Finalmente dopo tanto tuonare piovve! Del resto la rielezione, a furor di popolo, di Napolitano al Colle non poteva che prevedere un seguito di questo genere: un intervento massiccio del Presidente nell’arena politica, questo senza che nessuna delle “vergini vestali” della tanto amata Costituzione della Repubblica alzasse almeno, non dico una voce di dissenso, ma un tumido lamento. La vera evoluzione del sistema italiano è questa: il Presidente della Repubblica si sta arrogando compiti e ponendo in essere comportamenti concludenti che sono assolutamente al di fuori di quanto stabilito dalla Carta costituzionale. Questo tipo di atteggiamento è iniziato con le esternazioni picconatrici di Cossiga; proseguito con il “non ci sto” autoreferenziale e del tutto inopportuno di Scalfaro; con la nomina abusiva ed assolutamente anticostituzionale di 5 senatori a vita operata sia da Cossiga che da Scalfaro. Anche Ciampi svolse e la cosa è estremamentesignificativa, una serie di interventi squisitamente politici che non spettavano alla figura del Presidente. Con Napolitano si arriva ad un alto grado di ingerenza della Presidenza della Repubblica nella vita politica italiana e nello svolgimento dei compiti ad essa assegnati: la cosa è estremamente significativa in quanto il personaggio è sicuramente il referente dei cosiddetti Poteri Forti e dei circoli Mondialisti che contano. Al termine del mandato Napolitano aveva fatto un passo indietro, spinto in primo luogo dal fattore età, ma poi è stato costretto dalla tragicomicità degli eventi, a ritornare in pista e, secondo me, lo ha fatto con un ostentato senso di abnegazione che gli ha guadagnato il plauso e l’appoggio da parte della stragrande maggioranza dei “partiti che contano”. Il vizio del ghettizzare e demonizzare gli avversari pericolosi non abbandona mai la Casta e la sinistra in particolare! Ma sicuramente la mossa del Presidente aveva ben chiaro due cose: unomettere in evidenza che si sarebbe dovuto fare quello che diceva lui e che, alla fine, il suo mandato era destinato a terminare prima del termine del settennato, o, perché rimesse le cose in carreggiata (pio desiderio) poteva ritirarsi con in mano la palma del salvatore della Patria; oppure, aggiungo io, per evidente legge di natura: Giorgio Napolitano, come sappiamo, ha 88 anni: non sembra vero, ma anche i politici talvolta muoiono, Andreotti docet! I grandi referenti internazionali, evidentemente, non sono rimasti molto soddisfatti dal governo tecnocratico di Monti, non tanto per l’operato da lui svolto, nel solco di quello che gli era stato ordinato, anche se con qualche sbavatura non proprio secondaria in merito alle privatizzazioni delle aziende di stato, ma soprattutto per aver fatto il salto quantistico, passando dalla categoria tecnocrate a quella di politico: il che gli ha tolto la foglia di fico del super partes: questo è un grave errore ed impedisce di entrare nel Gothadei santi mondialisti. Anche Napolitano non ha gradito questo salto della quaglia: lo aveva, per metterlo al riparo, nominato senatore a vita e che bisogno aveva di fondare un partito, per di più con quei due marpioni di Fini e Casini e per avere un risultato elettorale così misero e così prevedibile? Questo scherzetto ha, oltretutto, impedito al PD, su cui i liberal mondialisti avevano puntato tutte le carte, di poter formare un governo stabile senza aiuto di nessuno: Monti quindi era out, in fondo poi il “buonista” Giorgio II ha fatto anche la figura del buon samaritano non propinando più al popolo quella figura di professorino, con il Loden saccente ed affamatore che si era cucita addosso: come si dice con una fava ha preso due piccioni.1 Ma Re Giorgio doveva sistemare le cose anche dentro il PD ritirando un concorrente pericoloso per la Segreteria, così non si sa quanto “spintaneamente” la scelta si è indirizzata su quest’altro giovane rampante con tutte le carte in regolaed anche con i quarti di nobiltà a posto, vista la parentela con il “Consigliori” di Berlusconi, lo zio