L’esempio dell’arcivescovo Crisostomo II
 











Ecco un esempio da imitare. Ecco come papa Francesco I potrebbe dare seguito concreto all’ispirazione francescana che egli ha dichiarato di voler porre a base del suo pontificato. "Vorrei una chiesa povera, per i poveri", aveva annunciato Bergoglio all’indomani della sua elezione.
L’esempio è quello dell’Arcivescovo cipriota Crisostomo II, che si è dichiarato disponibile ad alienare tutto l’immenso patrimonio della Chiesa ortodossa del suo paese. Un patrimonio fatto di palazzi, terreni, quote di società, azioni degli istituti bancari, financo una birreria. Questa diretta assunzione di responsabilità per salvare Cipro dal collasso economico, senza dovere sottostare al diktat dell’Unione europea. "Usiamo le nostre proprietà per salvare i bilanci", ha detto Crisostomo II. Non si tratta di una butade, se il governo è all’opera per studiare le soluzioni tecniche del caso, come quella di ipotecare i beni per acquistare bond governativi. La cifra
ottenibile è tutt’altro che simbolica, perché la Chiesa è il primo possidente terriero del paese.
Già lo scorso anno, l’arcivescov0 aveva annunciato all’allora presidente Demetrio Christofias l’intenzione di investire centinaia di milioni "perché la gente possa lavorare e la Chiesa prosperare". Parole da economista e politico serio, che bada al sodo, oltre che da "pastore di anime", attento all’economia reale e all’occupazione. Strada, la sua, molto, molto divergente da quella della finanza (a dir poco) opaca che ha segnato di sè l’Opus dei e il suo principale braccio finanziario, lo Ior.
Sarebbe un eccezionale esordio, simbolico e politico insieme, quello del Vescovo di Roma, se la sua prestigiosa attività pastorale si caratterizzasse per un intervento così socialmente orientato.
Se la Chiesa cattolica vuole davvero cambiare, ora le si offre un’occasione quanto mai propizia. Quella di farlo nella sostanza dei comportamenti, oltre che nelle parole, nei gesti, nella ritualità,
nella sobrietà esteriore dei paramenti. Questo sì sarebbe un segnale inedito ai "Grandi" della Terra, ieri accorsi a Roma in gran numero per rendere omaggio al Vicario di Cristo. D.G.