Pdl contro Santoro dopo intervista Bonev. Schifani: "Toccato il fondo, intervenga l’Ordine"
 











Il Pdl si ricompatta in reazione alla puntata di Servizio Pubblico incentrata sulle dettagliate rivelazioni della bulgara Michelle Bonev sul "sistema Berlusconi", quello che le ha permesso di fare l’attrice, di produrre film e fiction per la Rai, oltre che di incassare al Festival di Venezia un premio appositamente creato per lei. Un racconto agghiacciante, condito dalla ribadita omosessualità di Francesca Pascale, fidanzata "senza scrupoli" del Cav, concluso con una sorta di appello lanciato dalla Bonev alle ragazze alla ricerca di scorciatoie per la gloria: "Non ne potevo più di vivere nella menzogna. Non dormo e non mangio più. Ne sono uscita rotta".
A contrastare la Bonev, in studio ci ha pensato Maurizio Belpietro, mentre sui social e nelle note ufficiali è partito il fuoco di fila del Popolo della Libertà. Tra i primi a intervenire, il segretario Angelino Alfano, che su Facebook scrive: "Non accetteremo mai che il confronto politico scendaa questo livello. La nostra storia e la storia del presidente Silvio Berlusconi non potrà mai essere sporcata da un giornalismo qualunquista e volgare che utilizza presunti gossip e personaggi discutibili".
Il presidente dei senatori Pdl, Renato Schifani, invoca l’azione dell’Ordine dei Giornalisti.  "Se questo è giornalismo... La trasmissione di Santoro ieri sera ha toccato davvero il fondo. L’intervista alla Bonev, creata ad arte, era pensata e finalizzata unicamente per gettare fango e discredito sul presidente Berlusconi. Ci chiediamo se non sia opportuno in questo caso anche un intervento deciso dell’ordine professionale, a tutela del pubblico e contro chi ha ideato e mandato in onda simili volgarità".
Scende in campo anche il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: "Il giornalismo guardonista da buco della serratura ha raggiunto il suo vertice a Servizio Pubblico. L’ossessione per il nemico non si arresta di fronte a niente. La riduzione della politica a gossip chevellica gli istinti più bassi con attacchi alla persona sin nei suoi affetti più intimi non è degna di essere definita dibattito pubblico. La persona di Silvio Berlusconi, il suo ruolo politico in questi anni, la fiducia che milioni di italiani continuano ad accordargli meritano rispetto. Difenderò sempre il valore di questa esperienza politica e umana dalle bassezze di chi sembra lavorare alla dissoluzione del nostro Paese".
Daniela Santanchè scarica su Santoro la definizione tecnico-giuridica usata dall’avvocato Ghedini per definire Berlusconi nel suo rapporto con donne pagate per il sesso: "utilizzatore finale". Per l’uso fatto di Michelle Bonev a Servizio Pubblico, spiega la "Pitonessa", Santoro "andrebbe indagato per sfruttamento della prostituzione".
Mara Carfagna, esempio di ascesa dallo spettacolo alla classe dirigente nel cono d’ombra berlusconiano, attacca con toni ancora ben più decisi Servizio Pubblico. "Santoro ’inaugura’ la stagione di nuovi veleni contro SilvioBerlusconi perché è convinto che le elezioni sono alle porte e il centrodestra potrebbe  oggettivamente vincerle, pertanto vuole impedirlo gettando fumo negli occhi agli italiani, oppure non riesce proprio a resistere al richiamo della foresta di ’cianciminiana’ memoria, prestandosi a fare da megafono a qualsivoglia congettura e illazione?".
"Rigattiere della vergogna" è invece l’etichetta coniata per Santoro da Maurizio Gasparri. Il conduttore di Servizio Pubblico, secondo il senatore, "è uscito dal giornalismo (...) finirà col vendere le divise usate di Vauro a Porta Portese. La sua trasmissione di ieri ha superato ogni record di disgusto. Utilizzare personaggi patetici in evidenti difficoltà in quel modo dimostra che siamo da tempo oltre il giornalismo e l’informazione per dar luogo ad aggressioni che usano ingredienti improbabili, incredibili ed ignobili".
Sono solo le ultime voci di un coro in cui falchi e colombe hanno cantato in perfetta armonia. Da Fabrizio Cicchitto("Santoro dà il peggio di se stesso") a Raffaele Fitto ("una puntata indecente e vergognosa"), Renato Brunetta ("fango mediatico (...) macelleria televisiva che non potrà che ritorcersi contro chi la fa"), Mariastella Gelmini ("altro che Servizio Pubblico, uno squallore").

 









   
 



 
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