I cittadini danno la pagella al Servizio sanitario. E non si arriva alla sufficienza
 











Neanche un sei risicato, un misero 5,7. Questo è il voto che gli italiani danno alla sanità pubblica italiana. A raccontare come la vivono e la giudicano i cittadini, che navigano quotidianamente tra costi diversi che possono raddoppiare a distanza di pochi chilometri e lunghi tempi di attesa per una visita o un esame, è un’indagine di Altronconsumo. L’associazione ha analizzato le risposte ad oltre 5000 questionari distribuiti in modo omogeneo dal Trentino alla Sicilia.
I più felici del servizio pubblico dopo aver valutato e votato i servizi disponibili, i tempi di attesa, la qualità del servizio e le formalità burocratiche? Gli abitanti della Valle d’Aosta che premano con 75 punti sui 100 disponibili bil loro servizio sanitario mentre all’ultimo posto c’è la Calabria con 42.
Ma andiamo nel dettaglio. La media nazionale di gradimento è del 57. Il record positivo tocca i 75 punti in Valle d’Aosta, cala ma comunque non scende sotto i 64 nelnord est mentre in Calabria affonda a 42. E in tutto il sud, isole comprese, nessuna regione riesce a superare il 57, sfiorato solo da Basilicata e Sardegna che superano il Lazio fermo a quota 51. Nel complesso emerge che se al nord, i cittadini sono abbastanza soddisfatti mentre il gradimento crolla al sud. E molti si rivolgono al sistema privato.
Se infatti il 35 % degli intervistati si è rivolto solo al servizio sanitario regionale, oltre il 60 ha frequentato anche studi ed ambulatori privati soprattutto per cure dentali e psicologiche. I motivi della scelta? Per il 77% degli utenti c’è un minor tempo di attesa, il 41% pensa che ci sia più attenzione per i pazienti, per il 25% orari più flessibili e nel 23% migliori infrastrutture. Uno degli elementi fondamentali che spingono a commenti negativi sul servizio sanitario, è la lunghezza dei tempi di attesa. Analizzando quelli per una visita specialista prescritta dal medico di base, si va dagli estremi positivi di Valle D’Aosta oTrento dove si aspettano due mesi solo nell’8 e 11 % dei casi a Marche, Puglia e Lazio dove questi tempi sono la regola per oltre un paziente su tre. Ma quando riescono a vedere il medico, i pazienti sono molto soddisfatti, il 60 %, per la cura e l’attenzione mentre si lamentano per la puntualità.Caterina Pasolini,repubblica

 

 









   
 



 
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