Gianni: un nome davvero alLETTAnte. Vediamo allo scanner questo virgulto del nuovo vivaio Eurocratico, questo “Lucifero, o stella mattutina nascente” del firmamento radical chic. Il nuovo Presidente del Consiglio è quindi un uomo della Casta, quella più élitaria, ma anche la più sgradevole espressione di quei milieu più “avanzatamente progressisti” e politically correct, saldamente asserviti e legati ai poteri fortissimi filoamericani, filo sionisti, con forti agganci negli ambienti dell’alta finanza apolide mondialista, ben accetto anche a quella burocrazia europeista dogmatica pura e dura. Alle sue spalle ha un percorso formativo tutto svolto all’insegna del “più Europa c’è, meglio è” che tanto accende i desideri intimi della Merkel: c’è davvero da chiedersi se la sua sia stata solo un circostanza fortunata oppure se qualcuno gli abbia dato un suggerimento ed un aiutinoper fargli fare le scuole dell’obbligo proprio a Strasburgo alla “choucroute” come dicono i Francesi. Poi però torna a studiare Giurisprudenza ed a laurearsi in Diritto Internazionale (chissà come mai), alla facoltà di Legge della prestigiosa Università toscana. Ma, quando si dice la fortuna, si specializza in Diritto delle Comunità Europee alla Scuola Superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna, fucina italiana di dirigenti di partito, manager e specialisti di ogni sorta una scuola pubblica, ma internazionale e selettiva: “molto stimolante”. A venticinque anni, per i suoi spiccati meriti, diventa Presidente dei Giovani del PPE, ma nel 1990 la sua strada incrocia quella di Beniamino Andreatta detto “l’Ippopotamo” a causa della sua stazza, allevatore di “cavalli di razza” padrino politico e mentore, tra gli altri di Romano Prodi. Era proprio lui lo stesso che nel 1981, da Ministro del Tesoro, parlando della separazione tra Banca d’Italia e Tesoro attuato da GuidoCarli - svincolo che impedì, da allora, all’Italia di finanziare il proprio debito pubblico con l’esercizio della sua sovranità monetaria, cioè stampando moneta - così scriveva: “… Naturalmente la riduzione del signoraggio monetario e i tassi di interesse positivi in termini reali si tradussero rapidamente in un nuovo grave problema per la politica economica, aumentando il fabbisogno del Tesoro e l’escalation della crescita del debito rispetto al prodotto nazionale …” 2 C’era davvero di che vantarsi: in altre nazioni civili la cosa si sarebbe risolta davanti ad un plotone d’esecuzione per alto tradimento! Per il nostro rampollo di buona famiglia, inizia la scalata sociale ed il suo progressivo e costante “cursus honorum”: entra come ricercatore all’Arel, creata nel 1976 dall’Ippopotamo e da “Umberto Agnelli, Urbano Aletti, Adriano Bompiani, Franco A. Grassini, Ferrante Pierantoni, avverte l’esigenza di un luogo ove approfondire, con i più moderni e rigorosi strumentid’indagine e con un forte segno di innovazione culturale, i più rilevanti temi economici, amministrativi e istituzionali italiani e internazionali.” Ne diventa segretario nel 1993, sempre esclusivamente grazie ai suoi meriti, per poi nello stesso anno fare il debutto nel mondo politico, come capo della Segreteria di Andreatta, allora Ministro degli Esteri del Governo Ciampi. Nel 1996 sarà, sempre lo stesso Ciampi che gli affida, presso il Ministero del Tesoro, l’incarico di segretario generale del Comitato per l’euro. Dal gennaio 1997 al novembre del 1998 ricopre la carica di Vicesegretario del Partito Popolare Italiano, nello stesso anno entra a soli 32 anni, enfant prodige, nel primo governo D’Alema come Ministro delle Politiche Comunitarie: è il più giovane Ministro della Storia della Repubblica battendo Andreotti che lo diventò a 35 anni. Nel 2000, con il secondo governo D’Alema, diventa Ministro del Commercio, Industria ed Artigianato, incarico che ricopre anche con ilGoverno Amato per i quale ricopre anche la carica di Ministro del Commercio Estero, fino al 2001. Diventa, allo stesso tempo, anche deputato ed aderisce alla Margherita: nel 2004 si