Caracas respinge gli attacchi di Obama
 











Il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela, respinge con tutta la forza della nostra dignità bolivariana, le dichiarazioni emesse dal Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama a Città del Messico lo scorso 3 Maggio 2013. Il Presidente Obama insorge nuovamente contro il legittimo governo venezuelano, eletto lo scorso 14 aprile tramite un processo elettorale trasparente, i cui risultati sono stati avallati da osservatori elettorali di tutto il continente e da altri paesi del mondo, includendo la Missione Elettorale dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) e riconosciute dalla totalità dei governi latinoamericani e caraibici e dei governi degli altri continenti. Attraverso affermazioni come “il popolo venezuelano merita di determinare il proprio destino libero da pratiche che già sono state bandite in gran parte dell’America Latina”, il presidente Obama sembra disconoscere che in questi 14 anni di Governo Bolivariano, i Venezuelanisi sono dati un sistema elettorale, che parte del riconoscimento costituzionale di quest’importante materia, creando un nuovo potere, il Potere Elettorale, la cui legittimità ricade nel Consiglio Nazionale Elettorale.
Presidente Obama, si informi, il Consiglio Nazionale Elettorale è riuscito a superare “queste pratiche” nefaste che attentavano contro la volontà popolare, e che Voi avete avallato al fine di tenere docili i governi ai vostri mandati, raggiungendo un sistema automatizzato del voto nel quale un elettore emette un voto mediante una macchina di votazione che totalizza alla fine del processo elettorale ed invia i risultati alla sala di totalizzazione, verificando, come effettivamente si fa tramite diversi auditing, prima, durante e dopo il processo elettorale, l’esattezza dei dati contenuti nei rispettivi atti. Secondo le sue affermazioni, presidente Obama, “ci sono rapporti che provano che il Venezuela non osserva i principi basici dei diritti umani, quali democrazia,libertà di stampa e libertà di riunirsi”. Anche se non ci sorprendono più tali dichiarazioni infondate, noi ci vediamo nell’obbligo di risponderLe quello che già “l’emisfero” sa: che in Venezuela c’è un totale ed assoluto rispetto per i diritti umani di tutti e tutte nel momento stesso in cui il Comandante Hugo Chávez ha assunto le redini dello Stato Venezuelano e ha promosso una Carta Magna che presenta il più avanzato compendio di diritti umani della regione. Da allora sono state create istituzioni per il rispetto e il migliore accesso ai diritti umani e sono state promosse politiche pubbliche innovative che oggi permettono a tutti quelli che abitano il nostro degno paese di avere maggiori e migliori garanzie per accedere ai diritti civili, politici, economici, sociali, culturali e ai diritti collettivi dei popoli. Presidente Obama, il popolo del Venezuela esercita ampiamente libertà e diritti che la società statunitense è ancora molto lontano dal raggiungere. In ultimo, causaindignazione del popolo venezuelano, e specialmente dei familiari delle vittime fatali del 15 aprile 2013, che Lei affermi in maniera fallace che “l’emisfero completo sta vedendo le violenze, le proteste e gli attacchi all’opposizione”. Certamente, e a prescindere delle autocensure mediatiche che le grandi corporazioni dell’informazione muovono contro il Venezuela, l’emisfero ha potuto essere testimone di come il disconoscimento elettorale da parte del principale oppositore perdente e la sua chiamata all’odio e alla violenza per le strade, hanno prodotto l’assassinio politico di nove compatrioti, leaders bolivariani, chavisti, impegnati con la rivoluzione di cui oggi il presidente Nicolas Maduro è il leader, con la filosofia politica in cui ci riconosciamo del Comandante Eterno della Rivoluzione Bolivariana, Hugo Chávez. Assedi ai centri di salute dove c’erano dottori e dottoresse cubane come espressione di