Internet, Rodotà: “Anche con nuova normativa Ue, la Rete resti spazio libero”
 











L’assenza di regole su Internet non è garanzia di liberà, ma spesso affermazione di prepotenza, una legge del più forte”. A dirlo questa mattina a Montecitorio all’apertura del convegno “Verso una costituzione per Internet?“, organizzato per valutare l’importanza di una regolamentazione per la rete, è stata la presidente della Camera Laura Boldrini rimarcando l’importanza di sviluppare “una regolamentazione che garantisca i diritti dei cittadini sul web e permetta di controllare in maniera più efficace l’accesso ai dati personali”. Nel corso del convegno è intervenuto anche Stefano Rodotà secondo cui “l’Italia potrà avere un ruolo fondamentale guidando il prossimo semestre di presidenza europea”. Ma sottolinendo come “anche con una nuova normativa europea, Internet deve rimanere uno spazio libero”. Molti i cambiamenti intervenuti negli ultimi mesi a livello legislativo sul web. In particolare, in tema di diritto all’oblio, a maggio la Corte diGiustizia europea ha sancito il diritto dei cittadini a richiedere la cancellazione dei propri dati da Google. Il mese prima la stessa corte aveva annullato la direttiva europea sulla conservazione dei dati. Modifiche spinte anche dall’onda lunga del Datagate, quando si è scoperto che la National Security Agency statunitense aveva  raccolto enormi quantità di dati personali anche tramite accordi segreti con gli operatori della rete. Un’iniziativa che prende spunto anche da quanto sta avvenendo in altri Paesi, in particolare il Brasile, dove in aprile è stato varato il “Marco Civil”, un codice del web per regolamentare la rete ed evitare gli abusi sui cittadini. Il progetto è stato presentato al convegno da Alessandro Molon, parlamentare brasiliano e relatore della legge. Tra le norme previste da questo codice del web, la cancellazione obbligatoria dai social network dei dati personali di chi chiuda il proprio profilo. “Una regolamentazione -  ricorda Molon -  creataanch’essa con l’intento di tutelare la libertà di ognuno in rete, e non di limitarla”. Manolo Lanaro-ilfatto









   
 



 
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