-Soldati in strada solo per un anno-
 







di C. L.




I soldati in pattuglia lungo le strade italiane li vedremo al massimo per un anno. «Si tratta di un esperimento che dura sei mesi, rinnovabile una sola volta», ha garantito ieri il ministro della Difesa Ignazio La Russa, padre dell’emendamento che schiera i militari affianco di polizia e carabineri in funzioni di ordine pubblico. Un esperimento che però non piace a molti. Fatta eccezione per i colleghi della maggioranza, infatti, l’idea di vedere soldati in divisa e perdipiù armati di fucile e pistola farsi avanti nelle strade non piace a molti. «Fa pensare alla Colombia», hanno commentato il sindaco di Torino Sergio Chiamparino e il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Mentre per il Pd si tratta di un’iniziativa «sbagliata». «Il tema della sicurezza - ha detto infatti il segretario Walter Veltroni - è questione troppo delicata per essere affrontata solamente con annunci ad effetto che tra l’altro danno un’immagine catastrofica del paesecontribuendo a mortificare l’ottimo lavoro svolto dalle forze dell’ordine». Dubbi, infine, sono stati espressi anche dagli stessi militari. Come l’ex capo di stato maggiore della Difesa, il generale Mario Arpino, per il quale «vedere i soldati impiegati in ordine pubblico fa uno strano effetto».
In realtà l’immagine di un’Italia in cui pattuglie miste agenti di polizia-soldati perlustrano le strade di notte, non è certo delle migliori e rischia di non essere del tuto compresa all’estero. Ma si tratta di una preoccupazione che per il momento non sfiora La Russa, anche ieri impegnato a difendere l’iniziativa. «C’è una richiesta forte da parte dei cittadini di migliore controllo del territorio, di migliore sicurezza - ha spiegato il ministro -, di poter avvertire che lo Stato garantisce, con la sua presenza, una condizione di vita migliore». Un compito che, ha riconosciuto La Russa, normalmente spetta alle forze dell’ordine. «Ma in questo momento c’è un problema di risorse di numero diuomini. Per questo motivo le Forze armate hanno dato la loro disponibilità a incrementare le forze che polizia, carabinieri e Guardia di finanza già dispongono sul campo».
Secondo i calcoli fatti dalla Difesa il contingente di 2.500 uomini messo a disposizione non dovrebbe tra l’altro comportare alcun costo aggiuntivo. Le spese in più per coprire sia gli spostamenti, che l’indennità prevista agli soldati per il riconoscimento dello status di agenti di pubblica sicurezza, sarebbero infatti coperti da finanziamenti già esistenti. Per La Russa, quindi, non ci sarebbero problemi. Anzi: «Tutti i sondaggi - ha spiegato - dimostrano che il gradimento espresso dagli italiani a questa iniziativa è dell’80 per cento».
Sarà, ma le critiche al progetto non mancano. E non solo da parte dell’opposizione, che anche ieri ha fatto sentire la sua voce. No, a esprimere le maggiori perplessità è infatti chi, come i poliziotti, in teoria dovrebbe sentirsi aiutato dai soldati. Proprio a loro, però,l’idea di marciare fianco a fianco con i soldati non piace. Il giudizio, che accomuna se diverse sigle sindacali, è quello di trovarsi di fronte a «un’operazione di facciata». «Non c’era alcun bisogno di 2.500 soldati», ha spiegato ad esempio Giovanni Aliquò. dell’Associazione funzionari di polizia. «Se davvero volevano risparmiare 2.500 uomini potevano sarebbe bastato tagliare l’autista a qualche prefetto. Solo quelli sono 5.000». Misura «inutile» anche per il Silp-Cgil. Il controllo è soprattutto conoscenza e non solo occupazione temporanea del territorio», ha detto il segretario Claudio Giardullo, per il quale1 chiedere gli uffici di polizia per mancanza di personale e spendere soldi per occupazioni militari è il segno di una grave mancanza di conoscenza della realtà criminale del nostro paese». mentre il Sulpm, il sindacato della polizia locale, arriva perfino a minacciare di scendere in piazza contro la presenza di militari nelle strade. «Sono già stati pesi contatti con diversisindacati di polizia - ha detto il segretario Alessandro Marchetti - per organizzare una serie di manifestazioni delle divise a Roma , che esporteremo anche in Spagna e in altre capitali europee per far sapere anche all’estero come siamo costretti a lavorare».
Anche chi conosce bene il mondo delle caserme, come il generale Mario Arpino, non nasconde i suoi dubbi. «Ai soldati non fa mai un effetto tanto buono vedere che alcuni di noi sono impiegarti per l’ordine pubblico - ha detto ieri l’ex capo di stato maggiore della Difesa -. Fa un certo effetto vederli impegnati qui, nelle città italiane, in attività che li vedono impiegati in Kosovo, a Pristina, o in Albania una volta o, per esempio,. in Bosnia. Comunque i 2.500 soldati messi a disposizione no sono un gran numero e il risultato sarà più di deterrenza e psicologico, visto che l’esercito ha armi e fucili che che non potrà usare».
Duro, infine, anche il giudizio espresso da Antonio Di Pietro: «Le forze armate per controllareil territorio delle città si usano ultimamente solo in Colombia contro il terrorismo e contro l’insurrezione armata - ha detto il leader dell’IdV - Vorremmo che la dignità delle Forze armate fosse per difendere lo Stato dalle aggressioni esterne».de Il Manifesto

 









   
 



 
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