Bulbo oculare. È stato possibile ricostruirlo. La microchirurgia salva la vista
 











Salvare l’occhio e la sua funzione. È stato possibile grazie ad unintervento di microchirurgia d’urgenza, che ha permesso di ricostruire il bulbo oculare di una giovane donna. Un successo tutto italiano, per il quale il dottor Michele Coppola dell’Unità Complessa di Oculistica del Presidio Ospedaliero di Desio (MB) ha ricevuto un premio dall’American Society of Retina Specialists (ASRS). Il premio è stato conferito nell’incontro annuale dell’ASRS, tenutosi lo scorso Agosto a Toronto.
In generale, l’occhio è un “sistema chiuso” nel quale le forze contusive dirette e indirette si trasmettono, sotto forma di onde d’urto, a tutto l’organo.
Il trauma contusivo oculare è il risultato della redistribuzione dell’energia cinetica d’impatto, che può avere effetti sia sul segmento anteriore dell’occhio (cornea, cristallino) sia sul segmento posteriore (retina, coroide).
“Quando un paziente si presenta in Pronto Soccorso”, spiega Michele Coppola,Direttore dell’Unità Complessa di Oculistica del Presidio Ospedaliero di Desio (MB), “innanzitutto procediamo con l’anamnesi della parte colpita o danneggiata, misurando la severità del trauma attraverso la Scala Internazionale BETTS – Birmingham Eye Trauma Terminology Sistem - che permette una valutazione puntuale della situazione del trauma, subìto dall’occhio del paziente e ci aiuta ad intervenire in modo appropriato”.
In questo caso, dopo un incidente stradale, la paziente aveva ricevuto un danno da airbag su un occhio già operato in passato per una grave ferita lacero-contusa, con rottura del bulbo oculare. Il Dottor Coppola, insieme al suo team, ha effettuatoun’operazione di ricostruzione post-traumatica, che ha permesso non solo il recupero anatomico dell’organo ma anche la sua funzionalità visiva.
“La gestione del trauma oculare varia da caso a caso. Quello per il quale siamo stati premiati era di tipo “a bulbo aperto”, che generalmente è caratterizzato dello scoppio delbulbo stesso, con gravi risvolti sulla capacità visiva”, prosegue lo specialista. “In questo caso siamo riusciti a salvare l’occhio e la sua funzionalità, garantendo oggi alla paziente 6/10 di vista. Un caso complesso, con quasi cinque ore d’intervento, ma di grande soddisfazione per la riacquistata visione da parte della paziente”. Viola Rita,q.s.









   
 



 
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