DOSSIER
PUGLIA:IL DRAMMA DELLA SANITA’
MANFRINI NOMIC
 











Scandalo sanità, dossier in tre procure nel mirino consiglieri regionali e aziende
Bari, Taranto, Foggia. E chiaramente Brindisi. Si chiama Manutencoop il nuovo fantasma della politica pugliese: sul tavolo delle procure di mezza Puglia è finita infatti un’informativa di 404 pagine della Guardia di Finanza di Brindisi nella quale si ricostruisce la storia di sei appalti negli ospedali pugliesi che sarebbero finiti alla Manutencoop grazie all’appoggio di alcuni politici. Che in cambio chiedevano assunzioni.
"Condotte illecite poste in essere da consiglieri della Regione Puglia" è il significativo titolo di uno dei capitoli dell’ordinanza. Il centro dell’indagine è il consigliere regionale dell’Udc, Giannicola de Leonardis. "E’ lui - scrive la Finanza - il politico di riferimento della Manutencoop in Puglia".
Uno degli appalti sul quale la Manutencoop mette le mani è quello bandito dal Policlinico di Bari per il "Servizio di gestione integratadei sistemi di produzione, distribuzione ed utilizzazione dell’energia". La garaviene affidata grazie all’intervento di un loro uomo, Mauro de Feudis, a un’Ati composta da Siram Spa, Manutencoop e C.N. Costruzioni Generali Srl. La gara è complessa. Perché Manutencoop grazie a De Feudis entra in Ati. Ma a un certo punto qualcuno cerca di far fuori la C.N. che non è un’azienda qualsiasi. C.N. sta per Nicola Canonico.
"Noi in quella gara eravamo fuori - dice de Feudis al telefono - siamo rientrati perché quello che ha detto a Siram, o entra Manutencoop oppure te ne vai tu. Anzi i patti li facciamo prima che esce il bando, perché deve uscire come diciamo noi, perché se ti possiamo cacciare, poi ti cacciamo. Noi adesso a quello li lo stiamo trattando peggio dell’ultimo dei sub- appaltatori (...) Gli abbiamo chiesto un fido del 25%. Oh poi tieni conto che quello li è un consigliere regionale, ed è stato il primo eletto del Pd a Bari. Ha preso diciottomila voti... adesso si è incazzato, ioieri sono stato costretto ad andare lì, mi ha fatto vedere la proposta che hafatto lui, che lì... riguarda la gestione delle manutenzioni elettriche la storia, che noi nei patti avevamo detto che, il 68% del valore della manutenzione elettrica l’avremmo data in subappalto ad un’azienda indicata da lui a parte...".
A Brindisi invece il caso era un’assunzione di una protetta. E una guerra scattata con l’onorevole Luigi Vitali che invece voleva bloccarla per motivi politici: sul tavolo c’era la "compravendita" come la definisce la finanza di un consigliere comunale. Curto per questo è stato anche denunciato, ma non è iscritto. "Tutte vicende - scrivono - che appaiono fortemente sintomatiche di come l’Asl sia guardata politicamente non come un’azienda da gestire per rendere un servizio sanitario sempre più efficiente ed economico ma come strumento deviato da utilizzare per allargare il proprio bacino elettorale a scapito degli avversari politici".GiulianoFoschini,repubblica
Appalti truccati alla Asl in libertà manager azienda
Il Tribunaledel Riesame di Lecce ha rimesso in libertà Claudio Annese, procuratore speciale dell’aziende Artsana a Brindisi, finito agli arresti domiciliari il 12 novembre scorso nell’ambito della maxi-inchiesta sui presunti appalti truccati alla Asl di Brindisi, indagine che coinvolge anche numerosi politici e consiglieri regionali pugliesi. Lo stesso Tribunale del Riesame ha concesso gli arresti domiciliari all’imprenditore Antonio Camassa, che per la stessa inchiesta era finito in carcere.
Annese risponde di frode nelle pubbliche forniture di pannoloni per incontinenti, in concorso con l’ex rappresentante legale dell’azienda che ha sede a Grandate (Como), Mario Merlo, con il dirigente della Divisione ospedali di Artsana, Valentino Palamides, e con il dipendente Ezio Gambirasio, questi ultimi indagati in stato di libertà.
Secondo l’accusa, avrebbero consegnato prodotti noncorrispondenti per caratteristiche tecniche, prezzo ed efficacia alla campionatura rispetto a quanto previsto dagliaccordi, in sostanza ausili di assorbenza "di qualità inferiore", e avrebbero inoltre impedito, con proroghe strumentali, l’espletamento di una nuova gara alla scadenza prevista. Il legale di Annese, Gianvito Lillo, ha sostenuto dinanzi ai giudici del Riesame, discutendo il ricorso, che non c’è stata alcuna frode; Camassa è invece difeso dallo stesso Lillo e dall’avv. Vito Epifani.
Il 12 novembre scorso vennero arrestate 22 persone, 11 in carcere e altrettante ai domiciliari. Dopo i ricorsi al Riesame, tutti coloro che erano detenuti in cella hanno ottenuto l’attenuazione della misura cautelare personale, tranne il capo dell’Utc Asl Vincenzo Corso, tuttora in carcere. Quattro indagati invece sono tornati in libertà. (...)
