Festival del giornalismo di Perugia tra Tweet e notizie low-cost
 











Settimo anno per il Festival del Giornalismo, anno di crisi per antonomasia che Arianna Ciccone e Chris Potter, gli organizzatori, provano a fronteggiare chiamando a raccolta il consueto esercito di giornalisti da tutto il mondo.
Si comincia con l’attesissimo Matteo Renzi, in odore di premierato. Il sindaco di Firenze sarà domani pomeriggio alla Sala dei Notari insieme a Kewin Bleyer, l’autore dei discorsi di Obama e a Beppe Severgnini, sempre che Napolitano non lo chiami al Quirinale per affidargli un mandato esplorativo. Di fatto la sua eventuale presenza scatenerà l’attenzione dei media nazionali trasformandosi in un micidiale promo per lo stesso Festival. Concluso l’appuntamento con Renzi toccherà al rituale incontro con il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, intervistato collettivamente dalla comunità twitter posizionata su # mauro.
Tre star internazionali. Le stelle del Festival sono, indiscutibilmente, Mathew Ingram, Aron Pilhofer edEmily Bell, protagonisti dei più significativi keynote speech di questa edizione 2013. Ingram è un autentico guru dei nuovi media, oggi colonna di Giga Om, da sempre ascoltatissimo esperto di affari e tecnologie. Pilhofer è il direttore delle Interactive News del New York Times, come dire che all’estero lo scambio tra redattori e lettori prende
forme e dinamiche diverse da quelle consuete. Emily Bell, cresciuta ed esplosa nel Guardian è invece l’autrice del saggio "Post industrial journalism: adapting to the present", una sorta di bibbia per la comunicazione internazionale.
L’inferno della Siria raccontato da Ricucci. Omaggio del Festival a chi va a ficcare il naso di persona, come i giornalisti appena liberati in Siria. Amedeo Ricucci racconterà per filo e per segno i terribili giorni nel Paese di Assad (giovedì ore 15). Altro personaggio cult presente a Perugia Yoani Sanchez, la popolarissima blogger e resistente cubana, per l’occasione intervistata dal direttore de La StampaMario Calabresi (venerdì alle 18). In questo omaggio al giornalismo non indolente merita una citazione il ricordo di Enzo Biagi che Vittorio Zucconi vergherà in compagnia delle due figlie, Bice e Carla (sempre venerdì, alle 16).
I giornali maiali di Mura. Imperdibile l’appuntamento di giovedì pomeriggio col nostro Gianni Mura, l’inviato gourmet che, spalleggiato dal condirettore di Repubblica.it Giuseppe Smorto, sezionerà le parti più nobili e immonde dei "giornali maiali". Una chiacchierata a ruota libera con un giornalista sportivo alle prese con gli insulti e le invettive ormai incandescenti dei lettori, un vademecum per non offendersi e rimanere giornalista. Molto sportivo.
Il giornalismo "due euro al pezzo". Il giornalismo "low cost" è sempre più diffuso. Vale la pena di seguire la nuove forme di story-telling e autofinanziamento raccontate da Stefania Ulivi, giovedì alle 16,30, e la concomitante presentazione di Articolo36, nuova testata che si ribella al concetto diarticolo gratuito (se 36 fossero gli euro sarebbe già un discreto traguardo, visti i parametri italiani). Agli antipodi il Festival 2013 propone l’incontro intervista tra Gianni Dragoni e il presidente del Monte dei Paschi Alessandro Profumo, dal nome "Il cattivo capitalismo", presente anche Rachel Sanderson di Financial Times, venerdì 18,30.
La rabbia delle donne e degli emigrati. La rabbia di Maurizio Landini, intervistato da Conchita De Gregorio (mercoledì sera, 21,15), insieme a un giovane cronista e un disegnatore, entrambi italiani, costretti loro malgrado ad emigrare e riusciti ad affermarsi oltreconfine. E ancora la rabbia per i tanti femminicidi descritti da Riccardo Iacona. Per non parlare dei tanti cronisti russi, sparati o messi in ginocchio per aver messo in discussione il "putinismo".
Notizie e risate. Per concludere la parte più spassosa del Festival, con la cronaca della spudorata  burocrazia italiana messa in mutande da Gianantonio Stella e Paolo Rossi(venerdì alle 21 al Teatro Morlacchi). Quasi uno show da sabato sera, infine, il duetto domenicale (ore 12 al Morlacchi) tra Claudio Bisio e Michele Serra in favore dell’Unicef.









   
 



 
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