Kiev e la storia da fermare
 











Come aveva previsto Putin due mesi fa lĄŻUcraina ¨¨ sprofondata in una bella guerra civile. E a quanto pare la cosa sembra preoccupare solo i russi, mentre lĄŻEuropa e il suo padrone Obama nicchiano. 1399549291.jpgKiev ha sferrato una notevole offensiva in quanto tra due settimane nel paese si svolgeranno le elezioni presidenziali che proclameranno il nuovo assetto politico ucraino, ma in realt¨¤ lĄŻobiettivo ¨¨ un altro: il referendum col quale le regioni sud-orientali del paese a maggioranza russofona decideranno il proprio futuro. Consultazione prevista per lĄŻ11 maggio p.v., le cui procedure proseguono nonostante i combattimenti tra lĄŻesercito ucraino e i miliziani nazionalisti da una parte e gli indipendentisti filo-russi dallĄŻaltra.
La stampa delle schede viene svolta in Russia e poich¨Ś la data prefissata si sta avvicinando e il governo del presidente Yanukovich spera di spegnere le resistenze russofone prima di allora.Nel frattempo la Nato ha organizzato esercitazioni militari nella vicina Estonia in previsione di un eventuale intervento armato di Mosca, che dal canto suo ha esortato lĄŻOccidente a fermare le operazioni militari di Kiev, appello per¨° caduto nel vuoto.
1399549510.jpgLĄŻimmobilismo di Bruxelles di fronte alle violenze ed ai morti di Odessa, Sloviansk, Kramatorsk, e cos¨Ź via, oltre alla posizione filo-Usa ha una ulteriore spiegazione: Crimea 2.0. Quella scelta popolare brucia a Kiev, ma forse ancor di pi¨´ a Bruxelles che a parole appoggia lĄŻautodeterminazione dei popoli, ma nei fatti la ripudia. La strada intrapresa dai crimeani sta per essere seguita dai filorussi di Ucraina che dopo la cancellazione dello statuto speciale delle loro regioni che garantiva ampia autonomia legislativa, culturale e linguistica, non si sentono pi¨´ tutelati dal governo nazionalista attuale.
I nuovi dirigenti di Kiev punterebbero difatti a scacciare i russofoni dalle loro terre e sostituirli congli ucraini: una bella pulizia etnica in stile Kosovo solo che a differenza di allora le popolazioni non vengono importate ma semplicemente spostate da un luogo del paese ad un altro. Per Kiev dunque fermare quel referendum ¨¨ essenziale al fine di non perdere altri territori che assai probabilmente se non si auto annetteranno alla Russia diventeranno stati indipendenti comunque collocati nellĄŻorbita di Mosca.
1399549663.jpgPer la Ue la questione ¨¨ pi¨´ complessa: stando il problema dei referendum della Scozia e della Catalogna previsti per settembre e novembre prossimi, rimane aperta la secessione delle Fiandre dal Belgio e quanto accaduto in Crimea ha risvegliato altre pulsioni separatiste di popoli che fino a sei mesi fa sembravano un ricordo di altri tempi. La nascita di nuovi stati per la Commissione Ue ¨¨ certamente un incubo poich¨Ś non ¨¨ detto che i governi di tali nuove entit¨¤ statuali finiscano per aderire al superstato continentale, gi¨¤ minato da tantiproblemi.
Il monito di Putin non va sottovalutato: consiglia Kiev e lĄŻOccidente di rispettare i diritti dei cittadini ucraino-orientali, qualunque esito abbia il referendum del 11 maggio, in caso contrario lĄŻArmata russa si sentir¨¤ in dovere di correre in soccorso dei fratelli in pericolo. Perch¨Ś quelle popolazioni oggi sotto attacco di Kiev sono e si sentono in tutto e per tutto russe. Finora Mosca si ¨¨ dimostrata molto responsabile nel non intervenire in un conflitto che si sta svolgendo alle porte di casa e allo stesso tempo ¨¨ consapevole del rischio di innescare una escalation dagli esiti imprevedibili.
Chi sta giocando sporco ¨¨ lĄŻamministrazione Obama che continua a soffiare sul fuoco lanciando minacce e sanzioni che finiranno poi solo ad indebolire lĄŻEuropa. Tali misure sono inutili in quanto la Russia non subir¨¤ rilevanti danni economici e per quanto concerne il gas, Gazprom sopperir¨¤ allĄŻeventuale taglio delle forniture dei paesi Ue con lĄŻampliamento diaccordi energetico-commerciali con la Cina con la quale ha gi¨¤ avviato ottime e fruttuose relazioni commerciali.
A perderci sar¨¤ dunque lo zimbello della situazione: lĄŻEuropa e in particolare Germania e Italia (ma v¨¤Ąą?), non a caso le pi¨´ recalcitranti ad attaccare Putin. 1399550448.gifInfatti cĄŻ¨¨ da verificare se la Merkel alla fine terr¨¤ la linea dura imposta da Washington oppure si smarcher¨¤ a protezione degli ingentissimi interessi tedeschi in terra russa.
Poveri europei, rimbecilliti dai media proni alla divinit¨¤ a stelle e strisce e governati da una manica di incapaci corrotti in doppio petto. CĄŻ¨¨ solo da sperare che il delirio di queste settimane non ci porti a una ecatombe che il vecchio continente negli ultimi 100 anni ha gi¨¤ conosciuto due volte. Una follia di onnipotenza che potrebbe costarci assai cara. Marco Mari

 


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