Dannoso e costoso, il gas di scisto non ha futuro
 











Il gas di scisto e troppo dannoso per l’uomo e l’ambiente, e perfino troppo costoso per i risultati che si ottengono in Europa. Ma ai tecnocrati di Bruxelles tutto questo non importa molto, preferiscono dipendere dagli Usa e allontanare la Russia dall’Unione europea per soddisfare gli interessi politico-economici di Washington. Dopo il fallimento polacco adesso dovrebbe essere la volta della Lituania che spera nei "miracoli" delle major petrolifere americane pronte a speculare sulla pelle dei popoli europei pur di veder applicato il loro metodo per ottenere lo shale gas. Tuttavia se l’estrazione del gas di scisto nello Stato baltico dovesse dimostrarsi troppo costosa rispetto ai possibili risultati ottenuti, le compagnie statunitensi abbandoneranno anche il territorio lituano, come hanno fatto nelle settimane scorse con la Polonia, per recarsi altrove. A loro interessa soltanto il business e nient’altro, ne la salute degli uomini ne gli interessienergetici delle nazioni.
Quando ha aderito all’Unione europea, nel 2004, la Lituania ha ricevuto dall’Ue un compito fondamentale: la chiusura di un suo impianto nucleare di Ignalina, molto pericoloso. L’impianto di epoca sovietica usava la stessa tecnologia della centrale di Chernobyl che provoco in Ucraina nel 1986 una catastrofe umana e ambientale di proporzioni immani.
Da parte sua la Lituania ha messo in pratica i voleri di Bruxelles e nel 2009 ha spento l’impianto, anche se questo era in grado di fornire il 77 per cento del suo fabbisogno complessivo di energia elettrica. Il rovescio della medaglia e stata che le sue importazioni di energia elettrica e di gas dalla Russia sono cresciute in modo esponenziale. La Lituania dipende attualmente per il 90% dall’energia che riceve dalla Federazione russa. Secondo le autorita lituane, la Gazprom - il gigante di Stato russo - ha i prezzi del gas piu elevati d’Europa. Ed e anche co-proprietaria della pipeline che attraversa laLituania. Una situazione che Vilnius sta cercando di cambiare con le nuove norme Ue che chiedono alle societa energetiche la proprieta separata delle reti di trasporto e la vendita di energia elettrica o gas, ma Mosca finora si e sempre dichiarata contraria a queste pretese dell’Occidente euro-atlantico per favorire la privatizzazione e la svendita di alcune condotte della Gazprom in Europa.
La Commissione europea da parte sua ha precisato che "continuera a sostenere la Lituania nei negoziati" con la Russia, affinche quest’ultima rinunci alla proprieta dei gasdotti. Una follia bella e buona, visto che Mosca non puo essere obbligata a vendere le sue condotte di gas e petrolio perche lo decidono gli eurocrati. Ed e anche a conoscenza dei tentativi di Vilnius di negoziare un prezzo migliore del gas con Gazprom, ma non vuole entrare in questi discorsi cosi come lo sono le "trattative commerciali sul gas".
Anche il ministro lituano dell’Energia Jaroslav Neverovic ha fatto sentire lasua voce osservando che "non e accettabile e non e giustificato dal nostro punto di vista pagare un prezzo cosi alto per il gas". Dichiarazioni queste che pero non ricordano quali comportamenti anti-russi sono sempre stati tenuti dagli Stati baltici, in particolare quando vi fu la necessita di approvare il passaggio della pipeline Nord Stream che porta gas dalla Russia alla Germania attraversando il Mar Baltico. Nei lavori della Commissione Ue, Lituania, Lettonia ed Estonia hanno sempre votato contro, affermando che questa loro opposizione nasceva da problemi ambientali e di inquinamento o da pericoli legati ai fondali marini in cui erano ancora presenti bombe della Seconda guerra mondiale. Bugie, visto che oggi vogliono ritornare al nucleare o addirittura adottare il metodo di estrazione del gas di scisto. Ora non c’e piu il pericolo ambientale per tutti gli esseri viventi?
Uno strumento importante per i negoziati con Mosca potrebbe essere la creazione di un terminale di gasnaturale liquefatto (Gnl) nel porto baltico di Klaipeda, entro il 2015. "Tecnicamente parlando si potrebbe coprire tutte le necessita della Lituania, ma dobbiamo essere realistici. Il primo passo e quello di coprire il riscaldamento pubblico e l’energia elettrica, il resto sara acquistato in base ai costi di mercato", ha commentato il ministro di Vilnius. "Non abbiamo nulla contro Gazprom se il prezzo e competitivo. E pensiamo che ci sara un significativo potenziale di risparmio quando il terminale Gnl sara operativo", ha aggiunto Neverovic. Dal canto suo il commissario Ue all’Energia Guenther Oettinger ha incoraggiato pubblicamente la Lituania a fare uso del terminale di Gnl e a diventare piu indipendente dal punto di vista energetico.
