Il ’sid’ sui conti bancari??Un metodo invasivo
 











Dalla mezzanotte di lunedi scorso l’Agenzia delle Entrate potrà accedere alla lista movimenti dei nostri conti correnti.
Una procedura autorizzata da uno dei tanti decreti legge presentati dal governo di Mario Monti; il "Salva Italia" permette al Fisco di indagare sulle motivazioni che hanno spinto il correntista a ricevere - piuttosto che ad ordinare - un ordine di pagamento.
Il nuovo metodo di indagine ha scatenato tantissime polemiche nella dottrina e nella magistratura, critiche volte alla tutela della riservatezza del singolo cittadino-contribuente.
Una sfera personalissima da tutelare anche nei confronti dei compiti svolti per ragioni d’ufficio dai dipendenti del ministero dell’Economia o dagli uomini della Guardia di Finanza.
"Credo sia un sistema straordinariamente invasivo delle nostre vite private, potenzialmente devastante: cosi e stato costruito dal legislatore, se non avessimo scelto la via della collaborazione con l’agenzia delle entrate permodificarne in profondita i meccanismi e le procedure avremmo un mostro di presenza dello Stato nella nostra vita privata", questo il giudizio del garante della Privacy Antonello Soro sul Sid, il nuovo sistema per la trasmissione dei dati dei conti correnti bancari dei contribuenti all’Agenzia delle Entrate.
L’ex deputato barbaricino ha spiegato: "Concordando interventi tecnici abbiamo cambiato la natura di questo sistema che ora lavora in modo totalmente automatizzato con dati non intellegibili e con accessi selettivi. I dati dei conti finiscono in un grande server e sara un algoritmo a incrociarli. Solo a questo punto, rilevate le incongruenze, riemergeranno e forniranno una lista di contribuenti su cui fare i controlli, mentre finora si agiva al buio".
Secondo il garante Soro questo sistema e preferibile ai blitz in stile Cortina perche "e un’indagine piu mirata, basata su informazioni incrociate e quindi piu efficace e che porta piu risparmi allo Stato", ma, garantisce Soro:"I cittadini leali col fisco possono stare tranquilli, i loro dati non verranno letti da nessuno. Nessuna banca dati dello Stato ha un grado di tutela della privacy come questa".
"Il Sid comporta un colloquio tra sistema senza alcun intervento umano. Solo dopo l’estrazione automatica il funzionario fara un controllo sui contribuenti a rischio evasione", cosi’ Antonella Gorret, dirigente dell’Agenzie delle entrate.
"Non c’e alcun rischio per la privacy - assicura Gorret - poche persone avranno accesso ai dati selezionati con password che cambiano spesso, e tutto verra tracciato per controllare chi e entrato nel sistema. I dati poi non rimarranno nel server dell’Agenzia delle Entrate per sempre, ma solo 5 anni, poi verranno eliminati".
I primi controlli arriveranno dopo il 31 ottobre di quest’anno, data entro la quale le banche dovranno conferire all’Agenzia i dati relativi al 2011. "L’obiettivo di recupero, secondo la relazione tecnica, e di 800 milioni".
L’approccio delGarante sembra un po’ troppo arrendevole.
Le rassicurazioni dell’Amministrazione tributaria non chiudono la partita, l’Autorita dovra ora vigilare con notevole severita. Stiamo parlando - in sostanza ed in punta di diritto - di una gigantesca "intercettazione di massa" che coinvolge chiunque abbia un rapporto contrattuale con istituti di credito ed intermediari finanziari.
La storia della Repubblica, purtroppo, non autorizzano ad essere ottimisti sulla gestione di questa enorme massa di dati riservati.
Sullo sfondo restano i possibili problemi di legittimita costituzionale dell’impianto normativo. Matteo Mascia









   
 



 
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