dimette da deputato per presentarsi, come capolista nella circoscrizione Nord Est alle elezioni europee nella lista dell’Ulivo: ovviamente torna a Strasburgo come deputato europeo. Nella XV legislatura è di nuovo deputato al parlamento italiano e diventa, fino al maggio 2008, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio di Romano Prodi. E’ lo stesso incarico, quasi di famiglia, che lo zio Gianni ricoprirà nel Governo Berlusconi: strani giochi del destino!! Quando nasce il Partito Democratico si presenta alle primarie per la Segreteria, il 14 ottobre 2007, ottenendo anche un lusinghiero risultato: oltre l’11% dei voti. L’anno successivo, come capolista del PD, viene eletto in Lombardia,di nuovo alla Camera dei Deputati: Veltroni lo chiama nel suo Governo Ombra (noi italiani siamo davvero maestrinello scimmiottare le cose più inutili che fanno gli altri e solo per il gusto di chiacchierare e di sembrare dei soloni) come ministro del Welfare. Nel 2009 al Congresso del PD, appoggia la linea Bersani: il novembre 2009 viene nominato dall’Assemblea nazionale del Pd Vicesegretario unico. Parallelamente dal 2004 assume la carica di Vicepresidente di Aspen Institute Italia, filiazione italiana del prestigioso think tank mondialista americano del quale fa autorevolmente parte anche l’onorevole Dottor Professor Giuliano Amato, detto il Dottor Sottile. Ma vediamo di accendere un faro su questo Istituto per meglio capirne i fini e ciò ci sarà di ausilio anche per cercare di intravvedere quale sarà, al di là del fumo profumato sparso per i citrulli, quali saranno le linee programmatiche reali del nuovo Governo presieduto da Enrico Letta. L’Aspen Institute è un’organizzazione internazionale non profit3, fondata nel 1950 da un gruppo di intellettuali e uomini d’affari americaniconvinti della necessità di rilanciare il dialogo, la conoscenza e i valori umanistici4, in una realtà geopolitica complessa e in continua evoluzione. Il fine ultimo è incoraggiare le leadership illuminate, le idee e i valori senza tempo e il dialogo sui problemi contemporanei. L’istituto e i suoi partners internazionali, perseguono la creazione di un terreno comune di comprensione approfondita in uno scenario non ideologizzato attraverso seminari, programmi culturali, conferenze e iniziative di promozione della leadership. La sede centrale ufficiale è a Washington, ma vi sono dei campus di riferimento ad Aspen, nel Colorado, e a Chesapeake Bay, nel Maryland. Negli anni si è formata una rete internazionale che ha visto la rapida ramificazione dell’Istituto in giro per il mondo: Berlino, Roma, Lione, Tokyo, Nuova Delhi e Bucarest: il chiché è sempre il medesimo certe organizzazioni partono dagli Stati Uniti e poi si incistano in quei paesi dove la potenzialità economica e di profittoè più alta. L’Aspen Institute è finanziato da fondazioni come la Carnegie Corporation, la Rockefeller Brothers Fund e la Ford Foundation, attraverso quote di iscrizione a seminari e donazioni individuali. Tra i suoi affiliati ci sono leader della politica, dell’economia e intellettuali tutti di primissimo livello, in Italia visto il parterre piuttosto provinciale e scarsino vi entra che è il meno peggio. Attualmente il presidente dell’Aspen e suo CEO è Walter Isaacson. È, nonostante la figura non conosciutissima al grande pubblico, l’ex presidente della CNN5, il canale televisivo statunitense più potente e conosciuto al mondo e che trasmette soltanto news 24 ore su 24. Pensate, soltanto che quest’uomo ha rinunciato ad una delle poltrone più ambite del pianeta pur di sedere in cima all’Aspen Institute. Da ciò facilmente se ne deduce che tipo di importanza mondiale questa organizzazione possa racchiudere in sé. L’organizzazione, ufficialmente comincia il suo percorso italianonel 1984. Di forte caratterizzazione filo atlantica come tutte le organizzazioni del genere, l’Aspen Institute Italia ha due sedi: a Roma in Via SS. Apostoli 49, e a Milano in Via Vincenzo Monti 12. L’attuale presidente della sezione italiana è