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Editoria: "fondi illeciti", indagato per falso e truffa il Pdl Antonio Angelucci |
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La Guardia di Finanza sta effettuando un sequestro di beni per un valore di circa 20 milioni di euro riconducibili alla famiglia Angelucci. Il provvedimento e stato firmato dal gip di Roma su richiesta su richiesta del procuratore aggiunto Francesco Caporale e dei pubblici ministeri Corrado Fasanelli e Francesco Dall’Olio. La vicenda e relativa a contributi per l’editoria illecitamente percepiti per i giornali Libero e il Riformista. Il deputato del Pdl Antonio Angelucci e indagato nell’ambito di un’indagine della procura di Roma sui contributi pubblici percepiti da Editoriale Libero ed Edizioni Riformiste, le societa che pubblicano i due quotidiani, negli anni 2006 e 2007. I reati ipotizzati nei suoi confronti sono falso e truffa aggravata. Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, le due societa hanno dichiarato di appartenere ad editori diversi per aggirare il divieto di richiedere contributi pubblici per piu di una testata da partedello stesso editore. Al centro di questa operazione, secondo gli inquirenti e investigatori, c’e il deputato del Pdl Antonio Angelucci che, attraverso persone fisiche e societa residenti all’estero, ha nascosto il controllo reale delle aziende editoriali. I contributi pubblici sarebbero stati percepiti indebitamente nel 2006 e nel 2007, mentre dal 2008 al 2011 sono stati bloccati in seguito all’indagine. Assieme ad Angelucci, sono indagati per falso e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, i rappresentanti legali delle sue societa, Arnaldo Rossi e Roberto Crespi. Sono sei i parlamentari coinvolti dal 2003 ad oggi in inchieste su illeciti amministrativi e concorso in truffa per ottenere contributi statali per il proprio giornale. Denis Verdini, Massimo Parisi, Sergio De Gregorio, Giuseppe Ciarrapico, Italo Bocchino e proprio Antonio Angelucci.
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