Vertenza Don Uva: rinvio al 3 dicembre per il concordato definitivo e le sorti dei lavoratori
Il giudice del tribunalefallimentare Di Trani Dott. Pappalardo ha rinviato l’udienza relativa al “Don Uva” al 3 dicembre per permettere ai legali dell’ente di formalizzare nuova documentazione attestante i benefici economici rivenienti dal piano di impresa siglato a Roma il 22 febbraio. Infatti i risparmi mensili dovuti al sacrificio dei lavoratori, al contratto di solidarietà ed al risparmio di circa del 20% sui fornitori si attesta intorno ai 2 milioni di euro mensili. Forte di questo il presidente del Tribunale fallimentare ha inteso concedere un ulteriore rinvio al 3 dicembre. Cauto ottimismo viene espresso dal Segretario Generale dell’Usppi Nicola Brescia, dal Segretario Provinciale Confederale Nico Preziosa, dal Segretario Provinciale Sanità Privata Demetrio Papagni e dai Segretari Aziendali Ninì Porcelli ed Enrico Musco, che qualche settimana fa avevano lanciato un appello con una lettera aperta direttamente al presidente del Tribunalefallimentare di Trani Dottor Pappalardo.
Infatti nella missiva isindacalisti parlavano di tensione, sofferenza e speranza vissuti a Roma dove con i rappresentanti di altre forze di lavoro esprimevano il sogno di poter far sì che un Opera Centenaria potesse continuare ad assistere e dedicarsi agli indifesi ed a coloro che sono stati abbandonati da tutti.
E’ da sottolineare l’odierno sacrificio di tutti lavoratori che con il loro contributo di solidarietà e i sacrifici economici di tutti i fornitori ed i loro dipendenti stanno permettendo il raggiungimento storico dell’equilibrio di bilancio che occorre raggiungere nel più breve tempo possibile.
L’Usppi a Palazzo Chigi per le sorti dei lavoratori della Divina provvidenza
Ieri l’USPPI ha tenuto un incontro a Palazzo Chigi a Roma con il Presidente della Commissione Bilancio FRANCESCO BOCCIA e l’Avv. Bartolo Cozzoli in ordine alla vertenza per la Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, Foggia e Potenza.
Presenti all’incontrola Segreteria USPPI con il Segretario NazionaleNicola Brescia, il Segretario Provinciale Nico Preziosa e il Segretario Aziendale CDP e Provinciale Organizzativo Mimì Porcelli.
Dopo le rassicurazioni del Presidente Boccia al proseguo delle attività della Casa della Divina Provvidenza, lo stesso si è impegnato ad intervenire immediatamente nei confronti del Ministero del Lavoro e del Presidente dell’INPS, in ordine al pagamento della mobilità dei 600 lavoratori che ancora oggi non hanno percepito tale indennità .
Il Presidente Boccia ha preso l’impegno suo personale e del Governo centrale di seguire con molta attenzione la vertenza affinchè i lavoratori possano continuare a svolgere il loro lavoro con più serenità.
Le parti si sono date l’appuntamento per un ulteriore incontro dopo la sentenza che avrà luogo il prossimo 3 dicembre.(...)
In piazza la rabbia dei giovani medici: ’La specializzazione va pagata. Basta sfruttamento’
Le promesse non bastano più. E’ questo il senso della manifestazionenazionale dei medici aderenti a Federspecializzandi e all’Associazione italiana giovani medici (Sigm) che stamattina protesteranno davanti alla Camera dei deputati per tutelare il diritto all’accesso alla formazione post lauream attraverso il finanziamento dei contratti di formazione specialistica di area sanitaria e la valorizzazione dei corsisti di medicina generale e degli specializzandi (non medici) del settore sanitario.
“Investire sui giovani della Sanità per Investire sul futuro del nostro SSN”. Questo lo slogan ufficiale della mobilitazione che ha preso il via da una petizione lanciata sul web. “Presenteremo alle istituzioni le nostre richieste a supporto delle quali produrremo più di 10000 sottoscrizioni da parte di giovani medici in formazione specialistica e specifica di medicina generale, specializzandi non medici del settore sanitario e studenti in medicina. -affermano i giovani medici – Dopo aver chiesto ed ottenuto maggiori garanzie in termini di valorizzazione delmerito e di trasparenza nell’accesso alla formazione specialistica, ci attendiamo investimenti adeguati a sostegno della componente giovane della Sanità, che rappresenta il futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Sigm e Federspecializzandi sottolineano che a fronte dell’ingresso a medicina di più di 10.000 matricole (2000 unità in più nel corrente anno accademico a causa dell’ammissione in sovrannumero di quanti sono stati penalizzati dalla sospensione del “bonus maturità”), l’accesso alla formazione post lauream dei neolaureati è possibile soltanto per 4.500 specializzandi e circa 900 corsisti di medicina generale. E la previsione, per l’anno accademico entrante, è di una forte contrazione dei contratti di specializzazione a finanziamento ministeriale (circa 2500) e di una diminuzione del numero di borse di studio per l’accesso ai corsi di formazione specifica dimedicina generale, nonché di una mancata valorizzazione, unico caso in Europa, del ruolo del corsista informazione di medicina generale. Viene inoltre denunciata la condizione di estremo disagio in cui versano gli specializzandi del settore sanitario (biologici, chimici, fisici iscritti alle scuole di specializzazione del settore sanitario), i quali, pur avendo tutti gli obblighi ed i doveri dei colleghi medici, non hanno diritto a riconoscimento alcuno, né economici, né in termini di diritti fondamentali.
“Auspichiamo che la massiccia mobilitazione da tutta Italia di studenti e aspiranti specializzandi, medici e di tutta l’area sanitaria, riesca a sensibilizzare la classe politica ad assumere, in sede di dibattito parlamentare sulla Legge di Stabilità, quei provvedimenti economici necessari a garantire alle giovani generazioni un futuro formativo e quindi lavorativo nel nostro paese. Chiediamo che lo slogan, spesso abusato, dell’investimento sulla formazione dei giovani si traducain atti politici concreti”, commenta Federspecializzandi.
Queste le richieste che le dueorganizzazioni indirizzano al Governo ed al Parlamento in prossimità della definizione dell’iter di conversione del Decreto Legge di Stabilità sono:
1) L’implementazione urgente del capitolo di spesa relativo ai contratti di formazione medica specialistica a finanziamento ministeriale per un ammontare di 7000 contratti di formazione (e comunque di un contingente non inferiore ai 6000), con destinazione di un numero significativo di contratti (almeno 2000) alla formazione di medici generalisti nelle scuole di specializzazione.