Giulio Tremonti, ex Ministro dell’Economia e della Finanza del Governo Berlusconi. L’Aspen Institute Italia riunisce il meglio dell’industria italiana, delle banche e delle assicurazioni, della cultura e della politica, non c’è settore che manchi all’appello: Generali, Fincantieri, Confindustria, la Rai, Mediaset, Pirelli, Poste Italiane, società Autostrade, Enel, Fiat. È un elenco incredibile, tutti i capitalisti italiani, di ogni settore, convergono nell’Aspen Institute come Soci sostenitori. I loro, forse sarebbe meglio dire i nostri, danari, versati ufficialmente tramite una somma annuale uguale per tutti, vanno a finanziare le attività benefiche dell’organizzazione: non risulta che i suoi bilanci siano in rosso. Chi sono i socisostenitori? Sono quelli che mettono i soldi e vengono ammessi a far parte dell’associazione dal Comitato Esecutivo e sono rappresentati nel Consiglio Generale dell’Istituto dai propri Presidenti, Amministratori Delegati o Direttori Generali. Inoltre ci sono anche i cosiddetti Soci ordinari, personalità italiane e internazionali provenienti dal mondo accademico, politico, culturale e dei media, che sono chiamati a far parte dell’associazione dal Comitato Esecutivo, ufficialmente, per la loro fama accademica ed eccellenza professionale. Si legge sul sito italiano che essi: “Mettono a disposizione dell’Istituto la loro competenza e contribuiscono così alla qualità intellettuale e al patrimonio di idee dei programmi di Aspen, collaborando in forma gratuita alle diverse iniziative. Partecipano, tra l’altro, a gruppi di lavoro e task force che affrontano specifici problemi del panorama politico ed economico internazionale”. Insomma, che grande lungimiranza e altrettanto disinteressatoattaccamento al bene, dimostrano questi soci che non solo portano avanti le loro idee, ma si rendono disponibili ad appoggiare eventi specifici: “Su tematiche di rilevante interesse strategico”. Praticamente al di fuori di questo fumoso linguaggio semi esoterico, hanno il potere di veicolare ed indirizzare le politiche del nostro martoriato paese. Se, infatti, diamo una sbirciatina ai nomi dei soci ordinari, più che una serie di fantasiose congetture questa altro non è che la mera e dolorosa realtà oggettiva: oltre al nostro già citato Presidente del Consiglio Enrico Letta, troviamo nomi come: Mario Draghi, Giorgio Napolitano, Romano Prodi, Massimo D’Alema, Fedele Confalonieri, Lucia Annunziata, Paolo Mieli, Francesco Caltagirone, Cesare Geronzi, Franco Frattini, Gianfranco Fini, Gianni Letta, Luca Montezemolo, Sergio Marchionne, Emma Marcegaglia, Giuliano Amato, John Elkann, Lucio Stanca. Né possiamo sicuramente ipotizzare che sia, questo parterre nobile, soltanto il comitatopreposto per la divulgazione della cultura nei quartieri poveri o degradati d’Italia, Questi colori pastello, questo sfumato, questo modo melenso di presentare la loro organizzazione è tutto artatamente posto in essere, per addolcire e abbassare i toni sui loro reali fini: sembra tanto lo statuto del Rotary o del Lions Club! Veramente restiamo commossi da tanto disinteressato altruismo e possiamo star tranquilli che con un Capo di Governo di tal fatta siamo destinati sicuramente ad uscire da qualsiasi tipo di crisi ed imboccare sicuramente, con il sorriso sulle labbra, la via della totale rovina. Come sempre succede in questi casi chi è membro di uno di questi “particolarissimi club” finisce per essere cooptato poi in altre organizzazioni similari, Il buon Enrico Letta non fa eccezione ed infatti il suo nome compare anche tra i membri di altre due, forse più potenti, organizzazioni del pianeta. Una è la Trilateral Commission, gruppo di interessi e di orientamentoassolutamente ultra neoliberista, fondato nel 1973 da David Rockefeller, presidente della Chase Manhattan Bank, e da alti dirigenti mondiali, i soliti noti, tra cui Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski, la vera e propria “mente” del progetto Trilateral. Il 31 maggio 2012 Letta ha anche presenziato alla