Mutui e regali: una barzelletta televisiva
 











A tanti sarà capitato in questi giorni di imbattersi nel rubicondo faccione “catodico” del presidente di una nota banca di casa nostra, tutto sorrisi e generosità (sempre a livello televisivo, sia chiaro...). Tappeti srotolati, regaloni e pacche sulle spalle a chi chiede un mutuo. Più si chiede e più il buon samaritano dei forzieri è contento. Le cattivissime banche, proprio loro, hanno deciso di fare dei regaloni agli italiani al ritorno dalle vacanze. Bello, vero? Sarebbe ancor più bello se fosse vero. Basta dare anche solo una rapida occhiata all’inchiesta sui mutui che Altroconsumo ha condotto in 155 agenzie bancarie di 10 città (Bari, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona), i cui risultati sono disponibili sul sito dell’organizzazione (http://www.altroconsumo.it.) per capire che trattasi di favolette sparate alla buona. Un’agenzia bancaria su quattro non offre un mutuoal consumatore pur con reddito cospicuo (4mila euro mensili) e contratto a tempo indeterminato. L’80% degli istituti, addirittura, impone di aprire un conto corrente presso la propria filiale, subordinando la concessione del mutuo a questa antipatica pratica. Il 24% delle agenzie, seguendo discutibilissime prassi più antiche, costringe il malcapitato a sottoscrivere una polizza vita da loro venduta; il 17%, infine, appioppa una bella polizza incendio, contravvenendo in questi casi al Codice del Consumo che definisce pratiche commerciali scorrette tali richieste, da segnalare immediatamente all’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Il settore è tutt’altro che prodigo di carinerie: da una parte i costi dei mutui rilevati sono alle stelle, da un minimo di 2,50% di Veneto Banca (Verona) a un massimo del 6% di Creval (Milano), dati (relativi a giugno 2013) che se sommati ai tassi di mercato fanno schizzare a livelli insostenibili il tasso finale; dall’altra il rifiuto in ognicaso di concedere il mutuo, dettato dalla sede centrale di alcune filiali, come dichiarato informalmente e con totale candore dagli addetti allo sportello, anche in condizioni esemplari. Nell’inchiesta condotta dall’associazione di tutela ed informazione dei consumatori è successo nel 26% dei casi. “La fotografia che emerge dall’indagine, denuncia Altroconsumo, è agghiacciante: le banche arrivano a sottrarsi al proprio ruolo di motore economico attraverso la concessione di finanziamenti ai risparmiatori pur di non esporsi ad alcun rischio”. Riassumendo: gli istituti non rischiano nulla, tengono gli spread alti, nonostante il cliente sia affidabile valutano la concessione del mutuo solo se si sottoscrive il conto corrente, la polizza vita o incendio vendute da loro. Per i lavoratori precari ci sono poche speranze di ottenere il finanziamento; il Fondo statale che garantisce i mutui agli under 35 non è mai decollato, nonostante le tante parole a vanvera, soprattutto pre-elettorali: dadue anni a oggi sono stati concessi solo 96 finanziamenti, utilizzando l’1,06% del monte di 50 milioni di euro messo a disposizione. L’organizzazione dei consumatori ha denunciato i risultati dell’inchiesta ad Antitrust, Bankitalia e Ivass (Istituto di vigilanza delle assicurazioni). E le pacche sulle spalle? Quelle, purtroppo, si vedono solo in tv. Nella realtà, ai richiedenti, viene dato in omaggio, al massimo, un sonoro calcio nel sedere, quello sì senza troppi fronzoli e in un’unica soluzione. Lucio Cagliostro









   
 



 
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