2) Il reperimento delle somme necessarie a finanziare un numero minimo di n. 1.000 contratti/borse di studio da destinare agli specializzandi non medici (biologici, chimici, fisici) iscritti alle scuole di specializzazione di area sanitaria per l’anno per l’a.a. 2013/2014 e successivi, riconoscendo ai non medici pari dignità rispetto ai colleghi specializzandimedici.
3) Il reperimento delle somme necessarie a convertire le borse di studio dei mediciiscritti al corso di formazione specifica di medicina generale in contratti di formazione, riconoscendo ai corsisti pari dignità rispetto ai colleghi specializzandi.(...)
Al Lastaria cassa ticket con numeri a voce   
La cassa ticket è senza dubbio il primo terminale, più delicato e visibile tra i servizi sanitari, e se questo funziona male rischia di essere la rappresentazione di tutto quello che c’è dietro e successivamente. A Lucera i problemi si vedono, anche e soprattutto dopo la scure di tagli e ridimensionamenti, e partono proprio dal momento delle prenotazioni e pagamenti della prestazioni poi da usufruire.
All’ospedale Lastaria la voce arriva ovattata dal vetro divisorio, ed è quella dei due soli operatori che materialmente chiamano l’ordine di accesso allo sportello della cassa ticket. Funziona così, perché in realtà neanche funziona il sistema elettronico di scorrimento che ormai si trova anche nelle più piccole salumerie. Ildispositivo non è attivo da diversi mesi, mentre resta presente l’erogatore dei bigliettini numerati, e questa situazione diventa nello stesso tempo imbarazzante e umiliante per quegli anziani (magari poco udenti) che sonoletteralmente costretti a ballare, spostandosi continuamente tra le vicinanze dello sportello per sentire il numero successivo e tornare indietro per non disturbare l’utente chiamato. E non è detto che possano sedersi comodamente per attendere il proprio turno, perché le sedie presenti sono evidentemente insufficienti per un servizio ricavato nel corridoio di accesso all’ospedale, ormai non più adeguato per un’utenza di grosse dimensioni, visto che da qualche mese la struttura è stata rimpolpata con tutti gli ambulatori specialistici che erano nella sede di Via Trento. Il paradosso è che al distretto sanitario è pure aperta una cassa ticket, ma di fatto inutilizzata, visto che l’operatore eroga una quantità minima di prestazioni, più che altro quelle di chi è dispostoa prendere l’auto e andare al quartiere Porta Croce, piuttosto che attendere molto più tempo al Lastaria, peraltro in luogo angusto e disagiato come quello.
Eppure in sede di annunci e programmi, il direttore generaledella Asl di Foggia Attilio Manfrini aveva promesso solennemente il potenziamento del servizio del Centro unico prenotazioni e pagamenti. Invece gli operatori sono rimasti due che ora devono anche fornire un supplemento di prestazione in voce.
In realtà si tratta di una situazione che andrebbe risolta con poco in termini di impegno e investimento, mentre ritardi e disservizi di questo tipo lasciano spazio a critiche e proteste di chi ritiene che la circostanza rappresenti da sola l’attenzione rivolta al Lastaria da parte della classe politica regionale e della relativa dirigenza sanitaria.
“Sono stati veloci ed efficienti quando si è trattato di chiudere e trasferire attrezzature e personale – ha commentato un cittadino in coda, con un orecchio proteso al vetro eun altro rivolto al cronista – mentre queste cose non vengono messe subito a posto”. Luceraweb-Riccardo Zingaro (...)
Sospensione dell’obbligo vaccinale  
Il consigliere regionale Gatta ha inviato un’interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione e all’assessore alle politiche della salute avente per oggetto il diritto alla libera scelta su tematiche vaccinali.
Nella premessa dell’interrogazione si precisa che in Italia per legge sono obbligatori quattro vaccini: antipolio, antidifterite, antiepatite b e antitetanica e che la legge 210/92 è stata istituita per regolamentare il risarcimento danni da vaccino. Tale legge istituisce l’obbligo da parte delle ASL di attuare progetti di informazione sui rischi e sulle complicanze delle vaccinazioni ma questo viene puntualmente disatteso dalle istituzioni.
Si rileva che il percorso verso l’abolizione dell’obbligo vaccinale è stato espressamente indicato dal Piano Nazionale PrevenzioneVaccinale 2011/2013 e che nella Regione Veneto con la legge regionale 7 del 2007 è stato abolito l’obbligo vaccinale, sancendo la libertà di scelta cosìcome in altri stati europei, mentre in Toscana, Lombardia, Piemonte, Sardegna, Emilia Romagna, Provincia di Trento, è stata ufficializzata la pratica del dissenso informato.
Infatti, sottoscrivendo il documento di dissenso, si dà la possibilità al genitore di dissentire, comunicando la volontà di non vaccinare il proprio figlio evitando che incorra in segnalazioni ai tribunali minorili o ai servizi sociali.
Si evidenzia ancora che la Puglia ha tutti i requisiti per avviare il superamento dell’obbligo vaccinale seguendo il percorso della Regione Veneto, considerato che anche la Comunità europea ha regolamentato tale materia invitando gli stati membri a potenziare il sistema di vaccino-vigilanza.
In molte ASL pugliesi - si legge nel testo dell’interrogazione - la pratica del dissenso informato viene già applicata, in assenza,però, di un documento ufficiale che regolamenti il dissenso, necessario per risolvere la questione e far sì che tutti i cittadini pugliesi siano uguali difronte alla legge.