annuale sessione del Bilderberg Group che si svolge, solitamente, in paesi che direttamente o indirettamente saranno coinvolti nei loro piani di “avanzamento” del grande progetto mondialista. L’anno scorso la riunione si è tenuta a Washington, la capitale degli USA, cliccando sul link http://www.informarexresistere.fr/2012/06/01/bilderberg-2012-lista-partecipanti/#ixzz2SVAEqI4l potrete avere un’idea del formidabile schieramento di personalità internazionali presenti. Pare ovvio che la partecipazione di Letta non fosse certamente di importanza capitale, ma caso davverobuffo, ora siede sulla poltrona di Primo Ministro. Mere coincidenze fortunate, per lui naturalmente! Comunque in questo ambito si creano le crisi economiche, militari e sociali. L’unico scopo è raggiungere l’obiettivo finale: il Governo Mondiale. È noioso ripetersi, ma purtroppo è questa la realtà effettuale. I leader politici vengono invitati per essere indottrinati e servire la causa, manipolando poi l’opinione pubblica a seconda della loro posizione specifica occupata ed impegnandosi, nel segreto e nel silenzio protetto dal clamore dei media, le fila delle loro oscure trame. In verità nella capitale americana l’anno scorso la presenza di personalità politiche si era molto assottigliata mentre manager, grandi capitalisti industriali e giornalisti facevano la parte del leone. Indubbiamente, fa molto riflettere la presenza di un personaggio come Lilli Gruber, scelta per rappresentare il mondo dei media italiani: chissà quale compiti avrà ricevuto la rossa “pasionaria” di La7? Letta è ospite fisso, da moltissimo tempo, del Workshop Ambrosetti, “tradizionale” appuntamento che si tiene ogni anno dal 1975 nella prima settimana di Settembre nella Villa d’Este di Cernobbio, sull’incantevole scenario del lago di Como. L’evento, cui partecipano i massimi vertici della politica, della finanza e dell’industria internazionale, è secondo soltanto al Forum di Davos, annuale, equivalente appuntamento svizzero, organizzato dal prestigioso Studio Ambrosetti che si serve di una sua particolare branca la European House Ambrosetti. Le linee programmatiche del nuovo governo saranno sicuramente l’Agenda Monti ed il recentissimo documento redatto dai dieci Saggi insediati da Napolitano, ma il piatto forte saranno di sicuro le privatizzazioni, con le quali l’Italia sarà definitivamente spoliata dei suoi gioielli più preziosi e più redditizi: il neo Presidente del Consiglio lo spiegava al Direttore di Affariitaliani.it, Angelo Maria Perrino in margine al Festival di Lodi,quando era ancora soltanto vice segretario del PD: “Dobbiamo lavorare molto sul tema privatizzazioni. Il patrimonio pubblico è ancora enorme. Da una parte bisogna lavorare su una scatola finanziaria che valorizzi il patrimonio pubblico e grazie a questo riesca ad abbattere il debito. Bisogna, poi, cominciare a mettere nel mirino ulteriori privatizzazioni di pezzi di Eni, Enel e Finmeccanica”. “Non immediatamente perché il mercato non lo consente”. Un economista con i fiocchi e di una lungimiranza assoluta!! E così chiosava: “ … ma è possibile farlo perché oggi con la legge sulla golden share, che è vidimata da Bruxelles, possiamo difendere queste aziende da possibili attacchi ostili senza dover per forza avere, come Stato, il 30% di proprietà di quei gruppi. Avevamo già posto in Parlamento alcune cose e sarà uno dei temi del nostro esecutivo quando, mi auguro, che gli elettori ci faranno governare, perché non si può più caricare oltremodo sui cittadini il peso delrisanamento”. Le prime aziende ad essere cedute saranno, come da copione: Eni, Enel e Finmeccanica che di compratori a quattro soldi, s’intende, come già saggiamente fece Prodi con Nuovo Pignone e Credito Italiano, hanno tantissimi potenziali compratori soprattutto quei sant’uomini dei tedeschi che graziosamente, ci farebbero il piacere di passarci dei “loro preziosi” euro per permetterci di restare a fare i paria alla loro corte! Siamo ormai ridotti come dei mentecatti o come quei derelitti