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SANITA’ PUGLIA:Piano di rientro. Positivi risultati finanziari e di riqualificazione sistema
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Il Tavolo Massicci, riunitosi a Roma con i tecnici ministeriali e i dirigenti della Regione Puglia, ha valutato positivamente i risultati sia in termini finanziari che di riqualificazione del sistema sanitario pugliese. A tale proposito è stato evidenziato dal Tavolo il dato che ha visto la valutazione della Regione Puglia passare dai 70 punti del 2010 ai 123 del 2011 (è in corso d’opera la valutazione per il 2012). Il Tavolo Massicci ha dunque certificato sia l’equilibrio di bilancio delle Asl regionali sia la radicalità del processo di riqualificazione del sistema sanitario pugliese: di conseguenza ha liberato la Regione Puglia dalla pesante diffida prevista dal comma 174 art. 1 della legge 311 (la finanziaria del 2005) che prevedeva il blocco totale delle assunzioni per la durata del Piano. In ragione dei risultati positivi, il Tavolo Massicci ha aggiornato l’approvazione del Piano operativo al 10 settembre prossimo. Già nel Pianooperativo, e dunque nel programma sulla riqualificazione del sistema sanitario pugliese, è previsto lo sblocco del turn over (nell’ambito dei limiti finanziari che tutte le regioni hanno), il completamento del piano assunzionale (altre 1.600 unità tra medici e infermieri) e la liberazione di risorse per ulteriori 120 milioni di euro. Sanitaservice: Corte Costituzionale dice si’ alla Regione La Regione rende noto che con sentenza n. 229/2013 la Corte Costituzionale ha sancito la sopravvivenza delle società strumentali delle Amministrazioni, incluse le Sanitaservice che erogano servizi di supporto alle ASL e gli Enti sanitari e che vantano, in Puglia, circa seimila dipendenti. Queste società erano state destinate alla dismissione dal decreto legge 65/2012, che aveva disposto la soppressione delle società strumentali entro l’anno in corso. La Regione Puglia (difesa dal prof. Alberto Lucarelli e dall’avv. Vittorio Triggiani) ed altre sei regioni hanno impugnato tale disposizione,evidenziandone l’inconciliabilità con la Costituzione ed il diritto dell’Unione Europea. La Corte Costituzionale, recependo in larga misura le censure delle Regioni, ha concluso che le norme impugnate vanno a colpire proprio le società pubbliche che hanno realizzato gli obiettivi di razionalizzazione dei servizi fissati dall’Unione Europea e che lo Stato non può impedire alle Regioni il ricorso alla organizzazione di servizi strumentali (anche) in forma societaria. La normativa oggi annullata aveva destato viva preoccupazione tra le Aziende ed Enti del servizio sanitario, che avevano visto venir meno forme già consolidate di organizzazione dei propri servizi, nonchè tra le migliaia di dipendenti delle Sanitaservice, che erano stati assunti all’esito di un processo di internalizzazione di servizi iniziato nel 2010. “Soddisfazione” è stata espressa dal presidente Vendola e dall’assessore alle Politiche della Salute, Elena Gentile “per la sentenza, che conferma la linea dellaRegione che con i suoi provvedimenti legislativi ha voluto scegliere la strada della qualità dei servizi e della tutela del lavoro, affidando alle società in house le attività che in passato erano appaltate all’esterno, causando diseconomie, disfunzioni qualitative e precarietà nei rapporti di lavoro”.
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