mellitah, sulla costa di Tripoli, secondo quanto precisato da una fonte della sicurezza. Sunalla ha riferito che sono in corso riunioni tra la Noc (National oil corporation), l’ufficio del primo ministro libico e il ministero della Difesa per cercare di risolvere la situazione. Dopo che era stata sospesa sabato 2 marzo la fornitura di gas dalla Libia, l’impianto ha ripreso ora l’attività. Eni aveva infatti ha deciso di bloccare la produzione e l’esportazione di gas verso l’impianto siciliano di Gela, attraverso il gasdotto Green Stream, per ragioni di sicurezza, in seguito a scontri a fuoco fra milizie locali nell’area dell’impianto della Mellitah Oil & Gas, joint venture paritetica fra Noc ed Eni, nel nord-ovest del Paese. “Le esportazioni di gas sono state completamente bloccate” aveva detto Mustafa Sunalla, vice presidente della National Oil Corporation (Noc). Ora, invece, l’annuncio del sottosegratrio alla Difesa libico Khaled al Sherif, che ha riferito che le due milizie si sono ritirate, dopo il raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco. Al Dherif ha anche assicurato che il traffico sulla strada costiera che collega la Libia alla Tunisia è tornato alla normalità. A controllare l’impianto provvedono ora unità dell’esercito. “Le milizie – ha dichiarato il ministro libico – si sono ritirate e l’esercito garantirà la sicurezza dell’impianto e dei lavoratori. Nell’incontro tra le truppe armate, i responsabili del governo e le forze militari del ministero della Difesa, è stato deciso – scrive l’agenzia di Stato - ”un immediato cessate il fuoco e il ritiro delle brigate dalla zona, il rilascio dei prigionieri di entrambe le parti, e la formazione di una commissione per l’attuazione dell’accordo tra le parti”. |
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