Tutto ciò premesso si interroga il presidente Nichi Vendola e l’assessore Elena Gentile, per sapere “se e come intendano intervenire per procedere alla sospensione dell’obbligo vaccinale disposto dalle leggi vigenti e se non intendano emanare delle linee guida per la definizione delle azioni da applicarsi in materia, da parte delle competenti strutture delle ASL”.
Infine si chiede di “disporre, per tutte le vaccinazioni obbligatorie e/o raccomandate, la possibilità di acquisire il dissenso informato dell’interessato o di coloro i quali esercitano la potestà genitoriale o la tutela, attraverso un counselling pre-vaccinale, sollevando la ASL territoriale dal deferimento ai servizi sociali comunali ed al tribunale dei minori”.(...)
Ticket:Per molte patologie non necessità di rinnovo  
Meno burocrazia per i rinnovi degli attestati di esenzione dal ticket per malati cronici e disabili. Con il decreto 23 novembre 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 33 del 8 febbraio 2013, il Ministero della salute ha infatti definito in accordo con le Regioni e Province autonome il periodo minimo di validità dell’attestato, fissando in molti casi una durata illimitata.
Le Asl rilasceranno i nuovi attestati, con validità non inferiore a quella fissata dal decreto, “in occasione del rinnovo degli attestati già in possesso degli aventi diritto”. Ciò significa che le Asl non sono tenute a revocare gli attestati che hanno durata diversa da quella fissata nel decreto, prima della loro scadenza. Le Regioni hanno facoltà di fissare periodi di validità dell’attestato diversi, ma mai inferiori a quelli indicati nel decreto in questione.
Per ogni condizione o malattia cronica esente sono state prese in esame le singole forme morbose,identificate dal secondo gruppo dicifre in base alla classificazione ICD-9-CM. Ciò perchè all’interno dello stesso codice di esenzione (prime tre cifre del codice completo) possono essere presenti patologie diverse o con diversa evoluzione clinica. I criteri per la definizione dei periodi minimi di validità dell’attestato di esenzione hanno tenuto conto del fatto che alcune di esse sono suscettibili di guarigione. Per le altre la durata dell’attestato di esenzione deve essere illimitata.
Per patologie per le quali vi è la possibilità di guarigione per definire il periodo minimo di validità dell’attestato si è tenuto conto di quanto previsto dalle linee guida relativamente alla durata del trattamento (es. tubercolosi, asma), e/o alla data di esecuzione del follow-up (es. epatite cronica attiva).
Rimangono invariati i tempi di validità degli attestati per le seguenti malattie o condizioni:
- Dipendenza da sostanze stupefacenti, psicotrope e da alcool
- Neonati prematuri,immaturi, a termine con ricovero interapia intensiva prenatale
- Soggetti affetti da patologie neoplastiche maligne e da tumori di comportamento  
- Soggetti affetti da patologie in attesa di trapianto
Particolare attenzione è stata riservata alle patologie cardiovascolari per le quali è possibile una risoluzione a seguito di procedure interventistiche (chirurgia, microchirurgia, radiologia interventistica, ecc). Per queste è stata prevista una durata minima di esenzione di 3 mesi dalla data di esecuzione dell’intervento. Nel caso in cui invece non venga eseguita alcuna procedura correttiva la durata dell’attestato rimane illimitata
Ferma restando la validità degli indirizzi applicativi adottati dalle singole Regioni, vengono riportate alcune considerazioni operative:
Patologie con validità dell’attestato limitata nel tempo. Al fine di evitare al cittadino eventuali disagi economici, la visita specialistica, finalizzata al rilascio della certificazione per ilrinnovo dell’attestato di esenzione,dovrà essere eseguita entro il periodo di validità dell’esenzione stessa, in modo che la prestazione, considerata quale “visita di controllo”, non venga assoggettata al pagamento della quota di partecipazione.
I prescrittori cureranno i tempi di esecuzione di questa prestazione facendola coincidere con una delle visite di follow up clinico, in modo da prevenire la moltiplicazione degli accessi alle strutture sanitarie.
Nel corso della visita potrà essere effettuata una vera e propria rivalutazione clinica del paziente che potrà avere i seguenti esiti:
a) la riscontrata guarigione clinica;
b) il rinnovo della certificazione, se la patologia è ancora presente;
c) il rilascio di certificazione per altra patologia cronica e invalidante, eventualmente riscontrata.
Particolare attenzione è stata riservata alle esenzioni per le affezioni del sistema cardiocircolatorio passibili di procedura interventistica correttiva, per le quali sipotranno avere i seguenti casi:
a) Senon viene eseguito alcun intervento, la durata dell’esenzione rimane illimitata.
b) Se viene eseguito l’intervento correttivo, l’assistito potrà usufruire delle prestazioni in esenzione nei 3 mesi successivi all’intervento; al termine dei 3 mesi il medico curante (MMG, PLS o specialista) non potrà prescrivere ulteriori prestazioni in esenzione. L’assistito potrà però rivolgersi allo specialista al fine di ottenere:
- il rilascio di una certificazione per la stessa patologia qualora lo specialista verifichi che l’intervento non ha determinato la completa guarigione clinica; in questo caso l’assistito potrà chiedere alla Asl il rilascio di un nuovo attestato che potrà avere durata illimitata o valere per i tre mesi successivi ad un nuovo intervento correttivo.
- il rilascio di una certificazione per un’altra patologia cronica e invalidante, eventualmente riscontrata; in questo caso, la Asl rilascerà un nuovo attestato, di durata uguale aquella prevista dal decreto per laspecifica patologia.
 Patologie con validità illimitata dell’attestato. Per i nuovi esenti verrà rilasciato l’attestato con validità illimitata secondo quanto previsto dal decreto.
