Diritto d’autore, la Siae getta fango sul relatore speciale dell’Onu
 











Ha dell’incredibile quanto sta accadendo attorno al Regolamento sul diritto d’autore online che l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni si avvia a varare e, in particolare, alla pacata ma ferma critica a tale iniziativa contenuta nelle raccomandazioni che Frank La Rue – relatore speciale delle nazioni unite per la promozione e tutela della libertà di informazione ha indirizzato al nostro Paese al termine della sua visita ufficiale.
Dopo l’articolo a firma di Edoardo Segantini pubblicato ieri sulle pagine del Corriere della Sera nel quale si apostrofava il Relatore speciale delle Nazioni unite come “un consulente dell’Onu, tale Frank La Rue, che ogni tanto appare nei cieli italiani” e se ne mettevano in dubbio le competenze, arriva ora la notizia di un’autentica iniziativa di mailbombing istituzionale lanciata addirittura dalla Siae, la società Italiana autori ed editori.
L’iniziativa – originale e decisamente estranea al protocolloistituzionale – è stata avviata attraverso una mail, che ho potuto visionare, con la quale il Direttore Generale della Siae, Gaetano Blandini, richiamando l’articolo di Segantini sul Corriere di ieri, chiede a decine di associazioni di categoria di scrivere alle più alte cariche dello Stato [n.d.r. delle quali annota addirittura gli indirizzi mail] per denunciare quanto sia singolare che ricevano questi personaggi [n.d.r. il riferimento è al Relatore speciale delle Nazioni Unite] che sembrano rappresentare piuttosto i grandi signori di internet e non ascoltino, invece, chi rappresenta la produzione artistica del Paese, con il suo 5% di Pil e 1,5 milioni di lavoratori.
E’ un’autentica iniziativa di delegittimazione del ruolo e della funzione del Relatore Speciale delle Nazioni Unite, ribattezzato come un qualsiasi “personaggio” e dipinto come al soldo di non meglio identificati “signori di internet”.
Sfugge, purtroppo, al Direttore Generale della Siae come è drammaticamentesfuggito all’autore del pezzo pubblicato sul Corriere della Sera che il punto non è se un Relatore Speciale delle Nazioni unite possa o meno parlare a nome delle Nazioni Unite ma che, un esperto internazionale chiamato dalle Nazioni Unite, tra l’altro, ad esaminare e valutare se e quanto leggi dei singoli Stati rispettino la libertà di informazione, all’esito di una visita ufficiale in Italia, ha ritenuto di raccomandare – così come puntualmente previsto dal mandato ad esso conferito dalle Nazioni Unite – al nostro Paese di prestare grande attenzione al Regolamento che l’Autorità per le comunicazioni si avvia a varare giacché, a suo giudizio, contrario ai principi fondamentali in materia di diritti dell’uomo e del cittadino.
Quanto poi al “rimprovero” mosso alle più alte cariche dello Stato per aver incontrato un Relatore speciale delle nazioni unite nel corso di una visita ufficiale, non si può che suggerire a Siae un ripasso veloce delle regole della diplomazia internazionale chedisciplinano, tra l’altro, l’appartenenza del nostro Paese all’Onu e ricordare al Direttore Generale che, contrariamente a quanto scritto da Eduardo Segantini sul Corriere, Frank La Rue, non è “apparso nei cieli italiani” come un ufo ma a seguito di un invito ufficiale del nostro ministro degli Esteri.
Perché l’Italia si copra di ridicolo, manca solo che prima si inviti un relatore speciale delle Nazioni Unite e poi le più alte cariche dello Stato si rifiutino di incontrarlo.
Difficile credere, d’altra parte, che per Siae – ente pubblico economico a base associativa sotto la vigilanza tra gli altri del Ministero dei Beni e delle attività culturali – sia difficile avere incontri o dialoghi con i vertici delle nostre istituzioni.
E’ perfettamente comprensibile avere opinioni diverse sulla futura disciplina del diritto d’autore online ma ciò non dovrebbe consentire a nessuno di delegittimare il sistema dei diritti fondamentali dell’uomo del quale l’Onu in tutte le suearticolazioni – inclusi gli alti commissariati ed i relatori speciali – è garante ultimo.
Peccato davvero registrare che chi è garante del sacrosanto diritto degli autori ad essere remunerati per la propria attività si senta autorizzato a delegittimare in modo tanto offensivo chi è, a sua volta, garante di un diritto almeno pari ordinato come è quello alla libertà di manifestazione del pensiero.  Guido Scorza |lfatto, 22 novembre 2013









   
 



 
24-05-2015 - Roberto Saviano contro Matteo Renzi: "L’Italia è come Game of Thrones. Si è chiuso alla società civile. Chi lo critica è gufo"
11-05-2015 - Dagli al giornalista
19-02-2015 - Presentazione della rivista “l’Uomo libero”
16-02-2015 - E Telecom punta cento milioni sulla banda ultra larga in Puglia
15-02-2015 - Obama vuole lo spionaggio globale
05-02-2015 - Milleproroghe, governo cambia norma su frequenze tv. Scontro con Forza Italia
08-01-2015 - La strage ai tempi dell’informazione digitale
21-12-2014 - Stabilità, la protesta Fieg: "Serve l’Iva al 4% anche per i giornali online"
18-12-2014 - Ventidue milioni di italiani non utilizzano internet
17-12-2014 - Tisa: così gli Usa premono sull’Europa per liberalizzare il mercato dei dati
15-12-2014 - Tallin, arrestato il giornalista Giulietto Chies
14-12-2014 - Turchia, Erdogan arresta la stampa libera blitz in redazioni, giornalisti in carcere
11-12-2014 - La garanzia del totalitarismo cattolico in Rai
05-12-2014 - Milano, la Statale laurea don Ciotti, don Colmegna e don Rigoldi: "Con loro più giustizia"
28-11-2014 - Perché internet ha bisogno di nuove regole

Privacy e Cookies