decerebrati che, nel libro Ritorno al Nuovo Mondo dell’Alto Iniziato Aldous Huxley, chiedevano al termine di una giornata di fatica, soltanto “SOMA” una droga esilarante ed energetica che li ricaricava, facendoli scordare delle fatiche di oggi per poter affrontare il lavoro di domani! Ovviamente senza mai minimamente protestare. Ovviamente, in Italia, chiunque arrivi può imporre al Governo delle posizioni oltremodo pesanti: la Commissione Europea, la signora Cancelliera Merkel, madame Lagardepotentissima direttrice del FMI, da ultimo mancava anche l’Ocse che si è espresso per l’assoluta non cancellazione dell’IMU: domanda, ma a norma della ormai obsoleta Costituzione la sovranità non spettava al popolo? L’amara realtà è un’altra: è necessario scatenare il caos. Un caos essenziale e fondamentale per l’instaurazione di un ordine gerarchico selettivo, propedeutico ad un sistema totalitario assoluto e totalmente repressivo, che, tra poco vedrà la luce a livello planetario, dalle tenebre in cui è stato nascono, preparato e collaudato per decenni, in tutta la sua potenza. La distruzione totale sarà l’anticamera dell’instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale, composto da superstati centralizzati in cui il ruolo del cittadino sarà esattamente quello del manzoniano “servire e tacer” senza nessuna possibilità di scampo. La nostra martellante propaganda di cinquant’anni ci ha staccato qualsiasi circuito reattivo e ci fa accettare dalle tasse, alle umiliazioni in sedeeuropea, alla tragicomica vicenda dei Marò e ci ha anche perfettamente educati alla servitù, mai nessuno tenterà di ribellarsi coscientemente: ci mancherebbe non è democratico ed antifascista!! Non si vede in quest’ottica come una dittatura altamente e marxianamente scientifica, citando ancora Aldous Huxley, dovrebbe crollare una dittatura integralmente scientifica ed assolutamente perfetta in quanto guidata dai migliori tra gli Illuminati. Questo tipo di totalitarismo capitalista e fabiano allo stesso tempo, è un sistema quasi perfetto, o al massimo leggermente perfettibile, ma la sua base resta quella espressa dalla legge di Pareto: il 20% della popolazione deve detenere l’80% della ricchezza esistente sul pianeta in cui una massa di sub ominidi schiavi continueranno a produrre per loro: tutti i problemi sarebbero risolti: lavoro, delinquenza, proprietà, ricchezza benessere, mercato: sarebbero armonicamente intonati nel coro del Novus Ordo Seclorum! Tremo e nello stessomomento mi indigno, quando qualcuno davanti a questa congiuntura economica ed a questa prospettiva propone, nel miglior stile “sinistro” di aprire “un Forum per parlarne tra noi”: continuare cioè a parlarci addosso per cercare di fare cosa? Che tutto cambi restando identicamente uguale a prima: cioè parlarci addosso in un bla bla bla infinito tra le risate scroscianti dei vassalli del Signore di questo mondo. Uno dei pilastri portanti di questo sistema, siamo volenti o nolenti soltanto noi, che lo continuiamo ad alimentare quotidianamente con ogni nostro pensiero ed azione e con una marea di parole che crediamo, erroneamente amplificate dai social network. Se non agiamo adesso, ci troveremo dinanzi un futuro impensabile: schiacciati dal potere, in tutte le sue forme, non avremo da scegliere che tra il suicidio e la disperazione come profeticamente ci ammoniva il professor Giacinto Auriti. Le prime avvisaglie sono già nelle prime pagine dei telegiornali e dei grandi media. E perfinire tutti in Convento: allegria! L’Illuminatissimo signor Presidente così scrive su Tweet: “Domenica e lunedì 24 ore di ritiro, in un’abazia in Toscana, solo i ministri. Per programmare, conoscersi, “fare spogliatoio”. Ognuno paga per se (senza accento naturalmente)”. Ha fatto o no le migliori scuole del mondo, volete che sappia di italiano? Provinciali, retrogradi nazionalisti! Nella home page della stupenda struttura in Val d’Orcia, prima di tutto si deve scegliere, al suono di una melodia rilassante, la lingua che dia tutte le istruzioni