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Italia in mezzo al guado. E senza salvagente |
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Chi sono i “fedelissimi porcellini”? E’ semplicissimo rispondere: sono i figli della legge giustamente definita “Porcellum” dal suo stesso autore, il leghista Calderoli. Perché è stata definita “porcellum” questa legge? Perché (oltre ad altre regole tendenti a premiare la “partitocrazia”) ha tolto agli elettori il diritto di dare la preferenza ad un candidato invece che ad un altro. Così al capopopolo del partito basta mettere in cima alla lista dei candidati del suo partito i suoi “beniamini” e il gioco è fatto, in Parlamento arriveranno sicuri i suoi “porcellini” preferiti, o quelli che coi nostri soldi vuole premiare. Ne abbiamo immediata conferma con la notizia che vari impresentabili sono stati di nuovo eletti. E in tutte le liste c’è del marcio, anche nei “neofiti”: basti pensare a casi come il padre in Senato e la figlia alla Camera. Che cosa hanno di particolare i “porcellini” figli della “Porcellum”? Hanno che, a differenza di ogni altro sistema, dove l’eletto risponde del proprio operato ai suoi elettori, i “porcellini” non solo non rispondono ai propri elettori ma probabilmente non ne hanno mai visto nemmeno uno. Non ne hanno bisogno poiché vengono scelti personalmente dagli apparati. E il principale criterio premiante è il livello di fedeltà ai capi che loro hanno saputo dimostrare nel corso della loro militanza. Tra l’altro la gran parte di loro non ha avuto nemmeno bisogno di incontrare i suoi elettori perché ci ha pensato il partito, con ben distribuite (ai fedelissimi) comparsate in televisione dove vengono però mandati solo i più bravi ed eloquenti. Nel partito di Sua Emittenza è richiesta, oltre all’eloquenza, anche una sublime ed eroica capacità di sostenere qualsiasi cosa. L’unico partito-non-partito che si è presentato, nonostante la “porcellum” con eletti che non sono 100% dei “porcellini” è stato l’M5S di Beppe Grillo, che ha raccolto i suoi candidati sulle piazze. Quelli che però lui ha selezionato più sulla fedeltà che sulle capacità e competenze subiscono anche loro il marchio di fabbrica della “Porcellum”. Anche il PD di Bersani, in teoria, tramite le “Primarie”, ha un qualche merito. Ma le primarie si sono svolte tra candidati che erano già al vertice del partito, quindi già destinati al top della lista elettorale del partito e perciò automaticamente eletti se il partito prende abbastanza voti. (Quindi “porcellini” anche loro). In conclusione, non bisogna soprendersi se nel nostro povero Parlamento siede una moltitudine di “porcellini” obbedienti. Chissà... La cancelleranno mai la “Porcellum”? Roberto Marchesi (Dallas - Texas) |
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