Per i soggetti già esenti:
a) nelle Regioni in cui l’attestato di esenzione non prevede alcuna scadenza i pazienti manterranno il loro attestato con validità illimitata;
b) nelle Regioni in cui l’attestato di esenzione prevede una scadenza definita, lo stesso potrà essere rinnovato con validità illimitata.(...)
Ospedali pericolosi
Nella "guida per i ricoverati" la Regione descrive gli ospedali come trincee dove i pazienti sono costretti a lunghe attese in "ambienti disagevoli e affollati" per fare turni segnati su "pizzini" e col rischio di cadere dalle barelle su cui sono sistemati in mancanza di posti letto. Ma - sorpresa - a dieci giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale, l’assessorato alla Salute ci ripensa: "Passaggi infelici. Li modificheremo", assicuranoda piazza Ottavio Ziino. Intanto il libretto, pubblicato il 25 ottobre e inviato ad Asp e ospedali, ha già suscitato l’insurrezione degli infermieri: "Offensivo e mortificante".
Il decreto dell’assessorato alla Salute è stato elaborato dal Comitato etico regionale nominato da piazza Ziino. Lo scopo è fornire al cittadino indicazioni su come far valere i suoi diritti in corsia. Ma più che una guida sembra un vero e proprio manuale di sopravvivenza per chi si trova a varcare le soglie di un ospedale. Uno deipassaggi salienti riguarda i pronto soccorso: "L’ingresso in reparto è preceduto dalle attese per il ricovero. Sono attese che si svolgono in ambienti disagevoli e affollati dove i pazienti aspettano anche per ore un turno segnato su inaffidabili elenchi cartacei e dove hanno difficoltà nell’identificare il personale cui chiedere informazioni".
E i guai non finiscono qui: "Se il reparto fosse affollato, il suo ricovero non potesse essere differito e lei dovesse essereprovvisoriamente ricoverato in barella, chieda che il passaggio sia quanto più sollecito è possibile, che la barella sia relativamente comoda (larghezza, spessore del materassino) e che sia particolarmente curata l’attenzione per evitare cadute". La frase più contestata riguarda le mansioni degli infermieri, cui il paziente può rivolgersi anche "per essere accompagnato in bagno o eventualmente provvedere alla sua pulizia se, come accade, il numero di operatori sociosanitari in servizio in reparto sia insufficiente".Davvero troppo per gli infermieri che hanno chiesto, attraverso l’Ordine professionale e il sindacato Nursind, il ritiro del documento destinato a finire su brochure e manifesti da distribuire ai pazienti.
Oggi, a distanza di dieci giorni dalla sua pubblicazione, l’assessorato alla Salute annuncia la modifica dei passaggi più "preoccupanti" e specifica che, in questa prima fase, sarà sottoposto un questionario ai pazienti per verificare il grado di apprezzamento per laguida e le informazioni in essa contenute. "Sono apprezzati i contributi - continua Borsellino - come quelli fatti pervenire dal Collegio degli infermieri successivamente all’approvazione del documento che, è bene ricordarlo, è stato elaborato anche con una rappresentanza degli stessi. In tal senso il Comitato è già al lavoro per migliorare alcune definizioni e al contempo superare ogni motivo di preoccupazione da parte della categoria degli infermieri".
Poi difende gli ospedali che nella guida sono dipinti a tintefosche: "Non è vero che sono insicuri. Questa affermazione non rende giustizia al buon lavoro fatto dal Comitato regionale di Bioetica e a quello che quotidianamente svolgono migliaia di operatori. La guida ricorda agli operatori e alle direzioni che hanno la responsabilità di operare per il benessere organizzativo, che una buona accoglienza è parte della cura e contribuisce al suo successo perché aumenta l’aderenza alle prescrizioni mediche. Allo stesso modo invita icittadini a non avere remore a chiedere informazioni e chiarimenti, a controllare che le informazioni pervenute in reparto siano corrette e complete, a portare la documentazione clinica". Anche il professore Luigi Pagliaro, componente del Comitato etico che ha scritto la guida, interviene per difendere il lavoro: "Il nostro compito - spiega - è anche quello di denunciare i disagi e far capire al pazienti quali sono i suoi diritti in questi casi. La guida, peraltro, non si riferiva nello specifico agli ospedali siciliani,ma è frutto dell’analisi di tutti i possibili disagi raccontati anche in letteratura".Giusi Spica,repubblica (...)
Banchetto da paura nell’hotel 94 intossicati per le uova   
C’erano tutti gli ingredienti per una cena di gala con i fiocchi. All’hotel Sheraton, "ben noto per la sua cucina mediterranea", come è scritto sul sito internet della struttura barese, pietanze "sofisticate" dagli antipasti al dolce e per chiudere in bellezzalo spettacolo di due comici del livello di Lillo e Greg. Ma per i 384 invitati del congresso annuale organizzato sabato scorso da una cooperativa che riunisce molti farmacisti di Bari e provincia, la brutta sorpresa si è rivelata solo il giorno dopo, quando un centinaio di loro si sono risvegliati con vomito, febbre alta e diarrea. Un’intossicazione alimentare collettiva, forse una salmonellosi. Il sospetto è caduto in poco tempo sulla cena sofisticata del giorno prima.
Dalla direzione della cooperativa nessuna volontà di commentare l’episodio. I numeri, però, vengono fuori lo stesso: 94 invitati intossicati su un totale 384 partecipanti. "A una settimana di distanza da quella cenamaledetta  -  dice uno dei farmacisti presente sabato scorso alla serata
di gala  -  sto ancora male. In quattro giorni ho perso 5 chili". In molti hanno pensato di denunciare la struttura alberghiera, ma sono stati fermati dalla cooperativa che ha intenzione di avviare un’azionelegale collettiva.
