Alla vigilia del vertice del G8 iniziato ieri in Nordirlanda, a Enniskillen, il presidente russo Vladimir Putin ha incontrato a Downing Street il primo ministro David Cameron. Al centro dei colloqui e della conferenza stampa tenuta tra i due, la crisi siriana. Alla domanda se la proposta di introdurre una no fly-zone o la volonta di alcune potenze occidentali di inviare armi ai ribelli stiano rovinando la preparazione del summit Ginevra 2, Putin ha risposto di no: "Non penso - ha detto Putin - che l’idea della conferenza sia rovinata o andata a monte. Condivido pienamente la visione del primo ministro (Cameron, ndr) secondo cui essa sia uno degli strumenti piu adeguati per risolvere la questione siriana. Il problema deve essere risolto solo con mezzi politici e diplomatici". Apparentemente conciliante la posizione del capo del governo britannico: "Non e un segreto - ha detto Cameron - che il presidente Putin e io siamo in disaccordo suquello che e successo in Siria e sulle responsabilita, ma cio che colgo dalla nostra conversazione oggi e che possiamo superare queste differenze, se riconosciamo che condividiamo alcuni fondamentali obiettivi: mettere fine a questo conflitto, impedire che la Siria vada in pezzi, permettere ai siriani di scegliere chi li governi, combattere contro gli estremisti e sconfiggerli". Parrebbe scoppiata la pace, una nuova unita d’intenti nell’interesse della Siria e del suo popolo. In realta sono le solite parole di circostanza, specie da parte di Cameron, che va cianciando di dialogo mentre e in prima linea tra i Paesi Occidentali, assieme a Francia e Usa, nella decisione di fornire armi ai rivoltosi. Un dato che il presidente russo ha avuto modo di criticare aspramente e senza troppi giri di parole: "Penso che non negherete che non c’e davvero necessita di sostenere gente che non solo uccide i propri nemici, ma squarta i cadaveri e mangia i loro intestini di fronte al pubblico e allecamere", ha detto Putin riferendosi all’orribile video pubblicato qualche giorno fa nel quale un miliziano dei ribelli apre il petto di un cadavere di un soldato siriano e ne mangia il cuore. "E questa gente che volete sostenere? Sono loro a cui volete dare armi?", ha affermato. Nel faccia a faccia con Cameron, dunque, il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito la sua linea dura del no categorico alle forniture di armi ai ribelli, facendo anche un appello preciso ai membri del G8 affinche agiscano "senza violare le regole internazionali" su questo tema. Obama dovra affrontare questa decisa posizione russa, visto che lo scenario Siria resta al centro dell’agenda estera statunitense e sara uno dei temi cardine del G8 che si concludera oggi. Soprattutto visto che la Russia ha gia reso noto di non credere alle affermazioni statunitensi riguardo l’uso delle armi chimiche da parte delle forze di Assad, quindi al superamento delle "linea rossa" che Obama aveva virtualmente tracciato eoltre la quale gli Usa avrebbero preso provvedimenti contro Damasco. Guarda caso una linea "superata" a ridosso di Ginevra 2 e in un momento positivo per forze regolari siriane che hanno riconquistato la localita strategica di Al Qusair e si apprestano a fare lo stesso con Aleppo. Se si aggiunge che sabato scorso Washington ha annunciato che manterra in Giordania i caccia F-16 e i missili Patriot impiegati in una recente esercitazione congiunta - ufficialmente su richiesta del governo di Amman - parrebbe concretizzarsi sempre piu l’ipotesi della no fly zone ventilata la scorsa settimana nell’annuncio di Obama sul superamento della "linea rossa". La Giordania si allinea ai suoi principali finanziatori, cosi come l’Egitto, che domenica con Morsi ha attaccato ancora una volta Damasco. Il Fratello musulmano ha affermato di aver rotto le relazioni diplomatiche la Siria e ha chiesto l’istituzione di una no-fly zone. Ma l’ipotesi di un’area interdetta al volo e stata categoricamente respintadalla Russia anche ieri, tramite il ministero degli Esteri nelle parole del suo portavoce: "Credo che non permetteremo il crearsi di uno scenario del genere", ha detto Alexander Lukashevich precisando che una misura simile contravverrebbe il diritto internazionale. Alessia Lai
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