Usa: accordo sul bilancio, fine crisi lunga tre anni
 











A Washington si chiude una crisi lunga tre anni. Camera e Senato hanno infatti raggiunto l’intesa sul bilancio: quell’intesa tante volte saltata e costata molto cara all’America, che nel mese di ottobre si e’ dovuta arrendere alla parziale chiusura del governo federale per mancanza di fondi. Ora i due rami del Congresso - il Senato a maggioranza democratica e la Camera dei rappresentanti a maggioranza repubblicana - hanno deciso di imprimere una svolta e di lanciare un segnale ai cittadini Usa stanchi della situazione di stallo politico e delle sue conseguenze sull’economia reale. Lo hanno fatto con un’intesa, votata in tarda serata, che prevede un pacchetto di misure da 85 miliardi di dollari che pongono fine al cosiddetto ’sequester’, i tagli automatici ed orizzontali previsti dalla legge in mancanza di un accordo sul bilancio. Grande la soddisfazione del presidente Barack Obama, che in una nota diffusa dalla Casa Bianca sottolineacome ’’l’accordo bipartisan rappresenta un primo passo positivo’’ per un bilancio piu’ equilibrato. ’’L’intesa non contiene tutto quello che io avrei voluto - aggiunge il presidente - e sono convinto che e’ cosi’ anche per i repubblicani. Ma questa e’ la natura del compromesso. E questo e’ il modo in cui gli americani vogliono lavori il Congresso’’. I passaggi piu’ significativi della nuova finanziaria riguardano l’aumento delle spese del Pentagono e delle agenzie federali nei prossimi due anni. Aumenti che saranno coperti con 63 miliardi di dollari che proverranno - tra l’altro - da un aumento delle tasse sui biglietti aerei (anche al fine di migliorare la spesa per la sicurezza), da tagli alle pensioni dei dipendenti federali e dei militari, e da un aumento dei premi per le assicurazioni federali. L’accordo non comprende l’estensione dei benefici per la disoccupazione di lunga durata fortemente voluta dai democratici e chiesta da Obama. Una lacuna che rischia di lasciare senza undollaro ben un milione di disoccupati alla fine dell’anno. A meno che non si raggiunga - come ha auspicato il presidente - una nuova intesa nei prossimi giorni. L’intesa viene definita dai principali giornali come ’modesta’ nei suoi contenuti. Ma e’ un coro unanime quello che parla comunque di svolta. Si e’ di fronte a un ’’cessate il fuoco’’ dopo una battaglia senza esclusione di colpi che ha paralizzato la politica di Washington a partire dal 2011, e che ora da’ ai membri del Congresso maggiori margini di manovra per affrontare le due questioni davvero cruciali rimaste in sospeso: quella della riduzione del debito pubblico e quella della riforma fiscale.Ugo Caltagirone,ansa









   
 



 
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