I sospetti cadono in particolare su due piatti a base di uova. L’ipotesi di infezione da salmonella è quindi concreta. Anche l’Asl di Bari, sollecitata dal Tribunale dei diritti del malato, pare puntare su questa tesi. Nei giorni scorsi i tecnici del Sian, Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione, hanno fatto visita all’hotel per un’ispezione. Risultato: 2 cucine chiuse, sulle 4 totali disponibili nell’albergo, e probabili sanzioni pecuniarie. "Ma questo potrebbe essere il minimo  -  conferma Domenico Lagravinese, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl di Bari
-  lunedì potremo avere ulteriori conferme dall’analisi in corsonei laboratori dell’Arpa. Abbiamo già qualche indicazione, visto che nel corso delle analisi sulle feci di un paio di ammalati abbiamo trovato un agente batterico veicolato dalle uova. Parliamo di salmonella enterica, isolata su 2 pazienti. Un evento del genere è raro, ma capita più spesso in questi grandibanchetti in cui la preparazione dei cibi è anticipata di ore". Antonello Cassano,repubblica (...)
Incontro Asl BA - Sanitaservice
Ancora battaglia aperta per l’USPPI in merito alla vertenza Sanitaservice. Oggi l’incontro atteso e voluto fortemente dal Segretario regionale Nicola Brescia con il Direttore Generale ASL BA Silvana Melli, il Direttore Amministrativo Massimo Mancini e l’Amministratore Unico De Nicolo. Presenti all’incontro anche i Segretari Provinciali Preziosa e Cascarano. Denunciate ancora una volta - informa una nota del sindacato - le irregolarità e le agghiaccianti ignominie venute alla luce con il video shock presentato agli organi competenti, circa l’interposizione di manodopera, nonché l’inottemperanza della legge nazionale la n. 125 del 30 ottobre scorso, che sinteticamente non consente ai dirigenti di società già titolari di trattamento pensionistico la prosecuzione del rapporto di lavoro, come verificatosi per l’Amministratore Unico dellaSanitaservice Dr.Francesco De Nicolo.
Un dialogo forte e sofferto durato ben 4 ore per mettere alcorrente con novizia di particolari i dirigenti ASL BA delle svariate irregolarità e per determinare un cambiamento nel marasma della società.
Brescia esprime un cauto ottimismo al termine dell’incontro ed enuncia gli esiti in parte positivi a cui si è addivenuti. In particolare si è concordato che l’Amministratore Unico revocherà immediatamente tutti quei provvedimenti punitivi di trasferimento di personale; prevista inoltre la sospensione dei capisquadra per via dell’interposizione di manodopera a cui seguirà un nuovo modello organizzativo che attribuisce ad ogni dipendente della società le proprie specifiche mansioni per le quali è stato assunto.
Brescia ha sostenuto ancora una volta la necessità che De Nicolo si dimetta ad horas dall’incarico di Amministratore Unico della Societàservice, dopo tutto quello che di grave e soprattutto illegittimo si è venuti aconoscenza.
L’USPPI – continua Brescia – come finora ha fatto continuerà a battersi per garantire la giustizia nellaSocietàservice a favore di tutti i suoi dipendenti. Fa sapere che nei prossimi giorni provvederà a denunciare nel dettaglio tutto alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.(...)
Triplice sindacale: inspiegabili i ritardi della Giunta regionale nell’approvazione delle linee guida per le societa’ in house
“Nelle scorse settimane, dopo un proficuo ed impegnativo confronto, abbiamo raggiunto un positivo accordo, con l’Assessore alla Salute, sulle linee guide delle Società in House.
Tale accordo aveva come proposito quello di uniformare le regole nelle Sanità Service di Puglia.
L’altro obiettivo era quello di costruire la rete dei servizi no core attraverso procedure e principi tali da mettere in sintonia, in tutto il territorio regionale una rete qualificata di supporto al servizio sanitario pugliese.
Quell’accordo doveva essereapprovato con delibera di Giunta, ma ad oggi si registra uno stop assolutamente non giustificato.
Nel frattempo in alcuni territori come Brindisi e Taranto, che da tempo aspettavano l’approvazione delle linee guida, alcuni contratti sono scaduti e le continue proroghe di questi servizi sono a rischio di legittimità.
Una paralisi insomma, che sta scatenando una serie di reazioni a catena, anche con iniziative dilotta da parte di gruppi di lavoratori, che attendono il completamento di un percorso virtuoso.
Se la Giunta regionale non dovesse deliberare quanto concordato nelle linee guida, ci costringerà ad assumere iniziative di mobilitazione nei prossimi giorni”.CGIL FP, CISL FP e UIL FPL (...)
Spese Asl e ospedali, gli sprechi della sanità   
Sono state effettuate dall’Osservatorio dei contratti pubblici le elaborazioni dei prezzi di riferimento relativamente ai principali dispositivi medici, farmaci per uso ospedaliero, servizi sanitari enon sanitari individuati dall’Agenzia per i servizi sanitari regionali (AGENAS) tra quelli di maggiore impatto sulla spesa sanitaria complessiva, così come previsto dall’art. 17 della legge 111/2011 in materia di razionalizzazione della spesa sanitaria.
In alcuni casi la differenza fra i prezzi di mercato e costi affrontati porta la Sanità Pubblica è incredibilmente alta e porta a pagare anche cinque volte più del dovuto. Comprare una siringa dovrebbe costare ad una Asl o un ospedale solo 2 centesimi, invece può costare da 3 a 65 centesimi. Una protesi all’anca può variare da 284 a 2.575 euro a seconda della Asl. Gli inserti di tibia si pagano da 199 euro fino a 2.479 euro, 12 volte in più.  E ancora: un flacone di antinfettivo, il cui giustocosto sarebbero 80 centesimi, in media viene pagato 3,22 euro (+302,5%). Un trattamento Hiv, invece di 0,76 euro, ne costa 1,39: l’82,9% in più. E poi ci sono anche le spese per la mensa e per la lavanderia. Un rapporto "impietoso" chearriva proprio nel giorno in cui il governo discute dei tagli al settore nell’ambito della spending review.