per l’uso: in verità per prima compare la bandierina inglese poi, per i cafoni, anche quella italiana: come purtroppo succede spesso, il target di riferimento può essere formato anche da poveri zoticoni italiani, ma ben forniti di portafoglio, quindi sopportabili. Poi si legge con interesse: “Entrare nei nostri silenzi, incontrarsi, studiare, conoscere, lavorare insieme e … trovare emozioni.” Adesso pensate al rumore di fondo della TVche deve stare sempre accesa, tanto fa compagnia, come dice mia madre; al casino infernale delle discoteche, o alle bolge dantesche che sono diventati gli stadi di calcio e vi renderete conto che qui siamo in un altro mondo: nel mondo e del mondo allo stesso tempo. Sembra, nonostante tutto, che siano finiti i bei tempi di quando il Professor Prodi radunava tutti, a porte chiuse, a Caserta o in altro residence a San Martino in Campo vicino a Perugia e faceva trovare qualche regalino per gli ospiti ministeriali, cosucce come una stilo d’oro, tanto per fare un presente. Ora un altro Professorone ha fatto scuola e si impone sobrietà: quindi “Ognuno paga per se”, tanto poi basta girare la nota spese al ministero di competenza ed il gioco è fatto. Unicuique suum. Ma non dobbiamo mai fermarci alla superficie delle cose, occorre andare a fondo: ricordate che in certi ambiti la forma è sostanza, come nel rito! Pensate che la scelta di una abazia “del 1085 e che rappresenta un esempio delmonachesimo italiano e toscano” sia casuale? Ma assolutamente no! Intanto non sapevo che esistesse un monachesimo toscano, anche io ho fatto studi antiquati come il Liceo Classico di quarantacinque anni fa, dove certe sostanzialità non venivano insegnate: ricordo vagamente dell’esistenza di un monachesimo occidentale e di uno orientale molto distanti tra loro, che quello occidentale fu praticamente messo su da un certo San Benedetto da Norcia, uno di quei “santucoli”, sconosciuti ai più, di cui la Chiesa Cattolica si serviva, ora grazie a Dio non c’è più bisogno di Santi, per darsi lustro e fare “squadra”. Ma di monachesimo “toscano” scusate l’ignoranza, non avevo mai sentito parlare. Intanto vediamo chi sono i proprietari: la famiglia Tagliapietra uno dei cui eredi è sposato con niente meno che Marsilia Cuccia la nipote del Grande e Silente Timoniere di Mediobanca che parlava con gli occhi ai suoi attentissimi sottoposti. Ma Cuccia non era quello che si incontrava in un’altraabazia, quella di Chiaravalle, vicino a Milano, con i suoi strettissimi amici una volta l’anno per assistere ad una messa, in latino, in suffragio di un certo Raffaele Mattioli, un amico ed un maestro, allevatore di banchieri e di politici polivalenti di razza? E Raffaele Mattioli non è forse sepolto nella stessa abazia nel sepolcro dell’eretica Guglielmina la Boema? Tutte strane e casuali coincidenze, dai può succedere ogni tanto. Poi scopriamo che in questa oasi di 800 ettari si fa “Team Building” cioè si forgiano i gruppi, come dicono gli americani: chapeau! Diciamocelo fuori dai denti: siamo molto più tranquilli così no? Dopo una riunione di spiriti magni, come questa, l’Italia non avrà più problemi assolutamente! Non solo nella stupenda costruzione medioevale, apprendiamo con sollievo, che tra il 9 ed 10 giugno il Laboratorio Yoga, (poteva mancare in questo gioiello?) organizzerà un fine settimana “in armonia con se stessi e con la natura” essenziale per il caotico mondodi oggi; addirittura, poi, evento da non perdere, il 21 giugno ci sarà un simposio dedicato a Dante Alighieri e la musica indiana. Notissimi i legami tra le due cose!! Qui si fanno audaci equilibri più avanzati di morotea memoria! Il mondo, da sempre conosce l’esoterismo dantesco ed i suoi stretti legami con le metafisiche orientali e le musiche che questi esoterismi caratterizzano e sprigionano! Non poteva mancare di certo la ciliegina sulla torta: questo ritiro è stato benedetto ed anche vivamente consigliato e sollecitato, dal Reich Kanzler Frau Merkel: noblesse oblige, si poteva rifiutare un invito così