E’ forte lo sgomento che le rivelazioni di Snowden riprese dall’inglese The Guardian hanno suscitato in tutta Europa. Ambasciate e sedi diplomatiche e istituzionali infestate da cimici e spiate dagli Usa non si sa da quando. Lo Stato amico, l’alleato con cui hai condiviso “avventure” militari e commerciali, progetti politici internazionali “missioni di pace” in medioriente ti spia. La sensazione di tradimento pervade gli animi e non solo quelli dei rappresentanti delle istituzioni. Un’altra macchia sul vestito di Obama. Mentre Napolitano, a Zagabria per l’ingresso ufficiale della Croazia nell’Unione Europea, paventa le possibili implicazioni diplomatiche che gli sviluppi della vicenda comporterebbero il ministro degli Esteri Emma Bonino annuncia ufficialmente la richiesta di chiarimenti a Washington. «Abbiamo contattato gli Usa - recita una nota della Farnesina -. Siamo fiduciosi che da Washington riceveremo tutte le informazioni e leassicurazioni necessarie». Dalla Difesa Mauro Mauro, titolare del dicastero, coglie l’occasione per una verifica più generale. «E’ bene che la discussione cominci dalle istituzioni europee – fa sapere in un comunicato -. Forse per la prima volta si vedrà se esiste una politica estera europea o se c’è da lavorare ancora». «Se siamo alleati – prosegue riferendosi all’atteggiamento degli Stati Uniti - non è accettabile che qualcuno si comporti in questo modo». Il ministro ha comunque invitato alla cautela e alla riflessione «Poiché - ha aggiunto - nel reale rapporto di amicizia che intercorre tra i nostri Paesi certe questioni vanno risolte nei giusti tempi». La sorpresa di scoprirsi spiati non ha fatto piacere a nessuno e l’imbarazzo dilaga tra i governi che si affrettano a chiedere spiegazioni agli Usa sull’operato della National Security Agency e della Cia. Prese di posizione e richieste di chiarimenti fanno eco da tutta l’Europa. Certo è che la vicenda inquieta tutti.Nessuno si aspettava di essere spiato da un Paese amico. Sugli sviluppi che questa vicenda porterà nei rapporti con l’alleato nordamericano in particolare sul progetto della costituzione del più vasto mercato tra Europa e Nordamerica, Antonio Tajani, vice presidente della Commissione Europea non nasconde alcune difficoltà che potrebbero sorgere a livello diplomatico. «Se fosse confermato – ha detto Tajani – questo caso non agevolerebbe la trattativa sul libero scambio, anche se siamo appena all’inizio della trattativa». L’accordo dovrebbe essere firmato nel 2015. Oltreatlantico, John Kerry, segretario di Stato Usa, non commenta la vicenda ma respinge le polemiche e, parlando con Catherine Ashton dell’Unione Europea, definisce normale il “monitoraggio” di altri paesi. Non è dello stesso parere Pia Ahrenkilde, portavoce della Comissione europea: «Se fondate, le notizie sullo spionaggio americano nei confronti dell’Ue sono inquietanti. Ci aspettiamo dalle autorità americanechiarezza e trasparenza - ha detto l’Alto rappresentante della politica estera della Ue, che ha sollevato la questione con le autorità Usa a Bruxelles e a Washington - come la Ue si aspetta dagli alleati». Al rimbrotto di Pia Ahrenkilde si unisce Viviane Reding, commissario Ue per la giustizia e i diritti umani, che aggiunge: «Gli alleati non si spiano l’un con l’altro» ha detto in un intervento pubblico da Lussemburgo. Non paga, attraverso un comunicato ha aggiunto che «Non possiamo intavolare negoziati su un grande mercato transatlantico se c’è anche il minimo dubbio che i nostri partner facciano attività di spionaggio sugli uffici dei nostri negoziatori». Toni più perentori sono quelli usati dalle diplomazie di Francia e Germania verso gli Stati Uniti. La Francia, attraverso il ministro degli Esteri Laurent Fabius, ha chiesto spiegazioni agli Stati Uniti mentre il presidente Francois Hollande ha lanciato un diktat: niente negoziati sugli accordi di libero scambio senzagaranzie sullo spionaggio. Per Hollande «non ci possono essere negoziati o transazioni con gli Stati Uniti, senza "garanzie" sullo stop allo spionaggio dell’Unione europea e della Francia da parte degli Usa». «Questo vale per la Francia, ma anche per tutta l’Unione europea, tutti i partner degli Stati Uniti» ha tenuto a precisare il presidente francese. Anche dalla Germania viene chiesta chiarezza. Il governo tedesco ha espresso a Washington il proprio “sconcerto”: gli Stati Uniti devono "ristabilire la fiducia" con i loro alleati europei ha dichiarato la cancelliera Angela Merkel per mezzo della sua portavoce Steffen Seibert, dopo le clamorose rivelazioni sul loro programma di spionaggio. «Fondamentalmente si tratta di chiarire cosa e quando sia stato sottoposto al controllo dei servizi segreti Usa» ha riferito oggi un comunicato del governo. Berlino attende ora chiarimenti dai servizi segreti tedeschi e dagli Usa. La presidenza del Parlamento europeo ha annunciato che il casodello spionaggio sarà presente nell’ordine del giorno della prossima riunione plenaria a Strasburgo. Intanto i servizi segreti italiani smentiscono seccamente l’altra notizia, secondo la quale l’Italia, assieme ad altri paesi europei, avrebbe collaborato attivamente con gli Usa, fornendo dati personali. Dal canto suo il Copasir ha annunciato per martedì prossimo richieste di verifiche agli stessi servizi.
|