Altre strade che il governo di Vilnius sta esplorando sono lo shale gas e l’energia nucleare. Un referendum non vincolante, l’anno scorso ha mostrato invece che il popolo lituano e contrario ad avere di nuovo un reattore nucleare in casa. Solo il 35per cento ha votato a favore del progetto di costruzione di un nuovo impianto a Visaginas, vicino al vecchio sito di Ignalina. La compagnia giapponese Hitachi aveva firmato un contratto per realizzare la costruzione, ma si sono verificati dei problemi riguardo al finanziamento e per il modo in cui l’impianto avrebbe dovuto servire tutti e tre gli Stati baltici. Neverovic ha precisato che eventuali progetti nucleari non sono completamente fuori dalle ipotesi che il governo sta valutando, ma che Lettonia ed Estonia devono intensificare il loro contributo. La questione che riguarda i siti dove collocare le scorie nucleari secondo i piani attuali ha bisogno di essere rivista "Abbiamo bisogno di una decisione solida e ugualmente responsabile tra tutti i partner per sapere dove le scorie nucleari devono essere conservate", ha osservato il ministro.
Le preoccupazioni ambientali sono un problema quando si tratta di valutare l’altra opzione che la Lituania sta esplorando per aumentare lapropria indipendenza energetica: lo shale gas o gas di scisto.
L’estrazione prodotta mediante il metodo della fratturazione idraulica ("fracking") che utilizza una miscela ad alta pressione di sostanze chimiche tossiche e di acqua per rompere il substrato roccioso e liberare gas naturale dal suo interno.
Parlando a Vilnius nel maggio scorso, il commissario Oettinger ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa: "Sono sicuro che per qualche opzione come lo shale gas e un buono strumento per i nostri negoziati di lungo termine [con] Gazprom e la Russia". Ma Neverovic e stato molto chiaro, affermando che non vi sono ancora studi scientifici sulla quantita di gas di scisto effettivamente disponibile in Lituania, anche se gia nei mesi scorsi gli Stati Uniti hanno pubblicato un lungo ed elaborato documento sulla presenza di shale gas nel Vecchio Continente, che per quanto riguarda la Polonia si e pero rivelato completamente errato. "E tutto molto teorico finora. Abbiamo bisogno diindagare - ha chiosato il ministro dell’Energia lituano - e se viene provato che e commercialmente redditizio, dopo aver verificato tutte le preoccupazioni ambientali, dovremmo andare avanti con l’esplorazione e l’estrazione del gas di scisto".
Quindi non e escluso che tutto questo costituisca l’ennesimo flop delle compagnie petrolifere statunitensi.
Tuttavia sono necessarie delle precisazioni ricevute da alcuni amici ingegneri che ci hanno segnalato come esista un progetto realizzato dal CNR di Frascati, adottato sia in Germania che in Italia per ottenere naturalmente il metano senza l’utilizzo di sostanze tossiche o strumenti idraulici che danneggiano il terreno e mettono a rischio l’ambiente circostante e la vita degli esseri viventi. Un progetto che rappresenta il futuro prossimo. In breve si tratta di produrre gas metano "sintetico" attraverso il sole, l’acqua e l’aria e di stoccarlo nella rete per usarlo in seguito sia in autotrazione che per la riproduzione di energiaelettrica a impatto zero. In collaborazione con i principali istituti di ricerca della Germania, la compagnia tedesca ETOGAS e riuscita infatti a convertire energia elettrica rinnovabile in gas naturale sintetico, in grado di essere conservato. Un sistema questo che e sostanzialmente replicabile all’infinito. Questo processo utilizza la reazione di Sabatier o processo Sabatier, che costituisce in modo molto sintetico una reazione chimica in cui il diossido di carbonio reagisce con l’idrogeno, in presenza di nichel quale catalizzatore e in condizioni di temperatura ottimale compresa tra 300-400 ?C e alta pressione, producendo metano e acqua. I primi a sfruttarlo sono stati i tedeschi, sostenuti in questo dal loro ministero dell’Ambiente. E comunque importante ricordare che il brevetto per la realizzazione del metanizzatore che porta a compimento il processo di Sabatier e stato messo a punto da una ricerca di Stato condotta dal CNR di Frascati. Ottime soluzioni, assolutamente alternativeallo shale gas e ai danni che puo causare, ma che sono poco utilizzate perche dietro al gas di scisto si muovono gli interessi di Washington e delle sue major petrolifere. Andrea Perrone









   
 



 
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