xenofobia, incendi provocati agli stabili e ai beni pubblici, di case, diorganizzazioni politiche democratiche ed altri atti vandalici si sommano all’espediente di violenza di questi settori oppositori. Per Lei e il Suo governo, questi fatti non hanno motivato neanche una menzione di preoccupazione. Così è la morale imperialista, due pesi e due misure, Per gli altri, quello che l’emisfero e l’umanità intera osservano con orrore, è quello che succede nella prigione illegale di Guantanamo, dove da più di un decennio si pratica la tortura e altri atti crudeli e degradanti della condizione umana, costituendosi in uno dei capitoli più imbarazzanti della storia dell’umanità. Causa stupore nelle genti nobili del mondo, la maniera nella quale Lei ha mancato alla Sua parola, impegnata nel 2008, di chiudere questa vergogna per il popolo nordamericano, che è un gran popolo. Presidente Obama, il Governo del Presidente Nicolas Maduro, erede degli ideali del Comandante Chávez e del Piano della Patria per il periodo 2013-2019, ha come obiettivo storico di garantire lapace del pianeta come unico modo di salvare la specie umana. Siamo un paese di pace, che lavora arduamente con tutti i nostri fratelli latinoamericani e caraibici per conquistare la vera unione dei nostri popoli, per essere liberi e sovrani e per consolidarci come zona di pace. La sua dichiarazione fallace, inopportuna e ingerente, non aiuta a migliorare le relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Venezuela, al contrario, li conducono ad un maggiore deterioramento, che conferma soltanto davanti al mondo la politica di aggressione che Lei e il suo governo mantiene contro la nostra nazione. Presidente Obama, le sue dichiarazioni alimentano il sorgere di un Pinochet in Venezuela. Lei dovrà assumersi le sua responsabilità davanti alla storia, noi sapremo assumere la nostra di difendere la Pace e l’Indipendenza nella Patria di Simón Bolivar. A tutti i governi indipendenti del mondo, ai popoli e alle loro organizzazioni politiche e sociali denunciamo che il Governo degli Stati Uniti stapromuovendo la cosiddetta “Guerra dei Cani” in Venezuela per giustificare l’intervento imperialista. Sappiate amici del mondo, che noi, figli del Libertador Simón Bolivar e del Comandante Chávez, siamo pronti a difendere il nostro diritto ad essere liberi da qualsiasi dominazione imperialista. Chiamiamo tutti gli amici e le amiche della causa venezuelana a dimostrare la più attiva solidarietà con il nostro popolo. Oggi, come disse Bolivar nel 1818, diciamo “per fortuna si è visto con frequenza un pugno di uomini liberi vincere gli imperi potenti”. Compatrioti, impugniamo la fionda di Davide per fronteggiare questa nuova aggressione di Golia.
Caracas, Culla del Libertador Simon Bolivar, 4 Maggio 2013
Domenica scorsa il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, dopo le dichiarazioni rilasciate da Obama sulla presunta crisi politica a Caracas, ha affermato che “In Venezuela, stiamo difendendo le istituzioni, la pace, la democrazia, il popolo”, precisando che il suogoverno può sedersi a discutere “con chiunque, anche con il capo principale dei diavoli, Obama”. Ieri, dopo aver presieduto un vertice a Caracas con leader e rappresentanti di 21 paesi - i 18 paesi di Petrocaribe più Bolivia ed Ecuador (membri dell’ALBA), e Brasile, il presidente venezuelano ha iniziato un giro di tre giorni in Argentina, Brasile e Uruguay allo scopo di rafforzare le relazioni bilaterali e l’integrazione latinoamericana. Incontri utili a “ratificare il percorso di profonda integrazione con Uruguay, Argentina e Brasile per completare ulteriormente l’integrazione energetica, finanziaria, sociale, culturale e politica”, ha affermato rima di iniziare il viaggio Maduro. Ieri ha incontrato in Uruguay il suo omologo José Mujica, oggi sarà a Buenos Aires per Cristina Fernandez, domani in Brasile.

 









   
 



 
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