Prezzi di riferimento in ambito sanitario
L’art. 17 della legge 111/2011 in materia di razionalizzazione della spesa sanitaria, attribuisce all’Osservatorio dei contratti pubblici il compito di pubblicare, a partire dal primo luglio 2012, le elaborazioni dei prezzi di riferimento relativamente a dispositivi medici, farmaci per uso ospedaliero, servizi sanitari e non sanitari individuati dall’Agenzia per i servizi sanitari regionali (AGENAS) tra quelli di maggiore impatto sulla spesa sanitaria complessiva.
L’Osservatorio dei contratti pubblici ha, pertanto, predisposto un’indagine ad hoc che ha visto partecipi le principali stazioniappaltanti operanti in ambito sanitario su tutto il territorio nazionale. Queste ultime sono state selezionate, su base regionale, attraverso la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, tra quelle che presentavano la spesa più rilevante inambito sanitario. La scelta di effettuare la rilevazione su base campionaria è derivata dall’esigenza di rispettare gli stretti termini previsti dalla legge per la pubblicazione dei prezzi garantendo, nel contempo, la qualità dei dati raccolti attraverso un’attività di supporto alle amministrazioni coinvolte nella fase di caricamento e invio dei dati.
L’indagine si è svolta nel mese di aprile 2012 ed ha riguardato gli acquisti di beni (ultimo contratto a partire dal 31 dicembre 2009) e servizi (ultimo contratto in corso) gestiti direttamente dalle stazioni appaltanti interpellate.
Le categorie di beni e servizi oggetto di rilevazione sono state le seguenti:
•principi attivi;
•dispositivi medici;
•servizio diristorazione;
•servizio di pulizia;
•servizio di lavanderia.
I prezzi acquisiti con l’indagine sono stati oggetto di operazioni di riclassificazione, correzione e conversione del dato per essere successivamente elaborati ai fini del rilascio dei prezzi diriferimento. In particolare, una volta completata la raccolta dei dati è stata effettuata un’analisi preliminare della variabilità delle distribuzioni volta ad individuare eventuali valori anomali. Dato l’obiettivo più generale di contenimento della spesa, la verifica dei valori anomali ha riguardato in prevalenza i prezzi compresi tra i valori minimi e gli altri valori rappresentativi della distribuzione come la media e la mediana.
Ove possibile sono state utilizzate tecniche statistiche per la correzione dei dati anomali. In tutti gli altri casi, si è scelto di ricontattare telefonicamente o per via e-mail le stazioni appaltanti al fine di una verifica puntuale delle informazioni trasmesse.
Per tutte le categorie dibeni e servizi oggetto di indagine si fornisce un prezzo di riferimento inferiore al prezzo mediano, sempre in un’ottica di contenimento della spesa. Oltre al prezzo di riferimento viene, comunque, pubblicato anche il prezzo mediano. Quest’ultimo, infatti, puòcostituire un utile termine di confronto in tutti quei casi in cui il prezzo di riferimento, che per sua natura costituisce una misura sintetica dei prezzi comunicati, non riesca pienamente a dar conto dell’eterogeneità, anche qualitativa, dei beni e servizi acquistati.
I prezzi rilasciati vanno comunque interpretati con cautela tenuto conto dell’eterogeneità che spesso caratterizza i beni ed i servizi acquisiti (in particolare per i dispositivi medici e i servizi) e, talvolta, del modesto numero di osservazioni raccolte (in questo caso i prezzi sono contrassegnati con il simbolo “#” nella colonna ‘Note 1’).
Il lavoro fin qui svolto potrà essere sviluppato attraverso il rilascio di prezzi di ulteriori categorie di principiattivi, dispositivi medici e servizi e con la partecipazione di soggetti istituzionali quali AGENAS, Ministero della salute e Ministero dell’economia.
Principi attivi
Sono forniti 132 prezzi di riferimento ottenuti dalla disaggregazione, per dosaggio eforma farmaceutica, di 43 principi attivi.
I prezzi di alcuni farmaci sono risultati essere molto variabili a causa della compresenza di originatore biosimilari.
Per alcuni farmaci (segnalati in corsivo nella tabella) è stato verificato se l’aggiudicazione è avvenuta a forma farmaceutica piuttosto che ad unità di misura. In quest’ultimo caso i prezzi di aggiudicazione sono stati riportati ai dosaggi d’interesse così da renderli confrontabili con gli altri. Il simbolo “*” (nella colonna ‘Note 2’) indica che il prezzo di riferimento è stato ottenuto da un’aggiudicazione ad unità di misura.
Dalle informazioni raccolte non risultano esserci correlazioni statisticamente significative tra prezzo e quantità acquistata.
Sullabase dei dati disponibili e tenuto conto degli obiettivi di contenimento della spesa il prezzo di riferimento fornito è uguale a quello corrispondente al 10° percentile.
Dispositivi medici
In relazione ai dispositivi medici si forniscono 163 prezzi diriferimento.
Si sottolinea che ciascun dispositivo medico è classificato in ordine a tre elementi: “Codice CND”, “Descrizione” e “Specifiche Tecniche” (es. “A010101 - Aghi ipodermici sterili monouso – G 18 ÷ G 25”).
Si deve rilevare, inoltre, che durante l’analisi statistica è stata riscontrata un’elevata variabilità di prezzo in relazione ad alcuni dispositivi medici imputabile, tra l’altro, a fattori qualitativi nonché ad ulteriori specifiche tecniche inerenti ai dispositivi medesimi. In tal caso, il prezzo di riferimento indicato può discostarsi in maniera significativa dal valore mediano.
