La Germania processa la Bce
 











Lagarde e Schulz si schierano con Draghi
La Corte Costituzionale tedesca non deve fare scherzi e non deve dichiarare illegittimo il programma Omt della Banca centrale europea consistente nell’acquisto illimitato di titoli pubblici da 1 a 3 anni, avviato nel settembre 2012. Lo hanno detto con rara sintonia di tempi e di parole il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, e il presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz. Il piano di aiuto per i Paesi in crisi dell’Eurozona non era infatti piaciuto agli euroscettici tedeschi, che hanno creato un apposito partito che cresce nei sondaggi.
E cosٌ, fiutando l’aria che tira, hanno presentato un ricorso alla Corte di Karlsruhe. Essendo la Bce finanziata soprattutto dalla Germania, il ricorso tende ad impedire che la Germania continui a finanziare i Paesi “cicale” dell’area Sud (Portogallo, Spagna, Italia e Grecia) che a giudiziodegli euroscettici tedeschi dovrebbero semplicemente essere lasciati fallire e abbandonati al proprio destino levantino.
La Corte tedesca, che ieri ha ripreso l’esame del ricorso, dovrebbe pronunciarsi in tempi rapidi. Ma il fatto non و certo perchى il rischio concreto و che una decisione, qualunque essa sia, si rifletterـ sul risultato delle elezioni politiche del 22 settembre. E la sentenza ufficiale potrebbe aversi dopo tale data. Se la Merkel, sostenitrice del rigore sui conti pubblici e dell’austeritـ, venisse sconfitta e sostituita al governo da una coalizione tra socialdemocratici e verdi, gli equilibri dell’Unione europea verrebbero ridisegnati e si affermerebbe una politica economica più “sociale” e centrata sulla solidarietـ. Questo in teoria, perchè anche un Cancelliere socialdemocratico dovrebbe cavalcare il risentimento dei tedeschi che hanno visto con rabbia un calo sensibile dell’economia nazionale chedal 3% di crescita del Pil nel 2011, l’anno scorso è scesa sotto l’1%.  La conclusione della maggioranza dell’opinione pubblica  è stata quella attesa. La colpa non و tanto della recessione globale quanto degli aiuti versati indirettamente ai Paesi cicale che hanno rallentato l’economia nazionale, la quale avrebbe potuto continuare a crescere come ai bei tempi. I tempi del marco insomma. Per una economia come quella tedesca, che و la seconda esportatrice del mondo dopo la Cina, è quasi fisiologico imputare tutte le responsabilitـ ai cugini spendaccioni meridionali e a quanti mostrano comprensione per loro.
La replica di Schulz e della Lagarde è stata la stessa di Draghi. Senza il ruolo esercitato dal’Omt, ci sarebbero stagnazione, più disoccupazione e tensione sociale. Senza l’Omt lo spread dei titoli pubblici sudisti con quelli tedeschi avrebbe raggiunto livelli eclatanti. Oltretutto, in parallelo all’Omt siو mosso anche l’Esm, il fondo permanente europeo salva Stati che ha comprato titoli decennali e che ha contribuito a calmierare lo spread con i Bund tedeschi. Quello spread che i mercati finanziari e degli speculatori considerano l’indicatore pi significativo della fiducia nella solvibilitـ di questo o quel Paese. Uno spread che di fatto, come nel caso dell’Italia, و stato sterilizzato ed ultimamente si و stabilizzato in una fascia tra i 260 e i 280 punti, ben lontano dai picchi del passato.
Per la Lagarde gli scudi anti spread hanno rappresentato un punto di svolta in quanto hanno evitato la catastrofe. In tal modo, la politica monetaria و tornata ad essere effettiva. Senza l’Omt verrebbe distrutta quella fiducia che era stata faticosamente recuperata, e i Paesi super indebitati rischierebbero di dover uscire dall’euro. Siamo in presenza, ha sostenuto, di condizioni straordinarie che richiedono misure straordinarie.Quelle stesse che hanno spinto la Bce di scendere in campo cambiando tutte le carte in tavola.
Sulla stessa linea della Lagarde, si و posto Martin Schulz che legge la situazione anche in virt del fatto di essere un socialdemocratico tedesco. Rimanendo perْ in questo caso nell’ambito della sua carica istituzionale, Schulz ha sostenuto che Draghi ha operato in modo logico ed in tal modo ha difeso con forza la moneta unica.
