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L’Europa nel gap disoccupazione. Bce: «Aumenterà ancora». Debito su per l’Italia |
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Un milione di posti di lavoro persi nel 2012. E la prospettiva è quella del peggioramento della disoccupazione. I dati li fornisce Eurostat, la valutazione è invece della Bce. Nel giorno del secondo round all’inutile vertice europeo di Bruxelles l’impotenza dell’Europa non poteva essere raccontata meglio. L’Italia, intanto, segna un altro record sul debito arrivando a quota 2.022,7 miliardi. E in queste condizioni la prospettiva dell’avvitamento, come in Grecia, sembra sempre più vicina. Mentre capi di stato e premier sono intrappolati nel dilemma rigore/sviluppo, la Banca centrale, nel suo ultimo bollettino trimestrale si attende "un ulteriore incremento della disoccupazione" salita intanto al massimo storico dell’11,9 per cento a gennaio. Nell’editoriale del bollettino inoltre, il direttorio della Bce sottolinea che "allo stadio attuale è particolarmente importante far fronte alla disoccupazione giovanile e di lunga durata attualmente elevata. A questo scopo sono necessarie altre riforme dei mercati del lavoro e dei beni e servizi per creare nuove opportunità di occupazione, promuovendo un contesto economico dinamico, flessibile e concorrenziale". Niente di nuovo, quindi. Se qualcuno pensa, seppur vagamente, che la Bce stia preparando un intervento straordinario sulla disoccupazione probabilmente non sbaglia. Il punto è che questo potrà avvenire solo a fronte di grandi sacrifici dal punto di vista della flessibilità. Non solo, colpisce il dato di un aumento del costo del lavoro dell’1,3%. Se da una parte testimonia di un rallentamento del trend (nel trimestre precedente era all’1,8%), dall’altra è in forte contraddizione con il tasso di disoccupazione, che tradizionalmente è un fattore calmierante nei confronti delle buste paga. Ergo, ciò che diminuisce realmente è solo il potere d’acquisto. Il costo del lavoro ci parla invece di quanto incida la pressione fiscale. C’è quindi da chiedersi dove prenderà i soldi Draghi per progettare i suoi interventi di contrasto della disoccupazione. Intanto, in Italia il debito pubblico sfonda di nuovo la soglia dei 2.000 miliardi segnando un nuovo record assoluto: a gennaio e’ aumentato di 34 miliardi rispetto a dicembre, toccando i 2.022,7 miliardi. Per Bankitalia ciò è da mettere in relazione con il contributo dell’Italia al il fondo salva-stati dell’Ue, pari a 0,4 miliardi (complessivamente tale sostegno ha raggiunto i 43,0 miliardi).Fabio Sebastiani |
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