Sulla base dei dati disponibili e tenuto conto degli obiettivi di contenimento della spesa il prezzo di riferimento fornito è ugualea quello corrispondente al 10° percentile o, nei casi contrassegnati con bassa numerosità, alla media tra il 10° e il 25° percentile.
Servizio di ristorazione
Per il servizio di ristorazione si forniscono i prezzi di riferimento relativamente allecategorie di utente ‘paziente’ (unità di misura ‘a giornata alimentare’), ‘paziente/dayhospital’ (unità di misura ‘a pasto’) e ‘dipendente’ (unità di misura ‘a pasto’).
Al fine di fare riferimento a gruppi di contratti omogenei, l’indagine ha tenuto conto della presenza, nel contratto, di eventuali servizi aggiuntivi (servizio cucina esterno alla struttura ospedaliera, servizio distribuzione pasti al paziente, bevande, prenotazione dei pasti, possibilità di scelta tra menù diversi, costi dei vettori energetici, ecc.). Dall’analisi dei dati è emersa la significatività statistica dei servizi aggiuntivi ‘prenotazione dei pasti’ e ‘distribuzione dei pasti al paziente (consegna testa/letto)’ per le categorie di utente ‘paziente’ e‘paziente/dayhospital’. Nel caso della categoria ‘dipendente’ il solo servizio aggiuntivo risultato statisticamente significativo è stato quello della ‘prenotazione’.
I prezzi di riferimento forniti sono pertanto differenziati, oltre che per categoria diutente e unità di misura, anche sulla base dei servizi aggiuntivi risultati significativi.
I prezzi pubblicati sono aggiornati ad aprile 2012 e devono essere considerati al netto di eventuali oneri di ristrutturazione e di ammortamento macchinari.
Dalle informazioni raccolte non risultano esserci correlazioni statisticamente significative tra prezzi e quantità acquistate.
Sulla base dei dati disponibili e tenuto conto degli obiettivi di contenimento della spesa il prezzo di riferimento fornito è uguale a quello corrispondente al primo quartile (25° percentile).
Servizio di pulizia
Per il servizio di pulizia si forniscono i prezzi di riferimento relativamente a cinque aree di rischio (altissimo, alto, medio, basso,area esterna) all’interno delle quali le amministrazioni interpellate si sono auto-selezionate. L’unità di misura prescelta è stata il ‘canone m2 mensile’.
I dati raccolti hanno evidenziato una forte eterogeneità delle frequenze settimanali di puliziaall’interno delle diverse aree di rischio. Al fine di rendere confrontabili i dati comunicati sono state necessarie alcune operazioni di trasformazione in maniera tale da rendere omogenee le suddette frequenze. Per ogni area di rischio è stata perciò individuata una specifica frequenza settimanale di pulizia in base alla quale elaborare il prezzo di riferimento.
La quasi totalità dei contratti esaminati prevede, quali servizi aggiuntivi, la pulizia delle pareti verticali e una squadra di pronto intervento mentre non include lo smaltimento dei rifiuti speciali e la pulizia delle canalizzazioni dell’impianto di trattamento dell’aria.
I prezzi pubblicati sono aggiornati ad aprile 2012.
Dalle informazioni raccolte non risultanoesserci correlazioni statisticamente significative tra prezzi e quantità acquistata.
Sulla base dei dati disponibili e tenuto conto degli obiettivi di contenimento della spesa il prezzo di riferimento fornito è uguale a quello corrispondente al 20°percentile.
Servizio di lavanderia
Per il servizio di lavanderia si forniscono i prezzi di riferimento relativamente alle categorie di utente ‘paziente’ (unità di misura ‘a kg’ e ‘a giornata di degenza’) e ‘dipendente’ (unità di misura ‘a kg’ e ‘ad operatore sanitario effettivamente presente’).
I prezzi ‘a kg’ devono essere intesi ‘non comprensivi di noleggio’ mentre i prezzi ‘a giornata di degenza’ e ‘ad operatore sanitario effettivamente presente’ devono essere intesi ‘comprensivi di noleggio’.
Il numero delle osservazioni su cui si è basata l’elaborazione dei prezzi di riferimento ‘a kg’ è risultato molto esiguo, pertanto tali prezzi devono essere interpretati con estrema cautela.
A prescindere dall’unità di misura delservizio, occorre inoltre considerare che, sulla base delle risposte pervenute, i prezzi elaborati costituiscono una sintesi di servizi con caratteristiche molto eterogenee in termini di importo complessivo, durata, servizi aggiuntivi (oneri accessoripertinenti al servizio, disponibilità di magazzini e uffici presso la struttura sanitaria, fornitura di qualche monouso, ecc.). Tuttavia, l’influenza di tali caratteristiche sul prezzo del servizio non è risultata statisticamente significativa.
Nell’interpretazione dei prezzi di riferimento può essere utile, in ogni caso, considerare che, anche in assenza di significatività statistica, per la categoria di utente ‘paziente’ - unità di misura ‘a giornata di degenza’ circa la metà dei contratti esaminati prevede, quali servizi aggiuntivi, la ‘disponibilità di magazzini e uffici presso la struttura sanitaria’, il 20% dei contratti include ‘oneri accessori di natura pertinente al servizio’ e circa il 18% la ‘fornitura di qualche monouso.Per la categoria di utente ‘dipendente’, unità di misura ‘a giornata di degenza’ il 60% dei contratti prevede la ‘disponibilità di magazzini e uffici presso la struttura sanitaria’, il 20% dei contratti include la fornitura di ‘qualche monouso’ e circa il40% prevede la presenza di altri servizi aggiuntivi. Nella quantificazione ‘a kg’ oltre l’80% dei contratti esaminati non prevede servizi aggiuntivi.
Sulla base dei dati disponibili e tenuto conto degli obiettivi di contenimento della spesa il prezzo di riferimento fornito è uguale a quello corrispondente al 20° percentile.









   
 



 
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