I rappresentanti della Bce sono arrivati a Karlsruhe per sostenere le ragioni dell’operato della Bce e per rispondere alle critiche frontali di diversi ambienti politici ed economici tedeschi preoccupati della recessione. Pesano pure i dubbi della Bundesbank che per forza di cose non puْ che riflettere i malumori nazionali. Da talune indiscrezioni si و saputo che la Corte Costituzionale potrebbe anche assumere una decisione salomonica,. Dire sٌ all’Omt ma fissare un tetto ai suoi interventi. Unapossibilitـ che all’Eurotower hanno giـ anticipato di respingere nettamente. Pi probabile allora che da Karlsruhe voglia porre un limite alla partecipazione tedesca al finanziamento della Bce. Nell’uno e nell’altro caso si getterebbero le premesse per un futuro dissolvimento del sistema dell’euro. Più di quanto giـ non faccia la situazione attuale. Andrea Angelini                                                                                 La Banca centrale europea è sotto processo. Oggi si apre a Karlsruhe, dove ha sede la corte costituzionaletedesca, un procedimento contro la Bce. La vicenda ha tutti gli ingredienti per presentarsi come una querelle giuridica. Non fosse altro perché i giudici tedeschi si addentreranno in un terreno controverso. Per la prima volta un organo costituzionale di uno Stato nazionale trascina sul banco degli imputati - si fa per dire - un organismo dell’Ue, sottraendo la facoltà di giudizio agli organismi federali esistenti. Il problema sussiste anche se a muoversi è la Germania, il principale Stato contribuente, di fatto, con maggiore voce in capitolo. Non meno controverso è il contenuto del contendere, vale a dire quali prerogative debba avere la Bce e se rientri nei suoi compiti intervenire - nei casi di grave crisi finanziaria - più o meno direttamente nell’acquisto dei titoli di stato dei paesi europei in difficoltà. L’imputato numero uno è il presidente Mario Draghi che dovrà - sia pure per interposta persona - difendere la propria linea cautamente interventista. Al centro della contesa,infatti, è l’annuncio fatto dalla Bce lo scorso settembre di acquistare illimitatamente i titoli di stato dei paesi in caso di grave crisi finanziaria. Nome tecnico del programma: Outright Monetary Transaction. L’accusa dei falchi è che l’operazione vada oltre le prerogative attribuite alla Bce dai Trattati dell’Ue.
I principali artefici del ricorso costituzionale contro l’Eurotower sono un gruppo di economisti e giuristi, raccolti attorno alla figura di Joachim Starbatty che - guarda caso - è anche il candidato di punta del neonato partito antieuro e liberalpopulista “Alternativa per la Germania" (AfD). La corte di Karlsruhe - è bene precisarlo - ha la prerogativa riconosciuta dalla costituzione tedesca di intervenire qualora si ritenga che sussista da parte dello Stato un’azione lesiva dei diritti e della libertà dei cittadini. Il ricorso di Starbatty e compagni ha raccolto circa 37 mila adesioni sotto un movimento chiamato “l’Europa ha bisogno di più democrazia" (www.verfassungsbeschwerde.eu). Le cose sono però più complicate di quanto appaiano. I falchi come Starbatty che si oppongono alla linea Draghi si dichiarano avversari non solo degli aiuti sotto forma di acquisto dei titoli da parte della Bce, ma anche del Fiscal Pact, ritenuti entrambi lesivi del corpo nazionale dei contribuenti tedeschi.
I due principali interventi attesi in giornata - già definiti da tutti i giornali tedeschi come i protagonisti dello show-down - sono, da un lato, quello del direttore della Bce Jörg Asmussen e, dall’altro, quello dell’antagonista Jens Weidmann, il presidente della Bundesbank. Il primo proverà a difendere la linea di Mario Draghi - che non sarà presente - e a spiegare che l’acquisto di bond è legittimo e necessario. Il secondo, invece, interverrà per sostenere che la decisione di intervenire con liquidità illimitata nel mercato dei titoli oltrepassa il mandato della Bce. Ai due rivali, però, non saràconcesso di rispondersi direttamente l’un l’altro. Il giudizio definitivo sarà emesso dalla Corte soltanto a settembre, probabilmente dopo le elezioni per il Bundestag e la Cancelleria. Non è escluso che la Corte costituzionale tedesca questa volta compia un atto irrituale e finisca per chiamare in causa l’intervento della Corte europea. L’interpretazione dei Tratti europei - di questo si tratta - spetta infatti ai giudici che hanno sede in Lussemburgo.










   
 



 
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