altruisticamente pressante e provvido? Come vedete noi siamo il popolo e la casta politica più integrata in questa Europa di Banksters ed appena c’è qualche cambiamento politico, si deve correre ad omaggiare chi graziosamente governa anche i nostri insani e deliranti sogni: il popolo italiano non ha nessun potere e l’investitura deve, per forza, venire da chi il potere lodetiene davvero e ci permette molto magnanimamente di poter restare alla sua corte per fedelmente servire ed essere insultati come i giullari medioevali: a noi sta benissimo così, anzi è troppo poco!! Luciano Garofoli NOTE 1 Vi consiglio, per chi vuole o è in grado di farlo di andarvi a vedere un filmato postato su Youdem redazione Web su Youtube: Intervento di Bersani sul futuro dell’Europa tenuto al German Council on Foreign Relations: davvero esilarante, il solito modo di parlare semifunereo, la cadenza emiliana sempre marcata, il sacro ricordo della II guerra mondiale, la venerazione per Ciampi, il richiamo ai figli che possono vivere e studiare in Europa dove vogliono e magari essere costretti ad emigrare in Germania per trovare uno straccio di lavoro, ma noi italiani siamo sempre più europeisti di tutti che bello!!! Il, pericolo dell’Ungheria di Orban, di Alba Dorata in Grecia dei populismi che voglio far saltare questa meravigliosa costruzione. Una sequela di luoghi comunie di banalità senza frontiere. Il capo della sinistra ex comunista italiana che propone riunioni congiunte del parlamento italiano e tedesco (chissà poi solo di quello: noblesse oblige?) indovinate per fare che? DISCUTERE, chiacchierare amabilmente sui massimi sistemi. Forse adesso capirete meglio per quale motivo i milieux che contano puntavano tutto su questo campione del riformismo. Era garanzia della totale disintegrazione del sistema Italia. E colui che avrebbe spianato la strada, stendendo un tappeto rosso, alle loro mire su tutto quello che di economicamente rilevante esiste nel nostro paese e che potesse essere acquistato con quattro soldi a prezzi di assoluto realizzo. Del resto non era sempre lui che faceva le famose “lenzuolate” di liberalizzazione che l’Italia aspettava da sempre? Abolizione delle licenze per i taxisti, libera vendita di parafarmaci all’interno delle Coop: tutti i problemi erano stati risolti. E poi con l’avallo ed il placet del sempre sorridente ProfessorMortadella Romano Prodi! Meglio non dimenticare certe cose quando certi ambienti suonano e cantano come sirene promettono ancora una volta l’Eden in terra italica, dopo aver preso, per l’ennesima volta, gli ordini dai padroni del vapore! 2 Fonte Il Sole 24 Ore. 3 E’ davvero curioso come la prima cosa che tutti questi riservatissimi club evidenzino è quella di essere “enti no profit”. Bontà loro: in realtà in certe loro riunioni e sedi si decidono i destini economici dei popoli, la loro sorte politica, la stessa loro sopravvivenza. Di certo che non ci rimette mai solo i loro membri che in barba a crisi, rovesci economici, crolli di borse, guerre sono gli unici che ne traggono profitti sostanziosi: quindi non profit solo perché i circoli direttamente non ne traggono vantaggi specifici e, per la loro sopravvivenza, dipendono dalle turgide mammelle esentasse delle grandi fondazioni soprattutto americane. 4 Attenzione alla terminologia usata: umanistici non umani, quindi l’area diprovenienza di riferimento è chiaramente massonica o massonicheggiante. 5 La Cnn ha, ovviamente, una sede anche in Italia, dove si appoggia al gruppo editoriale L’Espresso S.p.a., cui azionista di maggioranza è l’ingegner Carlo De Benedetti, che controlla una parte non indifferente del potere mediatico italiano. A proposito di media, uno dei giornalisti di matrice CNN in Italia è Alessio Vinci, che ha preso il posto di Chicco Mentana nella conduzione della trasmissione Matrix (in effetti quel “grazie, buona notte ed arrivederci presto” che recita alla fine di ogni puntata, da qualche parte doveva pur venire!!).
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